Santo Stefano e il giorno dopo Natale

Santo Stefano

Santo Stefano cade il giorno dopo Natale e se da un lato la Natività sembra quasi fargli ombra, rendendolo nell’immaginario collettivo quasi una prosecuzione di quest’ultima dall’altro sottolinea e rafforza l’importanza di questa celebrazione che si manifesta a braccetto con Albero di Natale e Presepe.

http://luigialfonsoviazzo.altervista.org/presepe-e-albero-di-natale-la-storia-vera/

Vediamo il perché.
La celebrazione liturgica di Santo Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale

Natale e le sue tradizioni

perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i cosiddetti comites Christi, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio.
Santo Stefano è infatti non solo il primo dei martiri, ma il modello di ogni martirio, visto che nella morte di santo Stefano appaiono tutti gli elementi ricorrenti ogni volta che qualcuno viene ucciso a causa della fede. Fu anche il primo tra i discepoli del Signore a versare il suo sangue a Gerusalemme, dove, lapidato mentre pregava per i suoi persecutori, rendendo la sua testimonianza di fede in Cristo Gesù, affermando di vederlo seduto nella gloria alla destra del Padre.
Di lui si ignora la provenienza, si suppone che fosse greco, in quel tempo Gerusalemme era un crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse; il nome Stefano in greco ha il significato di coronato.
Qualche tempo dopo la Pentecoste, il numero dei discepoli andava sempre più aumentando con il rischio che le forze e le energie si disperdessero in mille rivoli.
Allora i dodici Apostoli, riunirono i discepoli per rilanciare la predicazione della Parola di Dio e la preghiera; ma non solo questo compito doveva essere affidato ad un gruppo di sette di loro, così che gli Apostoli potessero maggiormente dedicarsi a preghiera e ministero.
La proposta fu accettata e vennero eletti, Stefano uomo pieno di fede e Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmenas, Nicola di Antiochia; a tutti, gli Apostoli imposero le mani e la Chiesa considera questo atto l’istituzione del ministero diaconale.
Nell’espletamento del suo compito, Stefano compiva grandi prodigi tra il popolo.
Nel 33 o 34 ca., gli ebrei ellenistici vedendo il gran numero di convertiti, sobillarono il popolo e accusarono Stefano di “pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio”.
Gli anziani e gli scribi lo catturarono trascinandolo davanti al Sinedrio e con falsi testimoni fu accusato e condannato.
In realtà la sua non fu un’esecuzione, in quanto il Sinedrio non aveva la facoltà di emettere condanne a morte, ma non fu in grado di emettere un qualsiasi tipo di sentenza in quanto Stefano fu trascinato fuori dal furore del popolo; si trattò quindi di un vero e proprio linciaggio.
Da quel tragico epilogo della sua vita partì per il Santo e Martire una devozione planetaria. Nell’arte è stato sempre raffigurato indossando la cosiddetta Dalmatica, ovvero la veste liturgica dei diaconi; suo attributo sono le pietre della lapidazione e per questo è invocato contro il mal di pietra, cioè i calcoli ed è il patrono dei tagliapietre e dei muratori.

Santo Stefano cade anche nel giorno del Boxing Day ma… questa è un’altra storia…

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Fonte

http://www.santiebeati.it/dettaglio/22050

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Santo-Stefano la storia in un video