Il tartufo pepita bianca e nera

Il tartufo

Il tartufo Re d’Autunno

Il tartufo è un fungo ipogeo, che quindi si sviluppa sottoterra, e del quale in Italia si raccolgono una decina di specie; a seguire una breve carta di identità e qualche curiosità andando incontro all’Autunno, uno dei periodi di raccolta, come da tabella a piè di pagina, di questo fungo considerato, a tutti gli effetti, una vera e propria pepita.

Il tartufo più pregiato è il Tuber magnatum Pico (alias tartufo Bianco d’Alba o d’Acqualagna o Bianco pregiato), a seguire, nella hit parade, il cosiddetto Tuber melanosporum Vittadini (al secolo tartufo nero di Norcia e Spoleto o Nero pregiato), il Tuber borchii Vittadini (detto Bianchetto o Marzuolo), il Tuber aestivum Vittadini (ovvero Scorzone) con la sua varietà uncinatum Fischer, il Tuber brumale Vittadini (tartufo Invernale) con la sua varietà moschatum Ferry e il profumato, oltreché saporito Tuber macrosporum Vittaddini.

Il tartufo e la determinazione delle diverse specie: è basata su forma, dimensioni, colore, ornamentazioni del peridio (membrana protettiva del fungo e che racchiude la massa della spore ndr), profumo e sapore.
Il tartufo, quando scrivi questo nome spesso leggi fiere e sagre organizzate presso città, cittadine e paesi, ovvero turismo con un indotto davvero astronomico, al punto che viene detto, come sopra già accennato, anche pepita nera o bianca a seconda della varietà; ma non è tutto, visto che è sinonimo di un sapore a base di antichi saperi e tradizioni, contraddistinto dal rapporto intenso e indescrivibile tra i professionisti del settore e della ricerca, conosciuti come tartufai e i loro quattro zampe dal naso d’oro (un cane, rigorosamente di razza mista, dal fiuto finissimo e addestrato), un legame particolare oggi addirittura in lizza per il riconoscimento dell’Unesco.

Il tartufo, nella maggior parte delle sue specie, come visto sopra, è legato a filo doppio al nome di Vittadini, ma chi era costui?

Carlo Vittadini, nato e morto (di tubercolosi) a San Donato Milanese, oggi comune della Città Metropolitana di Milano città di Sant’Ambrogio e del Carnevale Ambrosiano (11 giugno 1800-20 novembre 1865) è stato un botanico e micologo italiano; laureatosi in medicina all’Università di Pavia, con la tesi dal titolo Tentamen mycologicum seu Amanitarum illustratio (alias Saggio micologico, ovvero Illustrazione delle amanite) aveva evidentemente il micelio nel sangue (da segnalare l’Amanita vittadinii della quale si occupò nella sua tesi).

Dai funghi (velenosi e non) a quelli ipogei (le cosiddette Tuberaceae) il passo fu breve e così diede alle stampe la Monographia Tuberacearum (1831).

Tornando al primo amore da segnalare le seguenti due pubblicazioni:

  • Descrizione dei funghi mangerecci più comuni d’Italia (1835)
  • Monographia Lycoperdineorum (1841)

Tabella indicativa dei periodi di raccolta tartufi in Italia, la patria del della Bandiera Tricolore e del 2 di giugno:

Tartufo Bianco Pregiato: 15/09-31/01
Tartufo Nero Pregiato: 15/11-15/03
Tartufo Moscato: 15/11-15/03
Tartufo Estivo o Scorzone: 01/05-31/08 – 21/09-30/11
Tartufo Uncinato: 01/10-31/01
Tartufo Nero Invernale: 15/12-15/03
Tartufo Bianchetto: 15/01-15/04

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