Orientamento in cielo come fare?

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Orientamento in cielo: gli allineamenti stellari

Orientamento come trovarlo in una notte limpida e serena, quando lo sguardo si alza verso il cielo per osservare la miriade di fioche luci che lo popolano. Dopo alcuni istanti di contemplazione, il neofita si sente però un po’ spaesato, in quel mare magnum di puntini luminosi.

Ispirato by Calendario della Luna Verde

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Migrazioni: gli uccelli si orientano con le stelle?

vediamo come se la cavano gli umani, senza dover usare smartphone, tablet e/o computer.

Premesso che le costellazioni sono figure immaginarie, in quanto le stelle che le compongono sono distanti fra loro anni luce e senza alcun legame fra loro, va detto che alcune di questi gruppi rivestono un’importanza particolare. La loro particolare forma infatti li rende facilmente riconoscibili anche da parte dei neofiti.

Una volta impressi nella mente questi gruppi di stelle “guida”, li si potrà utilizzare successivamente per arrivare alle altre costellazioni, mediante opportuni allineamenti.

In ciascuna delle quattro stagioni dell’anno vi è infatti una cosiddetta “costellazione guida”, che aiuta gli apprendisti astrofili (ma anche gli osservatori più esperti) nelle loro escursioni celesti.

Spiegare il funzionamento degli allineamenti stellari, per trovare il giusto orientamento è semplice: conosciuti due punti di partenza, e collegandoli fra loro, si potrà giungere successivamente a un terzo in un primo tempo sconosciuto.

Si potrà in questo modo mettere un po’ di ordine in cielo seguendo le tracce segnate dagli antichi astronomi che, nella disposizione di gruppi di stelle, hanno voluto riconoscere le figure di personaggi mitologici, dei, eroi, animali e oggetti di uso comune. Le antiche figure, le costellazioni, sono state tramandate fino ai giorni nostri e vengono usate correntemente per identificare luoghi determinati del cielo notturno. Chiunque voglia iniziare a orientarsi fra le stelle, deve quindi familiarizzare con queste costellazioni, deve cioè riconoscerne la posizione, la forma e sapere il periodo in cui è possibile osservarle.

Le zone di cielo prese in considerazione sono cinque: il firmamento visibile nelle quattro stagioni e il cielo circumpolare boreale, ossia popolato da quelle costellazioni che alle latitudini italiche non tramontano mai. Si tratta di asterismi formati da stelle così vicine al Polo Nord Celeste che non tramontano mai. Compiono infatti una rotazione completa sopra l’orizzonte, intorno al punto verso cui è inclinato l’asse di rotazione del nostro pianeta.

Si ricorda peraltro che, quando si parla di cielo primaverile, estivo, autunnale e invernale, ci si riferisce alle stelle che si possono osservare all’incirca fra le ore 21 e le ore 23. Dopo questo orario, il moto di rotazione del nostro pianeta proseguirà, “accompagnato” da quello apparente della volta celeste.

Così, le stelle che proseguiranno il loro cammino, tramontando e lasciando in primavera il posto a quelle visibili nei mesi estive nelle prime ore della notte e così via.

Ricordiamo, prima di partire per il nostro viaggio, che l’occhio nudo è il migliore strumento per orientarsi in cielo, visto che il telescopio, per fare un esempio, restringendo il campo di vista, non aiuta, anzi crea confusione. Va usato solo dopo aver individuato con attenzione la zona da osservare.

Telescopio il primo acquisto

Le Costellazioni Circumpolari.

