Il Delfino astronomico

Il Delfino – Delphinus – Delphini – Del

Il Delfino astronomico nuota a est della brillante Altair (α Aquilae), e trovandosi proprio sopra all’equatore celeste, è visibile ovunque con l’eccezione dell’Antartide sulla cui verticale brilla il Polo Sud Celeste; detto che culmina a mezzanotte il 31 luglio, per i Greci era il Pesce Sacro, mentre in India le sue erano stelle fortunate, associate alla focena, ovvero piccoli cetacei Odontoceti della famiglia Phocoenidae, che si differenziano dai cugini delfini per i denti appiattiti a forma di spatola (diversi dai denti conici dei delfini stessi), il che li rende più simili a narvali e beluga.

Gli antichi Arabi che in un primo tempo lo chiamavano le pietre preziose, più tardi accettarono il Delfino di origine greca, mentre il rettangolo delle quatto stelle principali è chiamato dagli Ebrei la Bara di Giobbe.

Il Delfino del quale andiamo ora ad analizzare la costellazione dal punto di vista della toponomastica: le stelle con un nome proprio sono tre: l’α che si chiama Sualocin, la β Rotanev e la epsilon che indica, negli atlanti, la coda del nostro Delfino. Detto che gli arabi la conoscevano infatti con il nome di Deneb, la coda, e che in Cina veniva chiamata Pae Chaou, ossia il melone marcio (?!), al lettore attento non sarà certo sfuggito il nome stravagante dei due astri più brillanti del gruppo: russo o cinese? No, latino anagrammato! L’origine di questi nomi risale infatti al 1814, anno in cui fu pubblicato il Palermo Catalogue da parte dello staff che lavorava nell’osservatorio della città siciliana sotto la direzione di Padre Giuseppe Piazzi (scopritore nel 1801 di Cerere, la madre di tutti gli asteroidi e oggi riclassificato come pianeta nano).
Il suo primo assistente, che ne sarebbe diventato il successore, si chiamava Niccolò Cacciatori, che tradotto in latino diventava Nicolaus Venator, parole che lette al contrario diventarono Sualocin e Rotanev.

Particolarmente divertente risulta a questo punto la ricerca semantica di Miss Frances Rolleston una studiosa inglese del XIX secolo. Questa classicista e linguista d’oltremanica, nel suo libro Mazzaroth, individuò l’origine di Sualocin nella parola araba Scalooin, lo scorrere dell’acqua, e la radice di Rotanev nel termine siriano e caldeo Rotaneb o Rotaneu, la veloce corsa (sempre dell’acqua).

Sia come sia il Delfino non è l’unico cetaceo che nuota fra le plaghe celesti, visto che è accompagnato dalla Balena o Ceto.

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