Giocatori e Giochi (parte II)

Giocatori

Giocatori e Giochi (l’avventura continua)

Giocatori e Giochi il nostro viaggio a zonzo storia, leggenda e letteratura ci porta poi alla “mitica” genesi del gioco degli scacchi che sarebbe stato inventato dal bramino Lahur Sessa per consolare il re indù per la morte del figlio. Questi capì, dopo varie partite, che per poter conseguire la vittoria nella battaglia che era costata la vita al figlio, il scarifico di una pedina fosse necessario, così si consolò e “mise il cuore in pace”.

Ispirato by Giochi di Alfonso 

Volle quindi premiare il bramino che però rifiutò ogni compenso fino a quando, dopo lunghe insistenze, si arrese e chiese un chicco per la prima casella della scacchiera, due per la seconda e così via raddoppiando a ogni passaggio; il re accettò, facendo però il classico conto senza l’oste, visto che alla fine del conteggio i chicchi di riso erano diventati 18 trilioni e “frattaglie”, una quantità impensabile. A questo punto il finale è doppio: secondo una versione il monaco accettò “solo” il governatorato di una Provincia, mentre  in un’altra non poté ritirare alcunché visto che fu ucciso.

Scacchi e leggende: in un regno lontano lontano… (parte I)

Nobili citazioni sui giochi della scacchiera si possono trovare anche nella “Vita di Gargantua e Pantagruel” di Fançois Rebelais (dove se ne citano due varianti) e nel Codice Alfonsino (1823), dove si descrive un gioco di origine araba conosciuto con il nome di forsado, ovvero gli scacchi con la presa obbligatoria.

E la dama, nonostante un passaggio a vuoto che andò dalla fine del ‘700 a metà del XIX secolo, ebbe in Francia una citazione “nobile” nell’Enciclopedia di Diderot e D’Alambert, nella sua versione “polacca”, di cui era peraltro un appassionato giocatore Rousseau e che veniva praticato con assiduità nel salotto della Marchesa (Madame) Pompadour, la favorita del re Luigi XV.

Tra le numerose varianti della dama se ne regista anche una russa e, secondo le fonti, ai tempi di Ivan il Terribile a corte erano molto diffusi giochi da tavoliere, scacchi e tric-trac (tradotto in russo come “taviel”) in primis. Secondo alcune fonti lo stesso Zar Ivan IV sarebbe morto dietro a una scacchiera, anche se la notizia sembrerebbe infondata e frutto di una traduzione errata.

Tric Trac che passione!

E proprio nella terra di Ivan inizio il declino di un altro grande condottiero: Napoleone Bonaparte.

Napoleone e Scacchi amore difficile (Parte I)

Secondo taluni il gioco degli scacchi, essendo per antonomasia un gioco in grado di stimolare l’intelligenza sarebbe sicuramente adatto ai condottieri e ai generali. E chi meglio di Napoleone avrebbe potuto eccellere? Non sembra sia andata così, invece.

Par addirittura e che la notte prima della battaglia di Waterloo l’imperatore dei Francesi avesse giocato a scacchi traendone degli auspici per la battaglia del giorno successivo. Il che la dice tutta…
Chissà se ci pensava mentre, sull’Isola di Sant’Elena, si dilettava in lunghe partite anche per vincere la noia della prigionia/esilio. Cercate in Rete i match disputati nel cuore dell’Oceano (Atlantico settentrionale).
(Fine)

Photo by Luigi Viazzo with Huawei P8 Lite

Apertura Napoleone da web scacchi