San Ambrogio a Milano ma non solo

San AmbrogioSan Ambrogio Vescovo e patrono di Milano

Coordinate storiche e geografiche
San Ambrogio nacque @ Treviri, Germania, 340 d. c ca. da una nobile famiglia romana della Gens Aurelia. Suo padre era importante funzionario imperiale. Quando questi morì, Ambrogio con la sorella Marcellina (in seguito Santa consacrata Vergine nella Basilica di San Pietro durante una solenne liturgia di Natale) e la madre ritornarono a Roma, dove imparò il greco e divenne un buon poeta e oratore. Divenuto avvocato, l’imperatore Valentiniano lo nominò nel 370 governatore, con residenza in quel di Milano. Dopo la nomina a Vescovo rimase sempre in stretti e buoni rapporti con l’imperatore anche se gli tenne testa in varie occasioni: “l’imperatore è dentro la Chiesa, non sopra la Chiesa” dixit.
Morì @ Milano il 4 aprile del 397 d. C.

Carriera religiosa e non
San Ambrogio, di famiglia romana cristiana, aveva scelto la carriera di magistrato, seguendo le orme paterne (suo padre era stato prefetto romano della Gallia).
Nell’autunno del 374, cattolici e ariani volevano nominare il nuovo Vescovo e (il futuro) San Ambrogio  aveva l’onere di garantire l’ordine pubblico in Mediolano.
Quando arringò la folla con tanto buon senso e autorevolezza si levò un grido: “Ambrogio Vescovo!”. Nonostante fosse soltanto un catecumeno in attesa del Battesimo accettò, perché comprese che quella era anche la volontà di Dio che lo voleva al suo servizio. Nel giro di una settimana venne battezzato e poi consacrato vescovo, in data 7 dicembre del 374. Cominciava così per lui una seconda vita e per Milano (Mediolanum) un legame indissolubile che si ricorda ogni anno proprio il giorno del 7 dicembre. Va ricordato che San Ambrogio è anche partono di Vigevano oltreché protettore degli apicoltori.

I primi passi nella nuova vita
San Ambrogio cominciò distribuendo i suoi beni ai poveri e dedicandosi a uno studio sistematico della Sacra Scrittura. Imparò a predicare e divenne uno dei più celebri oratori del suo tempo. Da lui la Chiesa di Milano ricevette un’impronta che si conserva ancor oggi, anche in campo liturgico e musicale.
Le sue opere liturgiche, i commentari sulle Scritture, i trattai ascetico- morali restano memorabili documenti del magistero e dell’arte del governo. Autore di celebri testi liturgici, è considerato il padre della liturgia ambrosiana.
Soprannominato “il vescovo tutto per Dio e tutto per il popolo”, San Ambrogio quotidianamente recitava la Messa per i suoi fedeli dedicandosi poi al loro servizio per ascoltarli, consigliarli e difenderli contro i soprusi dei ricchi. Tutti potevano parlargli in ogni momento ed è anche per questo motivo che il popolo lo ammirava e lo amava.

La sua opera nella Chiesa Cattolica
La Chiesa del tempo dovette affrontare la problematica legata all’eresia ariana, originata e predicata da Ario che negava la divinità di Cristo. Ambrogio non solo fu un baluardo a difesa della fede cattolica contro l’eresia ariana, ma si adoperò a difendere anche il Vescovo di Roma, Papa Damaso contro l’antipapa Ursino. Egli così riconosceva la funzione ed il primato del Vescovo della Città Eterna (in quanto successore di Pietro) come centro e segno di unità per tutti i cristiani.
Considerato l’iniziatore della Mariologia latina lavorò, studiò, rischiò la vita, pianse, pregò, predicò, viaggiò e scrisse libri fino agli ultimi giorni. Si tratta di un Santo (e un personaggio) capace di rivaleggiare per devozione e venerazioni con altri beati quali per esempio…

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Tratto da http://www.santiebeati.it/dettaglio/25500

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