Le Cosmicomiche dalla Terra alla Luna
Le Cosmicomiche è il titolo di una raccolta di racconti nati della penna di Italo Calvino e pubblicati nel 1965 per i tipi di Einaudi.
Le Cosmicomiche hanno un protagonista dal nome improbabile il vecchio Qfwfq; le vicende narrate prendono spunto da nozioni scientifiche, principalmente astronomiche, e si snodano attraverso racconti surreali e esilaranti.
Le Cosmicomiche e l’Universo.
Tutto in un punto, per esempio, è una vicenda prende spunto dalla teoria del Big Bang
e ci racconta di un gruppo di personaggi costretti a una strana coabitazione, modello Covid 19:
non essendo, infatti, ancora scattata l’espansione dell’universo sono costretti a rimanere in un unico punto.
Cosmicomiche e la distanza Terra-Luna-Prima
Doverosa premessa scientifica: la distanza tra la Luna e la Terra aumenta di 3,8 cm l’anno, un fenomeno provocato dall’attrazione gravitazionale e dei moti relativi dei due corpi, a causa delle maree e della rotazione terrestre.
Infatti l’acqua presente sulla Terra, a causa dell’attrazione gravitazionale lunare, tende a concentrarsi lungo la retta che collega il centro della Terra con la Luna. Tuttavia la rotazione terrestre sposta la posizione del rigonfiamento fuori dalla congiungente i due centri di qui la fuga (Per la spiegazione scientifica del fenomeno vedi sotto).
Quindi in passato la Luna
era molto più vicina alla Terra di oggi.
Da questo spunto scientifico il là alla prima delle Cosmicomiche: il vecchio Qfwfq ricorda che molto tempo fa Selene quasi toccava il nostro pianeta al largo degli Scogli di Zinco. E il nostro si recava in quella zona con un capitano di vascello e sua moglie, una bambina e un cugino sordo, tra parentesi il più abile a salire e scendere dalla Luna.
Ma perché questo saliscendi Terra-Luna and back?
Fondamentalmente le persone salivano sul nostro satellite naturale, per prendere il latte selenico che aveva la caratteristica di essere una specie di ricotta molto densa e, ça va sans dire, gustosa ed era stoccato nelle crepe della crosta lunare dove oggi gli scienziati (meglio nei crateri in ombra nelle zone polari) cercano cristalli d’acqua, in vista di una futura colonizzazione che dia seguito alle missioni Apollo.
Tanto buono questo latte lunare tanto difficile da inviare sulla Terra,
visto che lo si poteva fare con delle cucchiaiate lanciate verso l’alto con il rischio di farle finire sul soffitto, ovvero la superficie marina, che al momento del massimo avvicinamento si trovava sopra la nostra Selene.
Ma i sentimenti e i desideri prendevano il sopravvento sulle questioni logistiche: il buon Il vecchio Qfwfq (si potrebbe dire un antenato della tastiera qwerty)
si innamora della moglie del comandante, ma lei, viceversa è innamorata del cugino.
Un giorno così decide di salire con lui fra rocce e crateri per rimanerci un mese (periodo di rivoluzione della Luna alla base del calendario lunare).
Ma l’uomo è indifferente alle lusinghe della donna, anzi in realtà non si accorge neppure della loro esistenza.
Mentre si svolge questa liason, e i marinai si preoccupano solo di recuperare il latte, la Luna
si allontana da questo particolare perigeo. I cercatori oro bianco riescono a saltare in mare, ma l’innamorata non ce la fa, tenta il balzo troppo tardi, rimane librata a pochi metri dalla Luna
e allora il vecchio va da lei per coronare il suo sogno d’amore: restare con lei un mese sulla superficie lunare.
Giorno dopo giorno il satellite ruotava attorno alla casa madre, nella cornice del nostro Sistema Solare
e Qfwfq, quando la Luna
si riavvicina alla Terra
nota che è già distante parecchi metri dalla superficie terrestre e intuisce che si sta allontanando per sempre. Decide allora di scendere, mentre la donna preferisce rimanere in quella magica sezione della Via Lattea.