Sei Re Magi e Guerre Stellari

Sei Re Magi, Pianeti doppi e Guerre Stellari

Kepler 16b è come Tatooine: si tratta di pianeti doppi in formato Guerre Stellari

Mentre sulla Terra impazzano le polemiche fra i fan di Starwars e il suo creatore, George Lucas, quest’ultimo trova conferma, nella realtà, della sua grande immaginazione.

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… c’era il pianeta Tatooine, dove dettava legge il “lumacone” Jabba the Hutt e che fu la culla di Luke e Anakin Skywalker (quest’ultimo poi trasformatosi in Darth Vader o Dart Fener). Questo mondo lontano era abitato da 200.000 anime, circondato da tre lune e illuminato da due soli (Tatoo I e Tatoo II). La presenza dei due citati astri portava in dote alte temperature che obbligavano i residenti ad abitare nel sottosuolo.

Tornando nella nostra galassia, recentemente è stato avvistato, a 200 anni luce dalla Terra, il pianeta Kepler 16b che, al contrario della sua nemesi cinematografica, non è desertico ma gassoso e non particolarmente hot: la temperatura superficiale (sempre che di superficie si possa parlare vista la sua composizione) si aggirerebbe fra i -38 e i -66° (Celsius).

Che un pianeta illuminato da due soli potesse esistere non era difficile da prevedere visto che, secondo gli esperti, circa la metà delle stelle della nostra Galassia, farebbe parte di sistemi doppi o multipli. L’esistenza di questi mondi dalla doppia personalità, era stata scoperta finora per via indiretta, quindi sulla base dei cali di luce delle due stelle “incriminate”. La peculiarità di “K16b” è che è il primo pianeta a esser stato avvistato osservando la sua ombra mentre transitava sul disco dei suoi due soli.

E se l’esistenza di un pianeta doppio non vi sembra abbastanza intrigante, anche il numero di Re Magi, anziché lasciare raddoppia…

Sentite questa: “Re magi, latest news: erano sei e cinesi”.

La storia dei Re Magi, con la presunta strada a loro indicata verso Gesù dalla stella cometa, è un “best seller” da millenni. Oggi, secondo i risultati di studi dedicati all’argomento, l’esistenza di una cometa è stata però scartata, a favore di altri fenomeni celesti che avrebbero attirato l’attenzione di Gaspare, Baldassarre e Melchiorre. La più accreditata sembra il manifestarsi di una congiunzione, un avvicinamento molto stretto, fra i pianeti Saturno e Giove, mentre c’è chi suggerisce l’“accensione” di una stella nova (si tratta di astri che ciclicamente aumentano la propria luminosità in maniera repentina per poi tornare al punto di partenza).

Ma c’è anche chi afferma che i Re Magi fossero addirittura sei…

Almeno è quanto dice uno studio della Oklahoma University sull’argomento. Il professore Brent Landau, dell’ateneo statunistense, ha re-interpretato (dopo averlo tradotto dal siriano antico) un documento dal titolo La rivelazione dei Magi, conservato nei musei vaticani per circa 250 anni. Secondo tale documento, a suo dire, i Magi non erano tre, ma sei, se non addirittura più; ma, soprattutto, erano cinesi.

Fu scritto meno di un secolo dopo il Vangelo di Matteo, fino a oggi considerato la fonte più affidabile sulla vicenda dei Re Magi, e dipingerebbe uno scenario molto diverso dalla storia “ufficiale”. I Magi sarebbero arrivati dalla semi-mitica terra di Shir, oggi identificata come la Cina antica, sarebbero stati una “moltitudine”, sarebbero stati discendenti di Seth, il terzo figlio di Adamo e avrebbero fatto parte di una setta che praticava la preghiera silenziosa.

Sempre secondo la storia contenuta nel manoscritto, Seth avrebbe tramandato una profezia secondo la quale una stella sarebbe comparsa in cielo ad annunciare la nascita di Dio in forma umana. E i Magi attesero per migliaia di anni fino al giorno in cui l’astro del ciel comparve…

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