Crimine 2.0: Minority Report (parte II)

crimineCrimine come prevenirlo? Minority Report 

Crimine da prevenire, dopo varie vicissitudini… Anderton trova la sua presunta futura vittima (Leo Crow) in una camera d’albergo, insieme alla foto del figlio Sean, morto anni prima e la cui scomparsa aveva minato le basi del suo matrimonio; la piega presa dagli eventi fa pensare che Crow sia l’assassino pedofilo che lo ha rapito e ucciso. Sotto la minaccia della pistola di Anderton, Crow confessa di essere stato ingaggiato per costruire una montatura contro di lui. Nonostante Anderton decida di non ucciderlo, per sfuggire alla precognizione, durante la colluttazione che segue alla confessione, dalla sua pistola parte un colpo e Crow, come precog (nizzato), muore. Crimine virtuale, quindi, e, step by step, la macchinazione ai danni di Anderton, si evidenzia e, con la collaborazione della ex moglie, smaschera chi vuole incastralo: è Lamar Burgess suo (ex) superiore e che ha ordito questa montatura, per mettere il sistema “pre” crimine al di sopra di ogni sospetto (di partigianeria e nepotismo), oltre a nascondere anche un assassinio da lui perpetrato e, fino ad allora, sfuggito alla giustizia. Vistosi scoperto si suicida ma, il “giocattolo”, come dimostrato dalla vicenda, era oramai sfuggito dalle mani dei suoi creatori; altro che crimine. Così la “Polizia Precrimime” viene chiusa, i tre precog vanno a vivere in campagna, lontano da tutti e tutto, e Anderton finisce per riappacificarsi con l’ex moglie dalla quale poi aspetta un secondo figlio: un finale bucolico, un happy ending non molto in sintonia, però, con le atmosfere dickiane…
(continua?)

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(To be Continued?)

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Minority Report ‘s gesture-based user interface