San Fereolo il martire morto due volte

San FereoloSan Fereolo e Tavernerio

San Fereolo è un martire cristiano ucciso il 18 settembre dell’anno 303, o del 304 secondo altre fonti, dopo Cristo.
San Fereolo, conosciuto anche come San Ferreolo, è un santo fra le stelle (come vedremo oltre) che richiama molta devozione e suggestioni, anche fra gli abitanti di Tavernerio (cittadina alle porta di Como dove una volta stellata campeggia nella chiesa a lui dedicata), benché il patrono del paese sia San Martino cui è dedicata la chiesa che si trova nel nucleo più antico dell’abitato.
San Fereolo può però vantare un record difficilmente battibile, ovvero fu ucciso due volte.

Duplice fu infatti la fine della sua esistenza: vita, morte e miracoli di San Fereolo sono racchiusi in due storie, una scritta ed una orale.

La prima, scritta, narra la storia di un legionario romano, vissuto al tempo dell’imperatore Diocleziano, vittima delle cruente persecuzioni a danno dei cristiani, nell’anno 304 dopo Cristo, in Gallia, nell’attuale città di Vienne, nel dipartimento dell’Isère nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.
La sua carica di tribuno militare ne aggravò lo strazio e fu così torturato a lungo: dapprima i suo arti furono lungamente stirati e successivamente fu frustato, prima di essere gettato in catene in un’oscura cella. Le maglie delle catene furono però spezzate dall’Altissimo, che aprì anche le porte della segreta, e così San Fereolo, seppur molto sofferente, fuggì in aperta campagna. Quando stava per guadare un corso d’acqua, fu però raggiunto dai legionari che lo decapitarono, proprio il giorno 18 settembre dell’anno 304.
Questa fu la tragica fine di Fereolo, secondo la leggenda scritta.

Secondo la tradizione orale Fereolo era invece un capo di briganti ed assassini che. Dopo tante scorrerie si pentì delle sue malefatte e cercò nella valle del Cosia (e qui entra in campo Tavernerio con la sua fazione di Solzago) un luogo dove abbandonarsi alla meditazione ed al pentimento.
I suoi compagni di ventura lo cercarono a lungo e, quando lo trovarono lungo le sponde del torrente che nasce dal monte Bollettone, cercarono di riportarlo sulla via della perdizione. Ma l’ex brigante non accettò l’invito e così i suoi “bravi” lo uccisero, sempre il 18 settembre dell’anno 304 dell’era cristiana. Il barbaro assassinio avvenne, secondo la credenza popolare, proprio nel luogo ove oggi sorge la chiesa, mentre la pietra rossiccia posta a lato della costruzione ricorderebbe ai viandanti il martirio del brigante oramai redento.

San Fereolo e la chiesa: il luogo di culto che evoca le maggiori suggestioni fra gli abitanti della valle affacciata proprio sulle sponde del torrente Cosia è sicuramente San Fereolo. Posta al confine fra Tavernerio e la frazione di Solzago, l’edificio di culto è facilmente raggiungibile da via Primo Maggio.
Come informa il volume La storia di San Fereolo, curata da don Silvio Bernasconi parroco di Tavernerio, la chiesa viene descritta nelle fonti storiche come un saccello vetusto.
San Fereolo, la chiesa, è citata per la prima volta nel 1592 negli atti della visita pastorale del vescovo Niguarda, dove si fa riferimento ad affreschi risalenti al 1400 definiti malamente conservati data l’abitudine dei fedeli di strofinare la parete umida con indumenti di vario genere così da allontanare ogni malanno.
Gli affreschi all’interno dell’edificio di culto raffigurano una crocifissione con al centro la croce ed ai lati la Madre Addolorata e Giovanni Evangelista. Alle loro spalle si intravedono appena altre due figure: un paggio ed un vescovo, forse Sant’Abbondio il patrono di Como.
Il soffitto della cappella, come anticipato sopra, è invece affrescato con un cielo azzurro e ricco di stelle. È anche presente, all’interno di una nicchia, un’effigie di San Fereolo anche se risalente ad un’epoca successiva rispetto agli affreschi. Nel 1989 è stato infine riportato alla luce e restaurato l’originario altare in pietra che da allora domina l’interno dell’edificio sacro.
La chiesa di San Martino – patrono del paese – domina dall’alto l’abitato di Tavernerio ed è citata in fonti risalenti al XIV secolo. Altri scritti, risalenti al 1592, la descrivono in uno stato di abbandono che fu superato nei secoli grazie a numerosi restauri.
Oggi il luogo di culto principale del paese è la chiesa della Santissima Eucarestia ubicata in Piazza della Chiesa, lungo la strada che da Tavernerio porta a Solzago. 

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