Pietra di Barnaba: il mistero e Como

Pietra di BarnabaPietra di Barnaba: il mistero e il fascino… 

Pietra di Barnaba e.. “El tredesin de Marz” – il tredici di marzo in dialetto meneghino; è il nome di una pietra cara alla memoria dei Milanesi, custodita dall’antichità fino ai nostri giorni.

Scolpita da qualche anonimo autore, la Pietra di Barnaba è collocata al centro della navata della chiesa di Santa Maria al Paradiso di Milano e un giorno l’anno – il 13 marzo – ospita una suggestiva croce di legno, non piallato, e viene posta accanto a un prezioso altare in legno, dove si celebra una solenne funzione religiosa.

La leggenda

La pietra di Barnaba, dalla forma arrotondata, ha 13 scanalature radiali e foro centrale. La sua origine è ancor oggi oscura, ma sulla lapide in marmo bianco che la incornicia campeggia una scritta in latino così traducibile: “Il 13 marzo del 52° anno del Signore, San Barnaba Apostolo, mentre predicava ai Milanesi il Vangelo di Cristo, non lungi dalle mura di via Marina a Porta Orientale, piantò il vessillo della Croce in questa pietra rotonda “.
Questo il sunto della leggenda di San Barnaba, sulla quale la Chiesa ufficiale avanza però qualche perplessità.

Il manufatto e lo studio

Il manufatto di forma tondeggiante, la Pietra di Barnaba ndr, ha sicuramente un peculiare significato, anche se è realizzato in maniera approssimativa e senza un minimo di cura da parte del suo “scultore”. Numerose le ipotesi che si sono avvicendate, nel corso dei secoli, sul significato da assegnare della Pietra di San Barnaba. L’ultimo tentativo, in ordine di tempo, è stato effettuato di Giorgio Fumagalli – ingegnere milanese appassionato di studi sulla storia e le leggende del Comasco – che trascorre spesso molto tempo a Brunate e sul cui lavoro questo post è basato.
Lo studioso si è posto alcune domande sulla pietra di San Barnaba. Perché è rotonda? Per quale motivo è stato scavato un foro? A cosa servono le scanalature? Per quale ragione i diversi segmenti che si dipartono dal centro non sono equidistanti? Perché i raggi non hanno alcuna simmetria apparente?

Le ipotesi

La forma peculiare potrebbe riecheggiare un’antica simbologia associata ad una sorta di “Calendario Mistico”. Taluni autori collegano infatti la pietra al calendario celtico e si può quindi pensare che il manufatto possa raffigurare il cielo stellato, in quanto la misura del tempo presso i Celti – popolazione stanziata anche nella zona del Comasco – era strettamente legata all’astronomia. Un cielo naturalmente diverso dal nostro, per il fenomeno della precessione degli equinozi, sarebbe dunque rappresentato sul manufatto meneghino.

Secondo le ricerche dello studioso milanese i collegamenti astronomici della Pietra di Barnaba sarebbero i seguenti: la pietra era appoggiata su un piano allineato all’equatore celeste e quindi era inclinata grazie ad un perno di sostegno che attraversava il foro centrale e che permetteva ad essa di ruotare; le scanalature sarebbero quindi state scolpite con un apposito criterio e dopo lungo studio, visto che ciascuna avrebbe indicato una stella, o quantomeno il punto dove il suo meridiano avrebbe incontrato il citato equatore celeste.

Le ricerche

Ma la pietra potrebbe fornire anche altre informazioni: l’ascensione retta, ma anche l’altezza della stella sull’orizzonte in un preciso momento, una distanza angolare che può essere individuata facendo riferimento alla curva dell’equatore celeste. L’indagine ha infatti messo in luce anche come le scanalature non siano simmetriche rispetto al centro e siano sicuramente realizzate in maniera non casuale. La spiegazione suggerita è la seguente: le scanalature potrebbero segnare il punto in cui raggiungono il meridiano celeste di ciascun astro, del quale si è indicata la posizione rispetto all’equatore (sempre celeste).
La ricerca notturna è inoltre facilitata anche dalla facile lettura delle incisioni anche al buio: è sufficiente infatti il tocco della pietra con le dita.

Archeoastronomia

Le stelle indicate dal manufatto, secondo lo studioso milanese sarebbero le seguenti: Mira Ceti (omicron Ceti), Algol (alpha Persei), Rigel (beta Orionis), Procione (alpha Canis Minoris), Castore (alpha Geminorum), Regolo (alpha Leonis), Spica (alpha Virginis), Arturo (alpha Bootis), Antares (alpha Scorpii), Altair (alpha Aquilae). Tre i raggi di questo “Sole celtico” non ancora associati ad alcuna stella, e quindi lo spazio per aspiranti ricercatori è aperto.

Il dibattito sulla Pietra di Barnaba (San Barnaba), è dunque lanciato, considerando anche che una delle branche attualmente più in voga, nei vari campi di studio della volta celeste, è l’archeoastronomia, ovvero la scienza che studia anche gli allineamenti dei monumenti antichi, sulla base della posizione assunte in cielo da stelle, pianeti, Sole e Luna.

By Calendario della Luna Verde

Photo by Luigi Viazzo with Samsung Galaxy SIII

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