Alessandro Volta e l’astronomia
Alessandro Volta ha avuto in qualche modo a che fare con l’astronomia?
Procediamo con ordine: quattro sono le forze fondamentali del nostro universo: gravitazionale, nucleare forte, nucleare debole ed elettromagnetica. Quest’ultima richiama immediatamente alla mente Alessandro Volta, e fa capire quanto stretto sia il rapporto dell’astronomia e la cosmologia con l’illustre comasco, “padre” dell’elettroforo (inventato nel 1775), del condensatore di elettricità (1780) e della pila elettrica (1799).
Proclamato il Newton dell’elettricità (un altro richiamo all’astronomia…), Volta fu docente di fisica sperimentale alle regie scuole di Como. Eletto socio straniero della Società di Fisica di Zurigo, insegnò anche fisica sperimentale all’Università di Pavia; poiché la fisica è uno dei “mattoni” fondamentali per comprendere e spiegare l’astronomia, anche in questo caso possiamo trovare un preciso collegamento fra Volta e lo studio degli astri.
Non deve quindi sorprendere che dal 18 febbraio 1995 brilli in cielo la stella di Volta; lo attesta il “Registro Internazionale delle Stelle” che gli ha dedicato un astro nel 150° anniversario della sua nascita. Un’iniziativa, va ricordato, a cura dell’Università della Terza età di Como, intitolata allo scienziato lariano.
Questo minuto astro di magnitudine 8,7 (invisibile quindi a occhio nudo) si trova nella costellazione della Colomba, a una ventina di gradi a sud delle brillanti stelle della costellazione di Orione.
Le coordinate dell’“astro voltiano” sono: RA (Ascensione Retta) 6h 25m 23s e D (Declinazione) – 33° 14’.
Purtroppo le stelle della Colomba sono molto basse sull’orizzonte alle latitudini dell’Italia settentrionale, e possono, quindi, essere scorte solo da luoghi molto alti sull’orizzonte e lontani dalle luci della città.
Per concludere i rapporti fra Volta e l’astronomia, possiamo ricordare che nel 1782 si recò all’Osservatorio di Greenwich e guardò la luce naturale delle stelle, lui che per primo inventò quella artificiale.