Candelora dall’inverno siamo fora? Quante volte abbiamo sentito e ripetuto quasi meccanicamente questo detto. Ma che cosa significa davvero e soprattutto quale è il sostrato religioso e tradizionale (e nella cultura popolare) di questa ricorrenza di inizio anno?
Origine (origini) storica (che)
La processione della Candelora si celebra il 2 febbraio ovvero quaranta giorni dopo il Natale.
Sarebbe nata, secondo il Venerabile Beda, in contrapposizione alle feste dei Lupercalia, nell’antica Roma, anche come riparazione alle sfrenatezza che avvenivano in tale circostanza. La Candelora si legherebbe però alla festa della Presentazione di Gesù Bambino al tempio di Gerusalemme, durante il quale il Nazareno fu definito dal vecchio Simeone la “luce per illuminare le genti”.
Maria, infatti, in ottemperanza alla legge ebraica, si era recata al Tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, per compiere il rito legale della sua purificazione.
La festa liturgica della Presentazione al Tempio di Gesù, raccontata dal vangelo di Luca, viene popolarmente conosciuta come Candelora perché in questa giornata vengono benedette le candele (come vedremo anche sotto).
La festa delle luci ebbe però origine in Oriente con il nome di Ipapante, cioè Incontro. Nel secolo VI si estese anche all’Occidente: da Roma, dove fu introdotta dal patriarca Gelasio intorno all’anno 474 d.C. aveva carattere più penitenziale, alla Gallia con la solenne benedizione e processione delle candele che ha poi dato il nome alla festa della Candelora.
La tradizione popolare
Intorno alla data del 2 febbraio, come anche per molte altre, la nostra tradizione storica e popolare ci ha tramandato una serie di detti e proverbi tra cui il più noto è “Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora“. Il proverbio è legato anche al clima e allo scorrere delle stagioni e, nel percorso circolare dell’anno e della terra intorno al Sole, la Candelora rappresenta una sorta di porta tra l’inverno, oramai al suo declino, e l’imminente primavera. Naturalmente ci riferiamo all’emisfero boreale, mentre in quello australe cade al periodo che corrisponde al nostro inizio agosto. Si tratta quindi, per noi boreali, del periodo ideale per i riti propiziatori idonei a richiamare la fecondità e fertilità, si tratta, quindi, di pratiche che saranno determinanti per l’annata agricola oramai ai nastri di partenza. Si tratta di un passaggio che contrassegna in modo simbolico il transito dal periodo oscuro del calendario contrassegnato dal freddo e che comincia ufficialmente con il Solstizio d’inverno.
quindi dal buio e dalla morte dell’inverno verso il rinnovamento e ricrescita che ci porta all’equinozio di primavera.
e in definitiva alla Pasqua.
http://www.meteoweb.eu/2020/01/quando-giorno-candelora-2020/1371977/
https://www.famigliacristiana.it/articolo/candelora-dai-riti-pagani-a-cristo-luce-del-mondo.aspx