Il Calendario romano prima di Cesare (parte III)

Il Calendario
Il Calendario romano in attesa di Giulio Cesare
Il Calendario romano prima del divo Giulio Cesare, ai tempi dei sette Re di Roma, faceva le bizze, o meglio i conteggi non quadravano con l’astronomia e, si sa, la Musa Urania non faceva e non fa sconti a nessuno…
Il Calendario romano e il computo del tempo veniva quindi conteggiato in questo modo: per far quadrare il cerchio, o meglio mantenere l’anno del calendario allineato all’anno astronomico, veniva aggiunto di tanto in tanto, generalmente ad anni alterni, un mese intercalare, conosciuto con il nome di Mercedonio (in latino Mercedonius) o Mese Intercalare (Mensis Intercalaris) o ancora Mercedino (Mercedinus).
Il Calendario romano, in attesa dell’arrivo di quello Giuliano, per far quadrare i conti prevedeva che questo mese fosse inserito al termine della prima parte di febbraio (la cui durata quindi restava di 23 giorni, contro i 28 o 29 o tantomeno 30 degli anni bisestili come il 2020, per esempio); i 22 giorni inseriti a cui venivano aggiunti i 5 giorni della seconda parte di febbraio componevano un Mercedonio di 27 giorni: le sue none cadevano il quinto giorno e le Idi il tredicesimo; in questo modo l’anno intercalare, con l’aggiunta del mercedonio, risultava di 377 o 378 giorni, a seconda che iniziasse il giorno dopo o due giorni dopo i Terminalia, il giorno 23 del secondo mese, considerati la fine dell’anno religioso.
La decisione di inserire il mese intercalare, tipico dei calendari lunari per altro, spettava al Pontefice Massimo e in genere veniva inserito ad anni alterni. Inizialmente il mese intercalare era inserito con lo schema: anno normale, anno con Mercedonio di 22 giorni, anno normale, anno con Mercedonio di 23 e così via…
Il Calendario romano e un’altra riforma: i conti comunque non tornavano ancora e quindi, per correggere lo sfasamento della corrispondenza tra mesi e stagioni, dovuta all’eccesso di un giorno dell’anno medio romano sull’anno solare, l’inserimento del mese intercalare fu modificato secondo un nuovo schema: anno normale, anno con Mercedonio di 22 giorni, anno normale, anno con Mercedonio di 23 e così via per i primi 16 anni di un ciclo di 24; negli ultimi 8 anni l’intercalazione, invece, avveniva solo con mese Mercedonio da 22 giorni, tranne l’ultima intercalazione che non avveniva, dove quindi si procedeva come segue: anno da 355, anno da 377, anno da 355, anno da 377, anno da 355, anno da 377, anno da 355, anno da 355. Se vi è venuto mal di testa, nessuna paura, ma soprattutto non lanciate strali verso i poveri romani perché… il risultato di questo schema ventiquattrennale era di una grande precisione per l’epoca: 365,25 giorni…
(continua)