Marte e Terra quali rapporti? (parte II)

Marte e Terra

Marte e Terra rapporti e similitudini

Marte e Terra affinità elettive: ecco le similitudini che, secondo Schiaparelli, astronomo italiano che lungamente osservò il pianeta Marte fra XIX e XX secolo, avrebbero favorito lo sviluppo di forme di vita sul pianeta rosso e quindi dei nostri Marziani: l’esistenza di un’atmosfera, di cicli stagionali, una durata del giorno – e un’inclinazione dell’asse di rotazione – quasi simili al nostro (24 ore e 30 minuti il primo 24,5° il secondo) e soprattutto la presenza di calotte polari.

Marte e Terra e Poli: e proprio la presenza delle calotte polari rappresentava la chiave di volta del progetto marziano di Schiaparelli, insieme alla quasi totale assenza o di nuvole – visto che queste ultime non comparivano troppo spesso nell’oculare del suo telescopio – per giustificare la presenza della vita sul pianeta delle Cronache Marziane.

Marte e Terra e clima: su Marte pioveva molto raramente – si sbilanciava Schiaparelli – o forse anche non pioveva affatto e la conferma di queste affermazioni era per lui la seguente: se un osservatore avesse potuto abbracciare in un solo sguardo tutta la superficie terrestre, avrebbe visto la stessa con difficoltà per la presenza delle nubi nell’atmosfera la superficie del pianeta descritto in the Martian Chronicles era invece facilmente osservabile e vi si notava qualche macchia biancastra che avrebbe potuto suggerire la presenza di sottili veli di nebbia, anziché di nubi apportatrici di temporali e piogge.

Marte e Terra e osservazioni: Schiaparelli notò invece l’ampliamento e il ritiro delle calotte nel corso delle stagioni marziane, così durante lo scioglimento si notavano inoltre delle zone più scure, dove si producevano delle vere e proprie spaccature nella massa ghiacciata, proprio come capitava sul nostro pianeta nella calotta boreale e in quella australe. Se le calotte dunque si scioglievano, quest’acqua doveva fluire verso qualche luogo, verso i Vulcani di Marte alias anche Monte Olimpo?…

(continua)

English Version

Mars and Earth the similarities that, according to Schiaparelli, would have favored the development of forms of life: the existence of an atmosphere, of seasonal cycles, a duration of the day – and an inclination of the rotation axis – almost similar to ours (24 hours and 30 minutes the first 24.5 ° the second) and above all the presence of polar caps. And it was these last two that represented the keystone of his Martian project, together with the almost total absence of clouds – since the latter did not appear too often in the eyepiece – to justify the presence of life on Mars.
Mars and Earth comparisons and affinities: on Mars it rained very rarely – Schiaparelli unbalanced – or perhaps it did not rain at all and the confirmation of these statements was for him the following: if an observer could have embraced the entire Earth’s surface in a single glance, he would have seen the same with difficulty due to the presence of clouds in the atmosphere. The surface of Mars was instead easily observable and there were some whitish spots that could have suggested the presence of thin veils of fog, rather than clouds bringing storms and rains.
Schiaparelli instead noted the enlargement and withdrawal of the caps during the Martian seasons. During the melting, darker areas were also noted, where real cracks were produced in the ice mass, just as happened on our planet in the northern and southern caps.
So if the caps melted, this water had to flow to somewhere …
(to be continued)

Latinorum versio
Mars et Terrae, sunt similes, qui secundum Schiaparelli, hoc suscepi preces progressionem formae vitae; quod per atmosphaeram, temporis circuitus durationem diei -, et quorum animi sollicitari gyrationis axis – paene similis nostrum ( XXIV horas et XXX minuta secunda primi XXIV.V°) et super omnia coram Polaria strata. Erat ex hisce duobus repraesentabant lapisque consilium Martia cum nulla fere nubem – nam ne haec quidem plerumque in reticulo- que Martis presentibus iustificare.

Martem Terra comparationibus affinitates: Marti pluit rarissime – Schiaparellius inaequalis – aut non pluit omnino confirmatio haec fuit illi: si observetur comprehendi potuit totam terrae superficiem uno aspectu apud eundem, videtur se habere ex coram difficultas in nubibus aeris. Martia superficies est facilius in loco notatu dignum est; et erant ibi quidam qui poterant albicantibus suggesserant coram cortinarum vela nebula spicæ tenues, potius quam facienti, ventos aut imbres nubibus.
Schiaparelli attendendum pro expansion et tiaris, et subtractione decursu Martiarum commutationum mora. Per tabescebant obscuris locis etiam attendendum sunt, ubi sunt vera sonat rogisque adustas productum massa in glaciem, sicut accidit nobis, sicut planetae in plaga septentrionali et meridionali polari sphera.
Ergo si tiaris tepente fluit, quod in hac aqua influunt in aliquo loco …
(Continuat)

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