Napoleone e gli Scacchi fu amore (parte II)?

Napoleone e gli Scacchi

Napoleone e gli scacchi rapporti tesi?

Napoleone e gli Scacchi. Il Generale Corso che era nato nel 1769 ad Ajaccio in Corsica, aveva imparato a giocare molto probabilmente negli anni degli studi trascorsi presso la scuola militare di Parigi, intorno al 1784.
Per essere un giocatore non troppo dotato non mancano davvero le testimonianze dei suoi match (anche fra cavalli e torri, evidentemente, l’adulazione del potente di turno non fa sconti…).

Una prima notizia (e anche il resoconto di una partita) arrivano dall’Epistolario di Madame Claire Elisabeth Gravier de Vergennes, contessa di Remusat, dama d’onore dell’imperatrice Giuseppina, nonché autrice delle “Memories” sulla vita della corte napoleonica dal 1802 al 1808.

Un’altra testimonianza coincide con un avvenimento storico che molto scalpore e polemiche aveva destato: la cattura e fucilazione del Duca Luigi di Enghien, ultimo discendente diretto del ramo dei Borbone-Condé. Sospettato di tradimento fu fatto catturare oltre confine, in Germania nel Baden-Württemberg, su ordine del Generale, nella notte fra il 20 e il 21 marzo 1804. E sul far della sera, nel castello di Malmaison, secondo le cronache, Napoleone, per rilassarsi, si concesse alcune partite di scacchi.

Un altro interessante scritto sul rapporto fra l’Imperatore e gli scacchi risale a Madame de Staël, al secolo Anne-Louise-Germaine Necker, baronessa di Staël-Holstein.
La nobildonna, nelle sue “Considerazioni sui principali avvenimenti della Rivoluzione Francese”, afferma, sottolineando l’egocentrismo del generale corso:
“… è un abile giocatore di scacchi, la cui parte avversa è il genere umano, cui egli si propone di dare scacco matto”.

E ancora, scrisse M.me Di Stael nel suo “Considerazioni sui principali avvenimenti della Rivoluzione Francese”:
“Egli (Napoleone) considera una creatura umana come un fatto o come una cosa, non certo come un suo simile. Come non ama, cosi non odia: per lui non c’è che lui. Tutte le rimanenti creature non sono che cifre. La forza della sua volontà consiste nell’imperturbabile calcolo del suo egoismo; e’ un abile giocatore di scacchi, la cui parte avversa è il genere umano, cui egli si propone di dare scacco matto.”

Un’altra testimonianza viene da uno storico che scrisse: “la sera del 20 marzo 1804 Napoleone a Malmaison giocava a scacchi per rilassarsi”. Si tratta di una sera famosa, poiché quella notte venne rapito e fucilato per tradimento il duca Luigi di Enghien, fuoriuscito nel Baden.

Quanto alle partite che ci sono state tramandate, probabilmente sono tutte apocrife, salvo forse quella persa contro il famoso “Automa” (vedi http://luigialfonsoviazzo.altervista.org/il-turco-lautoma-scacchistico/ ), il precursore degli attuali computer. La questione è controversa, comunque il video della partita è riportato sotto.

Una spettacolare partita, comunque attribuita a Napoleone, sarebbe stata giocata contro il Generale Bertrand nel 1820, quando si trovava in esilio sull’isola di Sant’Elena.

https://logicascacchi.wordpress.com/2015/09/19/partite-storiche-napoleone-generale-bertrand/

Partite Commentate di Scacchi 104 – Napoleone vs Il Turco – Waterloo sull’Ala di Re – 1809 

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