Apollo 24 la missione impossibile?
Apollo 24 la missione che non andò mai in scena, per fortuna bisogna aggiungere. Sarebbe stata la missione fallita al 100% e finita in tragedia.
Apollo 24, nome di fantasia, facciamo una breve premessa.
Ricordato il tragico epilogo dell’Apollo 1
e archiviati i voli pindarici e di fantasia – fantascienza targati Apollo 18
le missioni, che da Apollo 11 ad Apollo 17 (con la sfortunata parentesi di Apollo 13 – andata comunque a buon fine visto che i tre astronauti tornarono a casa sani e salvi…), portarono i cosmonauti sulla Luna, andarono a buon fine e portarono ben 12 astronauti a solcare le lande lunari.
Ma la domanda, come ammoniva qualche anno fa Michele Lubrano, sorge spontanea. Che cosa sarebbe accaduto se qualcosa fosse andato storto fino in fondo?
Per esempio, se si fosse verificato un guasto irreparabile?
Qualcuno ci aveva pensato e aveva previsto qualcosa?
Mettiamo i puntini sulle i…
Da una parte c’era l’impossibilità di lanciare nello spazio una missione di soccorso, considerato che la riserva d’aria a disposizione dei cosmonauti sarebbe terminata con largo anticipo rispetto all’arrivo dei soccorsi stessi. E non è tutto, se il problema si fosse presentato ai due uomini deputati ad allunare, l’ordine di chi rimaneva in orbita lunare era di ripartire e abbandonare i propri compagni a un terribile destino a bordo del LEM. Proprio nel modulo lunare, infatti, era stato indicato il tallone d’Achille delle missioni in terra selenica.
L’argomento missione fallita non è nuovo, visto che già in scritti dell’epoca si diceva che gli astronauti avessero rifiutato una capsula di cianuro da usare all’uopo, supponendo non avessero preso in considerazione l’ipotesi di un insuccesso.
In quegli anni, evidentemente, era ancora forte la eco della capsula di cianuro in dotazione ad alcuni membri dell’esercito tedesco per evitare loro di finire in mano al nemico e correre il rischio di rivelare informazioni riservate e top secret.
Ma non è tutto, ritornando sull’argomento cianuro, si supponeva anche che la presenza di una pillola o una fiala avrebbe condizionati gli astronauti, impedendo loro di sfruttare le risorse a disposizione per tornare sani e salvi a casa.
Infatti esistevano i fantomatici piani B, sdoganati proprio in quegli anni dal mitico Capitano James Tiberius Kirk dell’Enterprise by Star Trek.
Torniamo, in particolare, all’ipotesi più gettonata e temuta, ovvero un malfunzionamento del sopra citato LEM con il connesso rischio di rimanere bloccati sul suolo selenico.
Gli astronauti, per esempio, avrebbero potuto sfruttare le riserve di ossigeno rimaste per uscire dal modulo e procedere alle riparazioni del caso.
Oppure in caso di decollo positivo, se fosse sopravvenuta l’impossibilità di attraccare al modulo di comando, il Piano C avrebbe previsto una passeggiata spaziale (la cosiddetta EVA Extravehicular Activity, ovvero Attività Extra veicolare – all’esterno dell’astronave) per tornare a bordo della capsula di rientro.
Infine qualche rumours, potevano mancare? Si narra che alcuni astronauti, trovatisi nell’impossibilità di ripartire dalla Luna, avrebbero preso in considerazione un’ulteriore opzione: uscire dal LEM, sempre lui…, allontanarsi il più possibile lungo il suolo selenico, per poter inviare va radio il maggior numero di informazioni possibili, fino all’ultima molecola di ossigeno. Anche il piano D, per fortuna, non andò mai in scena.
Anche se questi scenari, insieme allo spavento targato Apollo 13, ebbero sicuramente il loro peso nell’annullamento delle missioni Apollo 18
Apollo 19
e Apollo 20
secondo taluni cancellate (anche) per il timore di sacrificare vite umane all’altare lunare… e il rischio connesso di veder bloccato il programma spaziale post Apollo.
Immagine elaborata by Luigi Viazzo in 3D
Altri spunti e curiosità @
Calendario della Luna Verde
Fonti
https://www.reccom.org/2019/07/25/gli-astronauti-apollo-e-la-leggenda-del-cianuro/
La NASA, l’Apollo 11 e gli stregati dalla Luna