Pop Art e il suo papà: Richard Hamilton

Pop ArtPop Art e il suo babbo

Pop Art (si scrive) e… si legge Richard Hamilton (1922-2011) che fu un genio “visionario” (nell’accezione positiva del termine): fu infatti grande pittore e icona della Pop Art che tanta influenza ha anche avuto su design, grafica e, in definitiva, anche sul web come oggi lo conosciamo.

E fu proprio Hamilton a coniare il termine Pop Art (o Pop-Art come taluni preferiscono scriverla), definendola: “un’arte popolare (quindi pensata per le masse), transitoria (che forniva soluzioni grafiche per un breve periodo), spendibile (quindi con idee facilmente dimenticabili e sostituibili), a basso costo, prodotta in massa, diretta quindi verso i giovani e addirittura sexy, glamour e in grado di produrre business”.

Tanti concetti condensati in un contenitore davvero unico, in grado di cooptare e lanciare geni del calibro di Andy Warhol, Joseph Beuys e Roy Lichtenstein. Fra i suoi capolavori, ovviamente pop (e per il mondo del pop e della musica pop of course) da ricordare i ritratti di Mick Jagger (leader e front man del complesso musicale “Rolling Stones”) e una copertina per il gruppo che rappresentava l’antitesi delle “pietre rotolanti”, ovvero i “Beatles”; per il complesso di Liverpool realizzò la cover del celeberrimo “Withe Album”.

La sua produzione, davvero sterminata, avevo subito un rallentamento nei primi anni ‘90, quando, nel 1992 per la precisione, fu peraltro a lui dedicata una retrospettiva alla “Tate Gallery” di Londra. E a un’altra grande retrospettiva, intitolata al suo genio, stava lavorando negli ultimi mesi della sua vita. Il Genio (e ideatore della Pop Art) si è infatti spento nel 2011 (anno della scomparsa anche di Steve Jobs e Ken Russell) all’età di 89 anni proprio a Londra, sua città natale.

Liberamente ispirato da Fabole, fiabe e favole moderne per grandi e piccini

Photo by Luigi Viazzo con Samsung Galaxy SIV

Tate pays homage to pop-art icon Richard Hamilton – le mag