La Madonna del Ghisallo è la protettrice di tutti i ciclisti e motociclisti (agonisti e non). Sono oscure e confuse le notizie riguardanti l’origine di questa chiesa sorta in cima a un colle lungo un percorso che certamente ha visto il passaggio di viandanti, pellegrini e briganti, mercanti e contadini, eserciti invasori o in disfatta e gente in fuga verso il Nord Europa, terre di Vichinghi e non…
Ma quando sorsero il santuario del Ghisallo e la devozione per La Madonna del Ghisallo?
Una premessa: Sant’Ambrogio e Milano già “dettavano legge” da queste parti nel IX secolo. Il paese di Limonta era infatti contado importante, come anche Civenna.
La leggenda vuole che sulle montagne del Triangolo Lariano avessero però più potere briganti e soldataglie, tanto che alcuni lestofanti una notte minacciarono un signorotto locale che aveva qui una contea un po’ sperduta e decentrata rispetto a Milano e che si chiamava conte Ghisallo. Costui si riparò sul colle dove c’era una cappellina con l’immagine della Madonna alla quale chiese protezione, quella che oggi noi conosciamo come la Madonna del Ghisallo. Ottenuto aiuto il conte fece erigere un tempio. Doveva trattarsi dei primi secoli dopo il Mille, visto che l’arte usata fu quella dei Cumacini, la cui impronta ancora si nota guardando lo stile, un po’ semplice e approssimativo, dell’edificio e in particolare quello del campanile.
Oggi, l'”ermo colle” e la Madonna del Ghisallo sono una tappa obbligata e devozionale per chi cerca la protezione sulle due ruote, siano esse a motore (motociclette e scooter), oppure mosse dai watt prodotti dalle gambe (biciclette), senza dimenticare la terra di mezzo delle e-bike, biciclette elettriche che, anno dopo anno, trovano sempre più posto nel cuore e nelle abitudini degli appassionati.
La Madonna del Ghisallo, con relativo colle e Santuario, sono talmente baricentrici per gli appassionati, non soltanto per il passaggio del Giro di Lombardia, che oggi in quella location da favola, stretta fra le montagne e i rami del Lago di Como, e in Provincia di Como,
ha trovato posto/ospitalità il Museo del Ciclismo, ma questa è un’altra storia che merita di essere raccontata a parte…
(continua)