Satelliti per agricoltura moderna

satellitiSatelliti in aiuto dell’agricoltura moderna

Satelliti ovvero quando l’agricoltura prende il volo
Asterix il gallo aveva un solo timore: “che il cielo gli cadesse sulla testa”. Allora chissà che cosa direbbe oggi guardando verso l’alto, tra una partita di caccia al cinghiale e l’altra, vedendolo solcare il blu di Francia da satelliti “agricoli”; i quali, peraltro, hanno fatto entrare le coltivazioni transalpine nell’era dell’high-tech. Ecco come funziona l’agricoltura satellitare: la “sonda” fotografa i campi dei coltivatori, che hanno sottoscritto il relativo abbonamento, tre volte l’anno a 800 chilometri d’altezza, con un’efficienza da “capogiro”; può infatti immortalare fino 300 mila ettari in nove secondi; poi, invia le immagini a computer dell’agronomo che, di seguito, rilascia delle mappe colorate e, a ciascun colore, corrisponde l’intervento da effettuare. E il Sistema Farmstar, curato dalla società Astrium, piace e convince, se è vero che gli abbonati hanno raggiunto le 10.000 unità. È anche merito della precisione delle foto che, dopo l’elaborazione al computer, svelano ogni dettaglio, mostrando, per esempio, il numero di piante per metro quadrato, la presenza di infestanti, lo stato della clorofilla ecc; a quel punto al contadino non resta che agire, ma sono interventi mirati e che assicurano vari risparmi: tempo, fatica, sudore e da ultimo, non certo in ordine di importanza, argent.

Quando l’agricoltura vola oltre il satellite
Grazie alle nuove e tecnologie il contadino diventa una sorta di tecnico iper specializzato che opera in stretto contatto con il satellite e computer, tablet o smartphone. Ma non è, in realtà, una vera novità, visto che si tratta di un trend tecnologico in corso da anni: basti pensare che il Gps, solo per fornire un esempio, è stato installato prima sui trattori che sulle autovetture. Ma già si pensa al futuro e addirittura a mezzi agricoli autoguidati.
In direzione di questo solco “futuribile” va anche l’Istituto nazionale (transalpino) sulla ricerca agronomica che studia nuovi sviluppi in stile 3.0: per esempio, è allo studio una telecamera montata su uno spruzzatore in grado di riconoscere la gramigna di turno e far partire il getto giusto per metterla ko; o ancora, la microstazione meteo in mezzo ai campi che tramette info in diretta al coltivatore, comodamente piazzato davanti allo schermo, magari intento a fumare la pipa; senza contare la possibile “riconversione” dei droni, oggi impegnati in scenari di guerra o nei punti caldi del globo, utilizzati invece per gestire nel modo migliore l’irrigazione. Ma chi lo andrà a spiegare ad Asterix e Obelix se, in fase di picchiata, facessero scappare per lo spavento gli amati cinghiali?

By Calendario della Luna Verde

By Parole di Cielo

Photo by Wikipedia

Ecco come i satelliti dell’Esa aiutano l’agricoltura…