Sud Africa et Rugby World Cup 2023: titolo numero IV

Sud Africa et Rugby

Sud Africa et Rugby World Cup 2023: titolo numero IV, 28 anni dopo Invictus

Sud Africa et Rugby World Cup 2023: titolo numero IV per gli Springboks sudafricani dopo la finale vincente contro gli All Blacks neozelandesi, la punta di diamante di una manifestazione che ha mostrato partite da urlo che hanno fatto fibrillare milioni di (tele) spettatori.

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Rugby World Cup 2023: ecce tabellino (e classifiche)

Girone A
Francia-Nuova Zelanda 27-13
Italia-Namibia 52-8
Francia-Uruguay 27-12
Nuova Zelanda-Namibia, Tolosa 71-3
Italia-Uruguay 38-17
Francia-Namibia 96-0
Uruguay-Namibia 36-26
Nuova Zelanda-Italia 96-17
Nuova Zelanda-Uruguay 73-0
Francia-Italia 60-7

Girone B
Irlanda-Romania 82-8
Sudafrica-Scozia 18-3
Irlanda-Tonga, Nantes 59-16
Sudafrica-Romania, Bordeaux 76-0
Irlanda-Sudafrica 13-8
Scozia-Tonga 45-17
Scozia-Romania 84-0
Sudafrica-Tonga 49-18
Irlanda-Scozia 36-14
Tonga-Romania

Girone C
Australia-Georgia 35-15
Galles-Fiji 32-26
Galles-Portogallo 28-8
Fiji-Australia 22-15
Georgia-Portogallo 18-18
Galles-Australia 40-6
Fiji-Georgia 17-12
Australia-Portogallo 34-14
Galles-Georgia 43-19
Portogallo-Fiji 24-23

Girone D
Inghilterra-Argentina 27-10
Samoa-Cile, Bordeaux 43-10
Inghilterra-Giappone 34-12
Argentina-Samoa 19-10
Inghilterra-Cile 71-0
Giappone-Samoa 28-22
Argentina-Cile 59-5
Inghilterra-Samoa 18-17
Argentina-Giappone 39-27

Classifica Girone A
Francia 18
Nuova Zelanda 15
Italia 10
Uruguay 5
Namibia 0

Classifica Girone B
Irlanda 19
Sud Africa 15
Scozia 10
Tonga 5
Romania 0

Classifica Girone C
Galles 19
Fiji 11
Australia 11
Portogallo 6
Georgia 3

Classifica Girone D
Inghilterra 18
Argentina 14
Giappone 9
Samoa 7
Cile 0

Quarti di Finale
Nuova Zelanda-Irlanda 28-24
Sud Africa-Francia 29-28
Argentina-Galles 29-17
Inghilterra-Fiji 30-24

Semifinali
Nuova Zelanda-Argentina 44-6
Sud Africa-Inghilterra 16-15

Finale 3/4 posto
Inghilterra-Argentina 26-23

Finale 1/2 posto
Sud Africa-Nuova Zelanda 12-11

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Rugby World Cup 2023 che ha fatto vivere, lungo quasi due mesi, al mondo di ovalia una grande fibrillazione che ha attraversato gli appassionati di questo bellissimo sport; e al termine dei 48 match della X edizione della (William) Webb Ellis Cup, il campionato mondiale della palla ovale, si è registrata la conferma del Sud Africa in cima al mondo (facendo poker di successi) lasciando a bocca asciutta, tra i tanti, i tri campioni della Nuova Zelanda, i padroni di casa della Francia (che dopo tre finali perse cercavano il primo acuto) e l’Irlanda unita  che all’inizio del torneo numero 1 del ranking mondiale e che quest’anno si era già aggiudicata il mitico Sei Nazioni.

