La Carta del Carnaro i primi cento anni

La Carta del Carnaro

La Carta del Carnaro la costituzione a un secolo di vita

La Carta del Carnaro compie 100 anni ed è ancora oggi rivoluzionaria e feconda di suggestioni politiche e sociali.
La Carta del Carnaro carta di identità: anzitutto va premesso che questo documento, conosciuto anche come Charta Quarnerina – forse per assonanza con la celebre Magna Charta o meglio Charta Libertatum, (Grande) Carta delle libertà accettata il 12 giugno 1215 da re Giovanni d’Inghilterra e considerata la madre di tutte le costituzioni – prese le mosse da due avvenimenti storici occorsi rispettivamente l’anno precedente e due anni prima:

  • l’arrivo a Fiume, del gruppo di legionari capitanati da Gabriele d’Annunzio, il Vate, che guidò un gruppo di 2600 nazionalisti irregolari da Ronchi (in seguito rinominata Ronchi dei Legionari in ricordo dell’avvenimento storico), nei pressi di Monfalcone, fino a città affacciata sul Golfo del Carnaro (o Quarnaro), prendendone il possesso in data il 12 settembre 1919; i ribelli (in seguito definiti Legionari) proclamarono l’annessione della città al Regno d’Italia.
  • Il termine della Prima Guerra Mondiale, definita la Grande Guerra, in data 4 novembre 1918, in seguito alla firma dell’armistizio il giorno precedente, il 3 novembre 1918.

La Carta del Carnaro e l’intermezzo: fra i due sopra citati avvenimenti andò in scena la Conferenza di Pace di Parigi dove la delegazione Italiana, su pressioni internazionali, aveva deciso di rinunciare alla Città di Fiume poiché l’Italia, secondo i rumors, aveva bisogno degli aiuti internazionali per pagare i prestiti di guerra. Il Vate parlò apertamente di Vittoria Mutilata (anche perché all’Italia non venne riconosciuta una porzione della Dalmazia – terra di Ruggiero Boscovich e Niccolò Tommaseo –  promessa a suo tempo all’ingresso dell’Italia nel conflitto, vedasi anno 1915) e così, raccolto un gruppo di volontari, marciò alla volta della città portuale, al confine fra Istria e Dalmazia sullo sondo delle Alpi Dinariche. L’allora primo ministro Saverio Nitti, contrario all’impresa che metteva in grave difficoltà il Regno d’Italia di fronte alle potenze straniere, sancì il blocco totale degli aiuti e, proprio in quel momento, D’Annunzio comprese l’importanza di trasformare Fiume da stato di fatto a stato di diritto in maniera tale da poterne rivendicare la sovranità. Così la sera del 30 agosto 1920, i cittadini fiumani furono convocati al teatro Fenice, dove venne letto il nuovo statuto sul quale sarebbe stata fondata la Reggenza Italiana del Carnaro e veniva alla luce quella che fu definita la più bella costituzione del mondo; promulgata l’8 settembre 1920, fu elaborata dal sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris e curata nello stile da Gabriele D’Annunzio sostanziandosi in 65 articoli divisi in venti capitoli. Carte del Carnaro, tra i punti degni di nota:

  • diritto al salario minimo
  • diritto all’assistenza in caso di infermità
  • diritto all’assistenza in caso di disoccupazione
  • diritto all’assistenza nella vecchiaia
  • risarcimento del danno in caso di errore giudiziario
  • risarcimento del danno in caso di abuso di potere
  • libertà di pensiero
  • libertà di stampa
  • libertà di associazione
  • libertà di culto
  • riconoscimento della proprietà privata ma solo se fondata sul lavoro
  • suffragio universale per tutti coloro che avessero compiuto i vent’anni
  • diritto all’istruzione.

La Carta del Carnaro, testo integrale 

La Carta del Carnaro e il resto della Storia. Il 12 novembre 1920, con la sottoscrizione del Trattato di Rapallo, Fiume (uno degli approdi o punti di passaggio della Bora, il vento della Strega fu dichiarata stato libero ma D’Annunzio non riconobbe il Trattato. Il 26 dicembre, Boxing day  o  Santo Stefano la città quarnerina veniva attaccata dall’esercito italiano, in quello che viene ricordato come il Natale di Sangue con una traslazione temporale di un giorno. Il giorno successivo arrivava l’ultimatum: la città sarebbe stata bombardata a tappeto se D’Annunzio e i suoi legionari non avessero accettato il trattato. Di fronte a questa situazione aut aut, con i rischi gravi incombenti in caso di resistenza, Gabriele D’Annunzio, conosciuto come il poeta-soldato, alzava bandiera bianca e il 28 dicembre si dimetteva. Ma l’impresa dei legionari aveva tracciato il solco della storia e nel 1924 Fiume veniva annessa all’Italia per rimanervi fino al 1947.

Altri spunti e curiosità @

Calendario della Luna Verde

Immagine by Wikipedia

4 novembre Festa nazionale delle Forze Armate

3 novembre fine della guerra?

Boscovich un dalmata sulla Luna

Tommaseo un dalmata maestro d’Italiano

Alpi Dinariche carta d’identità

La Bora il vento della strega (parte I)

Bora la Strega al vento (parte II)

Boxing day 26 dicembre

Santo Stefano e il giorno dopo Natale

Giorno di Natale: disco Rosso

Fonti

https://www.barbadillo.it/84881-centenario-di-fiume-la-carta-del-carnaro-la-costituzione-piu-sociale-del-mondo/

https://it.wikipedia.org/wiki/Carta_del_Carnaro

English version

The Italian Regency of Carnaro (Italian: Reggenza Italiana del Carnaro) was a self-proclaimed state in the city of Fiume  led by Gabriele d’Annunzio between 1919 and 1920. It is also known by its lyrical name in Italian: Endeavor of Fiume (Impresa di Fiume)…

https://en.wikipedia.org/wiki/Italian_Regency_of_Carnaro#Constitution

D’Annunzio e l’impresa di Fiume