Beltane, festa di inizio maggio, rappresentava per i Celti l’inizio dell’Estate, considerato che la Primavera prendeva il via a Imbolc, la festa che si trova a metà tra il Solstizio d’Inverno e l’Equinozio di Marzo.
Beltane, che significa letteralmente il fuoco di Bel, era appunto la festa del dio Bel o Beleno – Belino, Belano, alias dio solare e luminoso, divinità venerata in Irlanda, la futura terra di San Patrizio e nella Gallia e il cui culto è probabilmente risalente all’epoca del megalitismo; trattasi di una delle divinità più antiche, il dio pastore, guaritore e protettore delle acque termali, pan-celtica associata sia al fuoco sia all’acqua, in definitiva un dio della Rinascita.
Beltane era la celebrazione a lui dedicata durante la quale i Galli accendevano grandi fuochi per dare il benvenuto all’estate, ma anche per cacciare le malattie e purificare il bestiame; a sua moglie la dea Belisama, da taluni ricollegata a Brigid, Brigida la splendente, la Dea Solare alla quale era dedicata la Festa di Fine Inverno che si celebrava nell’Europa celtica alle Calende di Febbraio, una sorta di Candelora nordica.
Beltane, festeggiato in quello che è il nostro primo maggio, e una festa chiamata in Irlanda na Beal tina ovvero il giorno del fuoco di Beal, dove il falò, che in qualche modo richiama i falò di San Giovanni, è un incantesimo solare che rappresenta e assiste il Sole, che risplende in tutta la sua forza, con gli animali che passavano tra dei grandi fuochi per essere purificati e benedetti, così si preservavano dalle malattie; ma non solo, anche l’acqua riceveva maggior potere dal sole di Beltame e quindi si organizzavano dei pellegrinaggi presso le sorgenti sacre e l’acqua della sorgente veniva aspersa sui campi per favorire la pioggia.
Beltane e qualche curiosità:
- non valeva la regola dell’ospitalità e se un vicino o un estraneo (avrebbe magari potuto essere una fata) chiedeva del fuoco, o del burro o anche una tazza d’acqua veniva guardato con sospetto, perché di certo aveva cattive intenzioni, motivo per i quale i pozzi erano sorvegliati dai contadini per tutta la notte della vigilia;
- ci si rotolava nell’erba per trarre beneficio dalla rugiada di maggio, nella convinzione, tra l’altro, che facesse bene alla pelle le ragazze la raccoglievano in un barattolo di vetro per usarla come tonico di bellezza;
- si usciva prima dell’alba, in pieno crepuscolo, per prendere la prima lumaca che si trovava, la si metteva su un piatto, dove trovava posto una foglia di cavolo, ma cosparso di farina; la chiocciola, nella sua deambulazione fra la polvere bianca, avrebbe scritto il nome del futuro sposo!
- il primo burro prodotto con il latte di Beltame era considerato il migliore per preparare unguenti e pomate.