Senet Gioco Millenario

Senet

Senet giocare nella terra dei Faraoni e delle Piramidi

Senet è un gioco proveniente e ideato nell’antico Egitto. Ci darà lo spunto per un esperimento in due colori: in rosso il testo by Wikipedia, in blu il commento. 

Il Senet è un gioco capace di attraversare la Storia ma, soprattutto è capace di coniugare il fascino del Gioco da tavolo (ma anche del video gioco visto che ne circolano anche versioni on line) con il fascino immortale dell’Antico Egitto…

Il Senet è uno dei giochi più antichi di cui si abbia notizia. Si tratta di un gioco da tavolo, considerato uno degli antenati del backgammon. La sua storia inizia nell’Antico Egitto ed è testimoniata da numerosi reperti archeologici ritrovati nelle tombe risalenti al Medio e Nuovo Regno.

La Storia – Aspetto religioso

Il termine Seneto /Sen’to/Senat significa “passaggio”. Il gioco probabilmente aveva, infatti, una funzione multipla: gioco di sfida e gioco con significati religiosi legati al “passaggio” dalla vita terrena all’aldilà.
In un primo momento fu un gioco praticato solo dalla classe sociale più alta, quella dei faraoni (V- IV millennio a.C.). In seguito, intorno al 1500 a.C. divenne un gioco per tutti e fu allora che assunse anche significato religioso: si cominciò a credere che le sorti dopo la morte fossero legate al risultato di una partita di senet, giocata fra il defunto e il Destino in persona. Questa credenza spiegherebbe perché si siano ritrovati nelle tombe molti giochi, immagini e spiegazioni di partite di senet. Nella tomba di Tutankhamon, ad esempio, sono stati ritrovati tavoli da gioco in legno e avorio, con cassetti per le pedine sotto la tavola. Raffigurazioni di giocatori di senet si trovano anche nei geroglifici egizi che raccontano la vita quotidiana e il passaggio dalla vita alla morte. A partire dal 1500 a.C. le caselle del gioco si arricchirono.

Gioco, sport e religione quanti incroci. Basti pensare ai legionari romani che si giocano a dadi la veste di Gesù secondo la narrazione evangelica.
Altro esempio, il gioco della palla in voga fra i Maya che aveva funzione rituale con addirittura il sacrifico dei componenti la squadra vincitrice.
E dopo la religione, parafrasando Carlo Marx, anche il calcio viene definito l’Oppio dei Popoli? Le partite di calcio dei mondiali non hanno sostituito nell’immaginario collettivo, in maniera più o meno inconscia, le guerre che si sono svolte (e che in qualche caso ancora purtroppo si svolgono) nei diversi angoli del Globo. E in questo intreccio fra Gioco, vita morte (e miracoli) come non ricordare il bellissimo Film il Settimo Sigillo, una partita a scacchi con la morte by Ingmar Bergman?

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_settimo_sigillo

Le regole del gioco

Nonostante siano state trovate numerose testimonianze sul senet, le sue regole non sono arrivate fino a noi in forma integrale e univoca. Qui le regole proposte dal “Gruppo di ricerca sul gioco” dei CEMEA.

Presentazione del gioco

Struttura del gioco: duello simmetrico tra due giocatori su un tavolo o per terra.

Numero dei giocatori: due

Materiale e supporti:

  • una scacchiera di trenta caselle, 3 file da 10, su cui ciascuno dei due giocatori dispone le proprie pedine;
  • 7 pedine bianche e 7 pedine nere;
  • quattro legnetti a forma di mezzo cilindro, con la parte convessa colorata in nero e l’altra in bianco utilizzati per realizzare il punteggio utile per gli spostamenti (nelle versioni moderne si usa un dado).

Scopo del gioco: far uscire tutte le proprie pedine dalla scacchiera.

