Nettuno pianeta matematico (parte I)

Nettuno
Nettuno il pianeta scoperto dalla matematica

Nettuno è stato battezzato il pianeta matematico per la sua peculiare scoperta effettuata prima a tavolino e poi con il telescopio.

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Nettuno è il freddo e lontano pianeta che oggi segna il confine, planetario, del nostro Sistema Solare, da quando Plutone, il nostro amico Pluto, è stato retrocesso (o riclassificato a seconda di come si voglia leggere la vicenda) a pianeta nano.

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Nettuno ha una storia molto particolare e degna di essere ricordata: il motore primo che fece scattare la ricerca di un nuovo pianeta furono le perturbazioni riscontrate nell’orbita di Urano che fecero sospettare agli astronomi la presenza di un altro pianeta la cui orbita fosse esterna a quella di Urano stesso.

Nettuno e i suoi cacciatori: il primo a suggerire fu il reverendo Thomas John Hussey, rettore all’università di Hayes (Inghilterra), in una lettera che inviò all’astronomo reale George Bidell Airy il 17 novembre 1834; Hussey si era accorto di come la posizione di Urano fosse diversa rispetto a quella prevista.
Nettuno scatta la caccia: l’ottavo pianeta, in realtà, era già stato osservato (anche se non riconosciuto), in precedenza, da due celebri astronomi: Galileo Galilei e ed il francese Jospeph Lalande. L’astronomo fiorentino lo avrebbe osservato nel dicembre del 1612. Lo giudicò però una semplice stella di campo. Questa scoperta è emersa dalle ricerche effettuate dagli studiosi Stillman Drake e Donald Kawal su appunti inediti di Galileo. È invece documentata l’osservazione del francese Lalande che puntò il suo telescopio verso l’ottavo pianeta fra l’8 ed il 10 maggio del 1795. Anch’egli però lo scambiò per una stella.

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Nettuno la caccia continua: dopo la lettera di Hussey, iniziarono le ricerche del nuovo pianeta: la prima posizione di Nettuno fu calcolata, nel 1845, da John Couch Adams che chiese di essere ricevuto da Airy. Questi però non lo ricevette e così la ricerca non prese il via; sempre nel 1845, si era messo sulle tracce del nuovo pianeta il francese Urbain Jean Joseph Le Verrier, i cui calcoli furono molto simili a quelli di Adams. La memoria di Le Verrier giunse ad Airy nel dicembre 1845. Il 9 luglio 1846 l’astronomo reale britannico diede l’incarico a James Challis di intraprendere la ricerca del nuovo pianeta, sulla base dei calcoli di Adams. La ricerca, effettuata con un telescopio di 30 centimetri, non ebbe successo, anche perché pare che l’incaricato avesse mostrato poco interesse nell’effettuarla.
(continua)

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