Natale e le sue tradizioni

NataleNatale e tradizioni millenarie

Natale è in realtà festa una astronomica legata al Solstizio d’Inverno, al Sol Invictus dei Romani. Si tratta, in realtà, della più importante ricorrenza cristiana, con usi e costumi che affondano le loro radici nella notte dei tempi, grazie a una magia davvero senza tempo.

Qualche esempio?

Baciarsi sotto il vischio, vestire la casa con addobbi rossi e argentati, gustare le lenticchie…. Quindi, con l’avvicinarsi delle feste, ci troviamo a rivivere gesti e riti dei quali non conosciamo forse l’origine. Ecco allora un utile e interessante viaggio a ritroso nel tempo sulla scia di tradizioni, che ci portano lontano.

Per esempio l’usanza di trovarsi a Natale intorno a un tavolo, sfidandosi in una partita a carte o in giochi rispolverati per l’occasione, rimanda addirittura alla Roma Imperiale. Al tempo dei Cesari, infatti, era lecito giocare d’azzardo solo durante le celebrazioni del dio Saturno, che cadevano nel periodo del Solstizio Invernale, mentre per il resto dell’anno questo tipo di “passatempo” era severamente proibito.

Si tratta quindi di tradizioni antiche, precedenti l’avvento di Cristo e che, con il Cristianesimo, hanno acquisito nuovi significati e sacralità.

Altri richiami al Natale: l’uso di appendere rametti di vischio, di spargere agrifoglio e pungitopo per le stanze della casa rimanda a una storia sacra e profana al tempo stesso. Il vischio, la pianta sempreverde dalle bacche bianche, protegge, secondo la tradizione, dalle influenze negative e non andrebbe eliminata prima dell’Epifania. Sacro presso gli antichi, la leggenda vuole che nascesse dalla quercia, colpita da un fulmine: un’origine che avrebbe conferito al vischio stesso alcune proprietà curative, come la capacità di donare vigore e rigenerazione fisica.
Durante il Medioevo, la Chiesa ne proibì l’utilizzo, suggerendo, al suo posto, l’agrifoglio. Questo perché la forma delle foglie e le bacche rosse rappresentavano riferimenti diretti al martirio di Cristo e quindi ritenuti più adatti a celebrare la nascita di Gesù. Oggi vischio e agrifoglio viaggiano a braccetto.

In cucina

Ma tracce di un passato lontano si ritrovano anche in cucina. Lenticchie fumanti, grappoli d’uva e il melagrano non possono mancare sulla tavola delle feste, perché sarebbero capaci di regalare ai commensali prosperità e fortuna.

I legumi, invece, pare siano capaci di rinsaldare i rapporti familiari: una credenza che, probabilmente, nasce dall’episodio biblico di Esaù, che scambiò la propria primogenitura con una scodella di lenticchie.

Infine meritano una citazione rosso, oro, bianco, ovvero i colori delle tovaglie, dei nastri, delle decorazioni natalizie. Perché il Natale nasceva originariamente come festa della luce, cadendo infatti, come già anticipato sopra, nel momento dell’anno in cui il Sole sorge nel punto più basso del suo cielo ma, al tempo stesso, inizia a rinascere, inaugurando un nuovo ciclo.

E oggi, in quel giorno, si celebra la nascita di Gesù, un evento capace di illuminare il mondo intero.

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