Ponzio Pilato e la leggenda del suo lago

Ponzio PilatoPonzio Pilato e la Svizzera. Quale rapporto intercorre tra il Governatore romano famoso per essersi lavato in un catino le mani davanti alla richiesta di condanna a morte di Gesù e frasi quali Ciò che ho scritto, ho scritto (Quod scripsi, scripsi) e il paese alpino, famoso, tra le altre cose, per il cioccolato e gli orologi?

In dettaglio
I confini della confederazione ospitano il Monte Pilatus (Pilato in latino ma anche in tedesco ndr); situato a pochi chilometri dalla pittoresca Lucerna, dai suoi 2132 metri di altitudine si affaccia sul suggestivo lago dei Quattro Cantoni, il Vierwaldstättersee. Al di là delle bellezze paesaggistiche monte e relativo lago fanno da sfondo a miti e leggende proprio sul nostro Ponzio Pilato che, per secoli, hanno contribuito a renderli un luoghi carichi di mistero nei giorni intorno a Pasqua ma non solo…

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Qualche aneddoto e curiosità
Sino alla fine del XVI secolo, nessuno osava avventurarsi da quelle parti perché si pensava che nel piccolo lago finitimo si aggirasse nientepopodimeno che l’anima di Ponzio Pilato. Questi, addirittura, periodicamente ne increspava le acque, provocando, al contempo, violente tempeste capaci di abbattersi in tutta la zona del lucernese.

Ponzio Pilato e la leggenda nel dettaglio
Narra, infatti, la leggenda come il corpo del governatore fosse stato rifiutato dalle acque del Tevere e del Reno, dove era stato gettato successivamente al suicidio. Si trattava di due fiumi importantissimi per l’Impero, visto che il primo attraversava la Città Eterna, mentre il secondo, insieme al Danubio, segnava il confine fra l’Impero e le terre abitate dai Barbari, il cosiddetto Limes. Se Giuda si era tolto la vita per aver consegnato Gesù ai suoi giustizieri, Ponzio Pilato, secondo alcune fonti, non aveva resistito al rimorso per aver giudicato il Cristo o meglio per non aver impedito la sua crocifissione in quel del Venerdì Santo.

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Gettato proprio nelle acque di questo laghetto isolato il corpo di Ponzio Pilato, ovviamente ogni Venerdì Santo, emergeva da queste per lavarsi le mani insanguinate, assiso su un trono e adornato di una toga color porpora. Il timore dell’anima errante di Ponzio Pilato pare impedì, per secoli, agli abitanti della zona di scalare le pendici del monte a lungo, addirittura sino alla fine del XVI secolo; il curato di Lucerna, per la precisione nel 1585, preso coraggio a due mani e assistito da un gruppo di temerari, decise di raggiungere il lago per affrontare de visu lo spirito maligno del Governatore e spezzare finalmente l’incantesimo.

La spiegazione
Questa leggenda, nata nel Medioevo, tentava di fornire una spiegazione plausibile riguardo alla correlazione fra le increspature sulla superficie del lago e fenomeni meteorologici. Si è però così radicata nella cultura locale da aver dato il nome alla vicina montagna.

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Un’altra versione del mito
Ponzio Pilato, secondo un’altra versione della leggenda, vagò per le terre dell’Impero a lungo senza requie per non aver impedito la crocefissione del Nazareno.

Giunto nella terra degli Helvetii trovò finalmente la pace sulle rive del laghetto soprastante il lago dei Quattro Cantoni. Così, per espiare la propria colpa, si immerse nelle acque dove trovò la morte per annegamento. Da quel giorno, però, le acque alpine divennero maledette…

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Fonte

https://www.lastampa.it/montagna/2013/09/16/news/il-monte-pilatus-tra-leggende-e-realta-1.35979788

Nino Manfredi film secondo Pilato Ponzio Pilato incontra Gesù