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Davvero esaltante la cavalcata degli Springbok che, dopo la battuta d’arresto proprio contro la sopra citata Irlanda anche (e forse soprattutto) a causa della mancanza di un calciatore/cecchino a partire dai quarti anche grazie al sopra citato (e cercato) sniper, leggi Handré Pollard, ha macinato (superando sempre di un punto) in sequenza l’ambiziosissima Francia (che nel match di apertura del torneo aveva superato i tutti neri al termine di 80 minuti 100% champagne), l’Inghilterra (cresciuta partita dopo partita anche grazie a un calendario favorevole) e infine (come anticipato) la Nuova Zelanda in finale. Sud Africa che ha schiantato gli avversari grazie ai calci procurati da una mischia micidiale e dominante, non certo un caso visto che il mantra del rugby sudafricano è da sempre racchiuso in tre parole (scrum, scrum, scrum, ovvero mischia, mischia, mischia). Da segnalare, oltre alle già citate partite il bellissimo quarto fra Irlanda e Nuova Zelanda, l’ascesa costante delle Fiji, il ritorno fra le fab four dei pumas argentini, la crisi dell’Australia, una Georgia sotto le aspettative, un Galles a stantuffo e un Portogallo davvero super.

William Webb Ellis Cup edizione X in archivio (in attesa di quella del 2027 in Australia), un nome del trofeo ci dà un indizio per risalire al presunto papà della disciplina, nata in Inghilterra, e da lì sviluppatasi in ogni angolo del Globo anche se le roccaforti sono le isole britanniche (Galles, Irlanda – unita – Scozia e Inghilterra) con l’appendice oltre Manica della Francia e le Big Three (made in Commonwealth) dell’emisfero australe (Nuova Zelanda – con i suoi All Blacks, Australia – gli Wallabies e Sud Africa – gli Springboks) con la propaggine Sud Americana rappresentata dall’Argentina e i suoi Pumas, ultima arrivata, nel Four Nations (da non confondere con il quasi omonimo torneo di Rugby a 13) dove gioca con i sopra citati tre colossi dell’Emisfero Australe.
Nella terra di mezzo di Ovalia nazioni e team che sgomitando per trovare il proprio posto al sole; tra queste l’Italia (dal 2000 ammessa con alterne fortune al 5 divenuto per l’occasione Sei Nazioni), il Giappone (organizzatore della massima rassegna iridata nel 2019), le “oceaniche” guidate da Figi (peraltro campioni olimpici nella versione a 7 giocatori a rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020-21), Tonga, Samoa Occidentali nel cuore delle imprese del Bounty.

Senza dimenticare la Georgia (una costola di quell’Urss capace negli anni ’80 di impegnare l’Inghilterra sulla sacra erba di Twickenham), per atterrare infine in Nord America (fra Usa e Canada peraltro entrambe escluse da Francia 2023).
Il resto annaspa nelle retrovie con qualche comparsata, nella vetrina dei mondiali, che si tengono con cadenza quadriennale a partire a partire dal 1987 (quest’anno rockie il XV cileno, per esempio, che va a fare compagnia all’Uruguay già varie volte qualificato alla fase finale,  per la precisione cinque volte).
Completavano il ranking del 2023 Portogallo (seconda partecipazione e vera e propria sorpresa del torneo), Romania (ottavo pass) e Namibia (sette ticket staccati).
Dicevamo che la coppa, il trofeo iridato, è dedicata al papà del Rugby.

Ma chi era costui, per richiamare manzoniane memorie?
Qualche notizia si può sicuramente ricavare dalla pagina italiana di Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/William_Webb_Ellis

Ben più corposa, per evidenti motivi di storia, tradizione e bacino (rugbistico) è la pagina in inglese
https://en.wikipedia.org/wiki/William_Webb_Ellis

Vediamo qualche nota sul personaggio nato e vissuto per gran parte della sua vita nella patria di Flatlandia

William Webb Ellis era nato a Salford, nel Lancashire (1806):era figlio di James Ellis, ufficiale nel 7 ° reggimento della Guardia dei Dragoni e Ann, figlia di William Webb, un chirurgo, di Alton, Hampshire, che James sposò a Exeter nel 1804.
Dopo che suo padre fu ucciso in guerra, la signora Ellis decise trasferirsi a Rugby, nel Warwickshire, in modo che William e suo fratello maggiore, Thomas, ricevessero un’istruzione presso la Rugby School, senza alcun costo, essendo allievi che vivevano entro un raggio di 10 miglia dalla scuola. Frequentò l’istituto dal 1816 al 1825 ed era considerato un buon allievo e giocatore di cricket.

