San Gennaro commemorazione e miracoli

San GennaroSan Gennaro martire fra devozione e mistero

San Gennaro, patrono di Napoli, la cui ricorrenza cade il 19 settembre, è protagonista di una storia e di una devozione, ambientata fra Benevento, Pozzuoli e Napoli, capace di attraversare i secoli e che vale la pena di raccontare.

San Gennaro, vescovo e martire, nasce, secondo le fonti, il 21 aprile 272 a Benevento, anche se alcune fonti dicono che sia venuto alla luce a Napoli; protettore di:donatori di sangue, orafi, era originario di una famiglia nobile. A Gennaro a trent’anni era sacerdote e vescovo di Benevento, quando scoppiò la persecuzione dei cristiani da parte dell’Imperatore Diocleziano. Le sue vicende si legano a quelle del diacono e amico Sosio. Come quest’ulltimo fu imprigionato e, dopo essere stato gettato in una fornace ardente, ne uscì illeso, mentre invece le fiamme si appiccarono ai vestiti dei pagani presenti. Insieme ad altri religiosi fu quindi esposto alle fiere nell’anfiteatro di Pozzuoli, ma le belve si accovacciarono ai piedi di Gennaro. Intanto il prefetto, attribuendo ciò a incantesimi, pronunciò contro i martiri di Cristo la sentenza capitale. Divenuto cieco sull’istante, ricuperò la vista soltanto grazie alle preghiere del futuro Santo e, dopo questo miracolo, quasi cinquemila uomini abbracciarono la fede di Cristo. Purtroppo però fra loro non vi fu il prefetto il quale sdegnato invece per la moltitudine delle conversioni e fanatico osservatore dei decreti imperiali, ordinò che il santo Vescovo coi compagni fossero uccisi di spada il 19 settembre.

San Gennaro e Napoli: gli abitanti della città partenopea, su suggerimento proveniente dal cielo, accorsero a raccogliere in due ampolle parte del sangue del martire San Gennaro e ne trasportarono il corpo prima a Benevento, poi a Montevergine e da ultimo nella cattedrale di Napoli, dove, contestualmente, fu eletto a patrono principale della città; nella cappella del Tesoro della cattedrale partenopea si conserva il capo e due ampolle di sangue del santo e qui, da sedici secoli, si ripete il suo miracolo detto, quando il sangue raggrumato e contenuto nelle ampolle di cristallo, senza l’intervento di alcun agente esterno, la massa del sangue del martire passa dallo stato solido allo stato liquido e lo si vede bollire.

San Gennaro e il fenomeno: esiste una spiegazione scientifica? Anzitutto va detto che il prodigio si verifica tre volte l’anno: il 16 dicembre (data del cosiddetto miracolo laico di San Gennaro, evento che si ripete dal 16 dicembre del 1631, giorno in cui i napoletani chiesero e ottennero l’intervento miracoloso del santo per scongiurare una violentissima eruzione del Vesuvio che minacciava di raggiungere la città), il sabato precedente la prima domenica di maggio (ricorrenza del trasferimento del corpo del santo da Pozzuoli a Napoli) e il 19 settembre, durante la festa dedicata al martire. In un articolo apparso su Nature, alcuni studiosi del CICAP hanno mostrato di avere ottenuto una sostanza dal colore del sangue utilizzando molisite (minerale presente sul Vesuvio), sale da cucina e carbonato di calcio. L’origine del prodigio sarebbe secondo loro dovuta alle proprietà tissotropiche della sostanza ricreata, cioè la sua capacità di liquefarsi dallo stato solido se agitata. Detto che una spettrometria indica che all’interno delle ampolle c’è sangue, secondo il fisico francese Michel Mitov, le stesse conterrebbero spermaceti, grasso ceroso estratto dalla testa dei capodogli, e soluzione d’argilla: materiali sensibili a manipolazioni e temperatura. Quale sarà la verità?

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Fonti
https://www.santodelgiorno.it/san-gennaro/

https://www.focus.it/cultura/mistero/miracolo-sangue-san-gennaro-scienza

https://it.wikipedia.org/wiki/San_Gennaro

https://www.fanpage.it/napoli/san-gennaro-il-16-dicembre-e-il-giorno-del-miracolo-laico-quando-il-vesuvio-si-fermo/

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