Linea Cadorna trincea insubrica

Linea CadornaLinea Cadorna fortificazioni centenarie (la Storia)

Linea Cadorna è la denominazione ufficiale con la quale viene identificato il sistema di fortificazioni realizzato lungo il confine italo-svizzero tra l’estate del 1915 e la primavera del 1918, ovvero durante il periodo della prima guerra mondiale, ufficialmente chiusa per l’Italia con l’Armistizio del 3 novembre 1918 ma la cui genesi risale a qualche anno prima, addirittura al 1911 come vedremo oltre.

Linea Cadorna il perché: fu costruita nel momento in cui si ebbe timore che, penetrando dai valichi alpini delle Alpi centrali svizzere, le truppe austro-tedesche potessero in breve tempo raggiungere ed occupare i centri nevralgici industriali ed economici del Paese per due motivi:

  • l’attenuarsi dei rapporti di alleanza del nostro Paese con Germania ed Austria; 
  • simpatie germanofile fra gli apparati militari svizzeri.

Il governo italiano si trovò quindi a prendere in considerazione la possibilità di una probabile infiltrazione nemica attraverso il confine italo-elvetico e pertanto, come anticipato sopra, a partire dal 1911 furono costruiti lo sbarramento di Gravellona Toce (fortificazioni sul Monte Orfano a difesa degli accessi dalla Val d’Ossola e dal Lago Maggiore) e gli appostamenti per artiglieria sui monti Piambello, Scerré, Martica, Campo dei Fiori, Gino e Sighignola, mentre la Svizzera, a sua volta, intensificò i lavori di fortificazione verso l’Italia, realizzando opere di sbarramento a Gordola, Magadino, Monte Ceneri e sui monti di Medeglia.

Linea Cadorna e anno 1914; lo scoppio della guerra, in data 23 luglio 1914, e gli avvenimenti successivi tra cui l’invasione del Belgio neutrale e i cambi di alleanze tra le varie potenze europee, accentuarono i dubbi sulla volontà del Governo elvetico di far rispettare la neutralità del proprio territorio ma non è tutto, perché dall’altro versante, l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria il 24 maggio 1915 e con la prospettata dichiarazione di belligeranza contro la Germania, aumentarono la convinzione, da parte del generale Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito di una possibile invasione austro-tedesca che quindi ordinò di avviare i lavori difensivi versa la frontiera svizzera, rendendo esecutivo il progetto di difesa già predisposto.
Così, per un migliore coordinamento delle attività cantieristiche fu costituito a Milano, città di Sant’Ambrogio un Ufficio Tecnico staccato del Comando Supremo con succursale a Varese presso Villa Albertina e sedi periferiche a Intra, Ghirla, Malnate e, per quanto riguarda il Lario, a San Fedele d’Intelvi, Tremezzo e Dervio.
Linea Cadorna anno 1916 e 1917: nel luglio di quell’anno, il secondo di guerra per l’Italia, fu costituito un nuovo comando della 5ª Armata cui fu demandata la direzione dei lavori di difesa lungo il confine italo-svizzero e la predisposizione di piani di intervento in caso di attacco nemico; il 17 gennaio 1917, mentre continuavano i lavori difensivi, fu istituito il Comando della Occupazione Avanzata Frontiera Nord (OAFN) per sovrintendere i lavori in atto, le forze militari già in loco ed organizzare una eventuale prima forma di resistenza che così veniva descritta: “Sistemazione difensiva – Si svolge dalla Val d’Ossola alla Cresta orobica, attraverso le alture a sud del Lago di Lugano e con elementi in Val d’Aosta. Comprende 72 km di trinceramenti, 88 appostamenti per batterie, di cui 11 in caverna, mq 25000 di baraccamenti, 296 km di camionabile e 398 di carrarecce o mulattiere. La spesa complessiva sostenuta, tenuto conto dei 15-20000 operai che in media vi furono adibiti, può calcolarsi in circa 104 milioni.”
Con la fine della grande guerra, 4 novembre 1918, le fortificazioni verranno dismesse, per essere successivamente utilizzate per esercitazioni militari e tutte quante inserite poi, negli anni trenta, nel progetto del Vallo Alpino, una grande linea difensiva che avrebbe dovuto rendere inviolabili i 1851 chilometri di confine dello Stato italiano rimasta peraltro sulla carta.

Linea Cadorna e seconda Guerra mondiale: nel periodo 1940-1945 mai fu interessata dalle operazioni belliche, esclusi due tratti, il Monte San Martino (VA) e l’Ossola (VB) e che per breve tempo, 19 settembre-15 novembre 1943 per il San Martino e 12- 21 ottobre 1944 per l’Ossola, utilizzati come basi partigiane del Gruppo “Cinque Giornate” agli ordini del tenente colonello. Carlo Croce e dei partigiani della Repubblica dell’Ossola.

Linea Cadorna dopo la Guerra 40-45: con il 4 aprile 1949 le fortificazioni italiane, non smantellate dal Trattato di pace del febbraio 1947, entrarono a far parte del Patto Atlantico istituito per fronteggiare il blocco sovietico fino alla fine della Guerra Fredda…

E dopo, ma, soprattutto, oggi che cosa rimase o rimane?

(Continua)

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