OpenBSD sistema alternativo (parte II)

OpenBSD e quelli del sistema operativo-alternativo

OpenBSD è un altro Os per iniziati, basato sulla variante BSD di Unix (ha anche ereditato alcune funzionalità da FreeBSD). Atto di nascita giugno 1996, “papà” Theo de Raadt (programmatore nato a Pretoria – Sud Africa – ma “operativo” in Canada), già tra i primi sviluppatori di NetBSD ma poi allontanatosi dal team.

OpenBSD è contraddistinto, come tutti i sistemi operativi Unix-Like, dall’ambiente grafico Xorg (un’applicazione pubblica e open-source del sistema X-window versione 11), ed è stato al centro di una sorta di Olimpiadi informatiche sulla sicurezza, una vicenda che ben si addice alla verve polemica del suo papà.

Lo slogan è stato, fino al 2002, “nessun buco di sicurezza in quasi 6 anni”. Ma il record di imbattibilità vacilla (solo il pugile Rocky Marciano si ritirò con il curriculum immacolato) e infatti,  causa un codice “ribelle” nel sistema di crittografia, il claim evolve in “un singolo buco di sicurezza remoto con l’installazione di default in oltre 8 anni”; oggi recita “Solamente due buchi di sicurezza remoti con l’installazione di default in oltre 10 anni”. Una prestazione non male… comunque.

E poiché i record generano sempre invidia, ecco qualche maligno che riconduce queste performance di sicurezza by OpenBSD alla disponibilità di pochi servizi nell’installazione base (lasciando quindi poco spazio alla fantasia di hacker e cracker).

L’ultimo capitolo (per il momento) è datato dicembre 2010: una mail insinua che addirittura l’FBI avrebbe fatto inserire delle backdoor (“scorciatoie” per ingressi veloci e non autorizzati nel sistema) nel codice crittografico di OpenBSD.

La community si mette in moto ma non vengono trovate. Fu un però un check del sistema salutare che aiutò a miglioralo. E la storia continua… ultima release 6.3 (2 aprile 2018).

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English version

OpenBSD is another Os for initiates, based on the BSD variant of Unix (it also inherited some features from FreeBSD). Birth certificate June 1996, “dad” Theo de Raadt (programmer born in Pretoria – South Africa – but operating in Canada), already among the first developers of NetBSD but then moved away from the team.

OpenBSD is characterized, like all Unix-Like operating systems, by the Xorg graphic environment (a public and open-source application of the X-window version 11 system), and has been at the center of a sort of information security Olympics, a story that is well suited to the verve polemic of his father.

Until 2002, the slogan was “no security hole in almost 6 years”. But the record of unbeaten falters (only the boxer Rocky Marciano withdrew with the curriculum immaculate) and in fact, because of a “rebel” code in the encryption system, the claim evolves into “a single remote security hole with the default installation in over 8 years “; today says “Only two remote security holes with default installation in over 10 years”. A performance not bad … anyway.

And because the records always generate envy, here are some evil that brings these security performance by OpenBSD to the availability of a few services in the basic installation (thus leaving little room for the imagination of hackers and crackers).

The last chapter (for now) is dated December 2010: an email suggests that even the FBI would have made backdoors (“shortcuts” for fast and unauthorized entry into the system) in the cryptographic code of OpenBSD.

The community starts up but are not found. But it was a check of the healthy system that helped improve it. And the story continues … last release 6.3 (2 April 2018).