I Ghiacci di Plutone – Nasf 16
I Ghiacci di Plutone inizia come segue:
Trovata la direzione giusta doveva, ora, cercare di percorrere la maggiore distanza nel minor tempo possibile e, soprattutto, con il minor sforzo, poiché ciò avrebbe significato, ovviamente, un minor dispendio di ossigeno.
– Ho già fatto fuori metà della scorta – pensò, osservando la lancetta del serbatoio – Per fortuna, con il calare del Sole, l’attività di sublimazione dei ghiacci è notevolmente diminuita, migliorando la visibilità.
Si appoggiò ad una grande roccia, per riprendere fiato. Davanti a lui, una grande placca ghiacciata rifletteva la luce del suo casco.
– Sembra la luce del caschetto di un vecchio minatore – pensò, lanciando verso l’alto un oscuro cristallo di idrocarburo. Poi ripartì, felice di aver trovato la tecnica ottimale, per muoversi sulla superficie del pianeta.
Facendo lunghi balzi ed evitando quelli troppo alti, attraversò canyon ghiacciati, crateri dalle varie fogge e dimensioni, speroni rocciosi e piccole colline ghiacciate dalla punta seghettata, coprì molti chilometri in poco tempo.
– Ma dove sarà finita la base? si domandò, dopo l’ennesima ascensione fra le rocce. Davanti a lui, si apriva un ampio cratere da impatto meteorico, riempito da un’estesa coltre di ghiaccio.
Nella debole luce di Caronte facevano capolino le stelle, che sembravano voler, inutilmente, scaldare quel bacino congelato…
I Ghiacci di Plutone – Ecco l’incipit del mio racconto , finalista all’ultimo concorso N.A.S.F. 16 Clima, Antologia di fantascienza italiana da autori vari a cura di Massimo Baglione e Carlo Trotta.
I Ghiacci di Plutone e l’antologia in generale navigano in un panorama editoriale dove la fantascienza, genere letterario che ha conosciuto grande fortuna e diffusione fra gli anni 50 e 70 del secolo scorso in tutto il globo ma soprattutto negli USA grazie a penne ai confini della realtà quali Philip Kindred Dick, Ray Bradbury e Isaac Asimov e solo per citare qualche maestro in ordine sparso, oggi è diventato di micro nicchia (scusate per questo concetto che è in realtà poco corretto ma che rende l’idea della situazione); rende quindi ancora più orgogliosi essere selezionati per una raccolta di racconti ancor di più in un anno travagliato dove la realtà in alcuni momenti, causa l’arcinota e stracitata vicenda legata al Covid 19, alias Corona Virus, ha finito per sovrapporsi alla fantascienza: quante volte, abbiamo chiuso gli occhi pensando che ci saremmo risvegliati da un sogno e, quando abbiamo riaperto gli occhi, abbiamo invece visto qualcuno con indosso la mascherina…
I Ghiacci di Plutone prende quindi posto in un’antologia dedicata al clima perché alzi la mano chi, almeno una volta, non ha pensato che la Pandemia (prima e dopo il 4 maggio 2020) non sia figlia dei cambiamenti climatici provocati dall’umanità e, last but not least, il virus terribile non sia nient’altro che la long manus della Terra, del nostro pianeta, di Gea e delle creatura non umane presenti sul e sotto il suo suolo (e negli Oceani) che stufi di soprusi da parte delle specie bipede e dominante abbia voluto prendersi una rivincita a colpi di germi… Fantascienza?
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