La Nave di Argo (parte I)

La Nave di ArgoLa Nave di Argo

La Nave di Argo è un antico asterismo, le cui stelle sono oggi suddivise fra le costellazioni di Carena, Poppa e Vela (meglio Vele). Si tratta di uno dei tanti miti celesti dell’antichità associati a un gruppo di stelle, come per esempio nel caso della costellazione (moderna in questo caso però) della Fenice, Phoenix, o ancora meglio e più  precisamente Araba Fenice…

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La leggenda della Nave di Argo (che prende il nome dal suo costruttore) si riallaccia a quella narrata riguardo al principe Frisso alla costellazione dell’Ariete ed al Vello d’oro custodito in un bosco sacro al Dio Marte da un fiero drago che non dormiva mai e non lasciava avvicinare nessuno all‘aurea pelle del montone. Un Drago terribile, modello guardiano del Giardino delle Esperidi…

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Tempo dopo un altro principe subì la stessa sorte di Frisso. Re Esone di Iolco in Tessaglia fu infatti spodestato dal fratellastro Pelia. Giasone, il giovane figlio del re deposto dal trono, fu quindi privato del regno che gli spettava e, come Frisso, si salvò fuggendo dalla propria patria, anche grazie all’aiuto della madre Polimela, che lo portò dal saggio centauro Chirone (vedi costellazione del Centauro). Tempo dopo, il giovane Giasone rivendicò il trono di Iolco. Pelia accettò la sua richiesta, a condizione, però, che gli riportasse il Vello d’Oro. Giasone accettò la sfida e ben cinquanta dei più grandi eroi si offrirono di far parte del suo equipaggio, conosciuti col nome di Argonauti . Tra questi i Dioscuri Castore e Polluce (vedi costellazione dei Gemelli), e narrano le cronache che addirittura Ercole interruppe le sue dodici fatiche per unirsi all’equipaggio. Giasone, allora, si rivolse al provetto costruttore navale Argo, che iniziò la sua opera nel porto di Pagase, chiedendo aiuto anche alla Dea Atena. La dea gli suggerì di utilizzare il legno delle piante

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provenienti dal vicino monte Pelio, e poi diede ad Argo una trave proveniente dall’oracolo di Giove a Dodona una zona rinomata per i suoi alberi. Appartenendo ad un oracolo, la trave era in grado di parlare ed incitava l’equipaggio della nave a salpare verso la Colchide. Quando l’opera fu compiuta, una nave con cinquanta paia di remi, partì alla volta del Vello d’oro.
(continua)

English version

The Ship of Argus is an ancient asterism, whose stars are today divided among the constellations of Carena (Hull), Poppa (Stern) and Vela (Sails).

The legend of the Ship of Argus (which takes its name from its builder) is linked to the one told about the Prince Frisso to the constellation of Aries and the Golden Fleece guarded in a wood sacred to the God Mars by a proud dragon that did not sleep never and did not let anyone approach the golden skin of the ram. Some time later another prince suffered the same fate as Frisso. King Exon of Iolco in Thessaly was in fact overthrown by his half-brother Pelias. Jason, the young son of the king deposed from the throne, was then deprived of his rightful kingdom and, like Frisso, was saved by fleeing from his homeland, also thanks to the help of his mother Polimela, who took him to the wise centaur Chiron (see constellation of the Centaur). Later, the young Jason claimed Iolco’s throne. Pelia accepted his request, provided, however, that he brought back the Golden Fleece. Jason accepted the challenge and as many as fifty of the greatest heroes offered to be part of his crew, known as the Argonauts. Among these are the Dioscuri Castor and Pollux (see Gemini constellation), and they narrate the chronicles that even Hercules interrupted his twelve labors to join the crew. Then Jason turned to the experienced shipbuilder Argo, who began his work in the port of Pagase, asking also for help from the goddess Athena. The goddess suggested that he use the wood of nearby Mount Pelion, and then gave Argo a beam from the oracle of Jupiter in Dodona, an area renowned for its trees. Belonging to an oracle, the beam was able to speak and urged the ship’s crew to sail to Colchis. When the work was completed, a ship with fifty pairs of oars left for the Golden Fleece.
(To be continued)

Argo navis vetus asterismus qui nunc inter sidera constellationibus Carina, Puppis et Vela.

Legenda est de Argo Navis (Conditori eius nomine nuncupetur) is qui coniunctus est ei, et aurum de Princeps Frisso sidere Arietis vellus tenentur in lucum Martis de Deo ex se non ferox Draco dormiens nec unquam sit apud aliorum aureum in pelle de costis. Tunc deinde eadem fata sicut quidam alii princeps passus Frisso. Exon de re facto in Thessalia cognitum Iolci Iolci eius miserant accenso Pelias aeno. Iasonem filium depositi Regis destitutus regnum quod ei deberetur, ut Frisso, se fugiendo patria ope Polimela matrem adprehendit sapientes Chiron centaurus (cf. sidus Centaurus). His ita gestis, iuvenum de solio Jason petita est ad Iolcon classem. Pelias suscepi preces si tamen iterum auratam ducit. Et quinquaginta viri maximi suscepit Iason ultro provocare partem ducem cognitum Argonautis nomine. Inter haec et Dioscuri Castor et Pollux (videatur sidere Geminorum), qui Herculem quidem et annalibus traditum, et usque ad iungere ad laborem intermittitur ejus duodecim cantavit. Jason, et convertit ad peritus shipbuilder Argivis, qui coepit in opere suo et Pagasaea ratis portum, et in petendo auxilio dea Athena. Numen ut suggesserant in nemore Pelio prope silvam, et dedit ex Argo delectos heroas et trabem oraclum ab love Dodonaeo petivissent area est clarus eius ligna. Ex oraculo incorruptum poterat loqui ad trabem et cantavit de concitaverunt religiosas navem solvit Colcha carina. Qua perfecta navis remigum quinquaginta duo profecti Velleris Aurei.
(Continuat)

Photo by Wikipedia

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