Dopo aver lasciato il Rugby nel 1826, andò al Brasenose College di Oxford. Giocò a cricket per il suo college e per l’Università di Oxford. Si laureò nel 1831. Entrò nella Chiesa e divenne cappellano della Cappella di San Giorgio, in Albemarle Street a Londra, fu poi rettore di San Clement Danes nella città di Westminster e di Magdalen Laver nell’Essex.

Non si sposò e morì nel sud della Francia nel 1872, lasciando un’eredità di £ 9.000, per la maggior parte da devolvere a organizzazioni benefiche. La sua tomba è sita dans “Le cimetière du vieux Château” a Mentone.

La prima fonte riguardante le gesta di Webb Ellis che raccoglie la palla risale a Matthew Bloxam, un antiquario ed ex allievo della Rugby School. Il 10 ottobre 1876, scrisse a The Meteor, la rivista della scuola, di aver appreso, da una fonte anonima, della transizione da un gioco, dove si prendeva a calcio un pallone, a uno  dove si  usavano le mani che “aveva avuto origine in città da ragazzo chiamato Webb Ellis”.

Il 22 dicembre 1880, in un’altra lettera al Meteor, Bloxam approfondisce la storia: “Un ragazzo di nome Ellis – William Webb Ellis – un ragazzo di Rugby, … nel 1823, mentre giocava a calcio a Bigside, prese la palla tra le sue braccia e, senza lasciarla, si diresse verso la porta avversaria.”.

Ma sin dal 1895 sono stati sollevati dubbi sulla storia, quando la Old Rugbeian Society se ne occupò per la prima volta. Il sottocomitato che conduceva le indagini non fu in grado di procurarsi alcuna prova diretta dell’evento.

Quel che è sicuro è che nel 1845 i ragazzi della scuola scrissero per la prima volta una serie di regole concordate per la versione del calcio, giocata alla Rugby School, che oggi è il Rugby, da molti definito come gli scacchi giocati in velocità…

Non va dimenticato, inoltre, che lo stesso William Webb Ellis è anche al centro di una disputa territoriale sulle sue origini. Pare, infatti, che i suoi genitori fossero di origini irlandesi, il che, agli occhi degli abitanti dell’Isola Smeraldo, giustificherebbe la primogenitura sulla palla ovale che, come narrano appassionati giocatori ed ex giocatori, al quarto rimbalzo a terra spesso ha un guizzo che facilita la raccolta: leggenda o realtà?
Dall’altra sponda del mare d’Irlanda alcuni propendono per l’origine inglese (soprattutto del padre), emigrante di ritorno nella terra d’Albione.
Per aggiungere un po’ di pepe alla vicenda, basta aggiungere che il nonno paterno era originario di Pontyclun cittadina del Galles del Sud…

Comunque sia andato il travagliato parto, una targa, posata nel 1895, presso la scuola di Rugby, reca la seguente iscrizione:

QUESTA TARGA RICORDA IL GESTO DI WILLIAM WEBB ELLIS CHE,
ANDANDO CONTRO LE REGOLE DEL CALCIO DELL’EPOCA,
DAPPRIMA PRESE LA PALLA FRA LE SUE BRACCIA
E POI SI MISE A CORRERE, DANDO VITA AL GIOCO DEL RUGBY
AD 1823

Le Edizioni Precedenti della Coppa del Mondo

(All Blacks 1)

Coppa del Mondo di rugby 1987 – Wikipedia

(Wallabies 1)

Coppa del Mondo di rugby 1991 – Wikipedia

(Springboks 1)

Coppa del Mondo di rugby 1995 – Wikipedia

(Wallabies 2)

Coppa del Mondo di rugby 1999 – Wikipedia

(Red Rose 1)

Coppa del Mondo di rugby 2003 – Wikipedia

(Springboks 2)

Coppa del Mondo di rugby 2007 – Wikipedia

(All Blacks 2)

Coppa del Mondo di rugby 2011 – Wikipedia

(All Blacks 3)

Coppa del Mondo di rugby 2015 – Wikipedia

(Springboks 3)

Coppa del Mondo di rugby 2019 – Wikipedia

 

LE PRECEDENTI PUNTATE SUL RUGBY

Irlanda pigliatutto @ Sei Nazioni 2023

Invictus 2 e il Rugby: dopo 28 anni il remake

Altri spunti e curiosità @