Il gruppo di stelle più conosciuto nell’emisfero boreale, per trovare l’orientamento, è sicuramente l’Orsa Maggiore. Volgendo lo sguardo verso nord, non sarà difficile incontrare i setti astri che danno forma al cosiddetto “Grande Carro” o “Grande Mestolo”, formato da un ampio quadrilatero e da un largo triangolo, detto “timone”. Se prendiamo come riferimento i due astri che formano la parte “posteriore” del carro (Dhube e Merak) e prolunghiamo per cinque volte verso nord la distanza che li separa, incontreremo una stella solitaria, la stella Polare, che segna quasi esattamente il Polo Nord Celeste. Intorno a essa si rende visibile il resto del Piccolo Carro. Utilizzando questo allineamento, e facendo partire dalla Polare una linea che formi con la precedente un angolo di circa 90°, ci si imbatte in Capella (alfa Aurigae), uno degli astri più luminosi del nostro firmamento e visibile, alle nostre latitudini, per la maggior parte dell’anno. Se colleghiamo, invece, con una linea la stella centrale del timone, la bellissima doppia, visibile già ad occhio nudo, Mizar ed Alcor, con la citata Polare, giungeremo alla grande W, che forma la costellazione di Cassiopea.

Le Costellazioni Primaverili

Usando ancora come punto di partenza il timone della citata Orsa Maggiore, e prolungando verso sud est l’arco da esso formato, incontreremo dapprima Arturo, la brillante stella arancione del Boote e poi Spica, l’azzurra stella della Vergine. Tracciando invece una linea che parta dal centro della parte posteriore del Grande Carro e che sia diretta verso l’orizzonte, incontreremo Regolo, l’astro più luminoso della costellazione del Leone. La citata Arturo è sovrastata da un gruppo di stelle più deboli che ricorda una sorta di aquilone. A est di questo gruppo si incontra il semicerchio di stelle che forma la costellazione della Corona Boreale e il quadrilatero che da vita alla parte centrale della costellazione di Ercole.

Le Costellazioni Estive

Protagonista del cielo d’estate non è una costellazione ma è il “Grande Triangolo Estivo”, formato da Vega (stella più luminosa della Lira), Deneb (astro più brillante del Cigno) e Altair (la “lucida” dell’Aquila). Partendo da questo ampio triangolo, non sarà difficile trovare il giusto orientamento e giungere alle altre costellazioni che popolano le calde notti estive. A sud di Vega compaiono infatti Ofiuco (con il suo Serpente), Scorpione e Bilancia. A sud di Altair fanno invece capolino Capricorno e Sagittario.

Le Costellazioni Autunnali

Il “Grande Quadrato di Pegaso” (il cui vertice nord orientale appartiene però all’adiacente costellazione di Andromeda) domina il cielo autunnale. Prolungando la sua diagonale in direzione sud- est si incontrerà le costellazioni dei Pesci e della Balena. Tracciandola invece in direzione nord-est porterà alla già citata Andromeda e a Mirfak, astro più luminoso della costellazione di Perseo. Seguendola poi in direzione sud ovest farà giungere a Sadalmelik, stella più luminosa della costellazione dell’Acquario. Infine, portando verso nord la linea che collega i due spigoli orientali del “Grande Quadrato” si troverà (passando dalla stella Caph di Cassiopea) la giusta direzione per raggiungere la stella Polare.

Le Costellazioni Invernali

Dominus indiscusso del cielo invernale è il “gigante” Orione, formato da un ampio quadrilatero di stelle molto luminose a sud del quale compaiono Lepre e Eridano. Al centro di Orione spiccano tre astri disposti quasi in fila e conosciuti come “i tre re”. Se prolunghiamo verso l’orizzonte la linea che li collega, si incontrerà Sirio, l’astro più luminoso del firmamento e del Cane Maggiore. Muovendoci invece nella direzione opposta, apparirà Aldebaran, la stella più luminosa del Toro, utilizzabile come facile riferimento per trovare gli ammassi delle Iadi e delle Pleiadi nonché il pentagono dell’Auriga con la già citata Capella (si ricordi però che il vertice sud orientale del pentagono, la stella El Nath, appartiene al Toro). Collegando il più settentrionale dei tre re con lo spigolo nord orientale di Orione, giungeremo a Castore, fulgente astro della costellazione dei Gemelli, vicino al quale brilla Polluce, la beta di questa costellazione zodiacale. Unendo infine Betelgeuse e Bellatrix (poste sugli spigoli settentrionali del quadrilatero) si giungerà a Procione, la alfa del Cane Minore.

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GEOGRAFIA ASTRONOMICA – Lezione 8 – La forma della Terra, ed Elementi di Cartografia