Il Pettirosso e la leggenda (Parte I)

Il Pettirosso

Il Pettirosso, la leggenda, Gesù e la Croce

Il Pettirosso e la sua leggenda, o meglio le leggende. Narra una di queste come più di 2000 anni fa i pettirossi fossero già presenti sulla Terra, anche se tutti grigi da capo a coda.

Il nostro Pettirosso, o meglio un pettirosso, insieme a un’allegra e canterina famigliola di questi simpatici volatili, abitavano su un albero ubicato lungo la salita che portava in cima al Monte Golgota, dove gli antichi Romani crocifiggevano i condannati a morte, con dei chiodi.

Santo Chiodo da Torno alle Stelle

Un giorno, però, un condannato attirò l’attenzione dei pennuti, poiché sulla testa aveva una corona di spine. Penetrate nella fronte, dovevano risultare assai dolorose, anche perché il malcapitato era pieno di sangue.

Il Pettirosso era assai arrabbiato, visto che nessuno della turba che seguiva il condannato tentava di aiutarlo. Quindi con un atto pietoso, lasciata la prole in affidamento alla mamma, si lanciò di sottecchi in volo verso Gesù. E così, prestando la massima attenzione, saltando di ramo in ramo, il Pettirosso si avvicinò al povero condannato in assoluto anonimato e tolse dalla sua fronte una delle spine, in bilico fra corona e fronte. Il povero condannato gli rivolse uno sguardo di ringraziamento e, con un filo di voce, lo ringraziò assicurandogli che nessuno avrebbe dimenticato il suo beau geste.
Il Pettirosso, in piena empatia fra uomo e regno animale, in una sorta di prequel della vicenda di San Francesco

San Francesco patrono d’Italia

oppure di Sant’Antonio

San Antonio patrono degli animali

capì al volo (in tutti i sensi) il messaggio e si alzò in cielo.
Ma, proprio in quel momento, si accorse che una goccia di sangue del condannato aveva macchiato le penne del suo petto. Prima di recarsi a un ruscello per lavarsi, fece però una capatina al nido per rassicurare la famigliola in trepida attesa. Raggiunto il nido notò però che anche mamma pettirosso e tutti i suoi figlioletti avevano la stessa macchia rossa sul petto. Il dado era tratto: quella macchia di sangue sarebbe diventata indelebile e avrebbe per sempre contraddistinto la sua razza, per ricordare quel piccolo grande gesto di amore.
E da allora, il Pettirosso (e tutti i suoi eredi) vissero felici e contenti, grigi ma con il petto rigorosamente rosso.

Secondo una delle tante varianti, riportata nel video al piede del nostro post, fu invece mamma Pettirosso che in viaggio dal nido, dove aveva lascito i suoi pulcini, verso un luogo abbondante di cibo, vide Gesù sofferente sulla Croce. Per alleviare le sue sofferenze, strappò una spina ma il sangue macchiò il suo petto. Quando tornò a nido, abbracciò i figlioletti ma ne macchiò il petto con il sangue del Nazareno. E da allora…
(Continua)

Fonte

http://www.tiraccontounastoriablog.com/natale/la-leggenda-del-pettirosso/

Photo by Luigi Viazzo with Huawei P8 Lite 

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