Svolgimento del gioco

Situazione iniziale: i giocatori dispongono le pedine sulla scacchiera, in maniera alternata rispetto a quelle dell’avversario: quelle “bianche” negli spazi dispari, quelle “nere” negli spazi pari. Si comincia a mettere le pedine dalla prima casella in basso a destra; si procede poi occupando tutte le altre caselle della prima fila ed entrando in quelle della linea centrale secondo un movimento bustrofedico (tracciato a forma di Z partendo dal basso). Meccanismo del gioco: i legnetti (o il dado) vengono lanciati per determinare il punteggio. Il calcolo del punteggio ottenuto con i legnetti avviene sulla base del seguente schema:

  • Una faccia bianca verso l’alto (e tutte le altre nere) equivale a 1 punto
  • Due facce bianche (e due nere) equivalgono a 2 punti
  • Tre facce bianche equivalgono a 3 punti
  • Quattro facce bianche equivalgono a 4 punti
  • Nessuna faccia bianca (tutte nere) equivale a 6 punti

Giocando con un dado normale vengono ammessi anche i 5 punti. I giocatori cominciano lanciando a turno i legnetti (o il dado), finché uno dei due fa 1 punto. Questi ha diritto ai pezzi neri e alla prima mossa. (Altre versioni assegnano la prima mossa a chi ottiene il punteggio più alto) I pezzi si muovono secondo un tracciato a forma di Z, partendo dal basso (movimento bustrofedico), compiendo un numero di passi pari al punteggio realizzato. Quando si ottiene 1 o 4 o 6 si sposta una delle pedine di un numero di caselle corrispondente ai punti realizzati e si lanciano nuovamente il legnetti (o dado). Quando si realizza 2 o 3, si sposta una delle pedine secondo il numero ottenuto e si passa la mano all’avversario. Nel caso di tiro nullo per l’avanzamento, il giocatore fa retrocedere una pedina qualsiasi per un numero di caselle pari al punteggio ottenuto; se anche ciò non è possibile si passa la mano.

Se una pedina arriva in una casella occupata da un pezzo avversario, quest’ultimo retrocede fino alla casella occupata dalla pedina attaccante.

Se per forza di gioco si deve occupare una casella occupata da una propria pedina, questa ritorna alla casella 1 o, in caso sia occupata, alla successiva disponibile.

Due pedine dello stesso colore non possono mai occupare la stessa casella. Due pedine dello stesso colore situate in due caselle contigue, costituiscono un “muro” che non può essere attaccato, ma può essere oltrepassato se il punteggio lo consente. Tre pedine dello stesso colore che si trovino in tre caselle consecutive, formano un “muro” che non può essere né attaccato né superato dai pezzi avversari.
Le ultime cinque caselle hanno un significato particolare per lo svolgimento del gioco:

  • La casella 26 è la “casa dell’abbondanza”, è di buon augurio e protegge dalle insidie della ventisettesima il giocatore che, se ottiene 1, ha la possibilità di saltare la “casa della malasorte”.
  • La casella 27, contrassegnate con una “X”, rappresenta la “casa della malasorte”. La pedina che arriva sulla casella 27 deve tornare indietro fino alla casella 15, denominata “casa della rinascita”. Se la 15 è occupata, il giocatore rimane bloccato con tutte le sue pedine finché non ottiene 4, punteggio che gli permette di far uscire la pedina sventurata dal gioco.
  • Le caselle 2829 e 30 sono dei rifugi: la pedina che vi si trova non può essere attaccata. I simboli III, II, I raffigurati in queste caselle indicano il numero preciso da ottenere con i legnetti per poter uscire con le pedine.

Si intrecciano in questo Gioco proveniente dalla terra dei Faraoni, assonanze con vari altri quali per esempio: Scacchi, Dama, Backgammon, Gioco dell’Oca, solo per citare i più conosciuti che utilizzano pezzi, pedine e dadi.

Scacchi uomo-macchina (computer wins)

Dama al gusto di sciroppo d’acero…

Il Dado è tratto (parte I)

E, poiché questi giochi sono nati/si sono sviluppati successivamente, sicuramente hanno portato con sé qualcuna delle regole o delle modalità di gioco del Senet, se non nella loro versione originaria, almeno in una delle numerose loro varianti…

Conclusione del gioco

Nella versione moderna, vince il giocatore che per primo riesce a portare fuori dalla scacchiera tutte le sue pedine. Molto probabilmente in epoca antica, quando il gioco veniva praticato anche con un significato religioso, tutti e due i giocatori dovevano comunque terminare la partita. Il giocatore che era uscito prima non abbandonava l’altro, ma lo assisteva fino a che anche lui non fosse arrivato alla meta.

Quest’ultima modalità di Gioco, lungi dall’essere scomparsa nel corso dei secoli, è oggi ben presente, invece, nei cosiddetti Giochi cooperativi. Se ne possono trovare sul mercato sia nella versione dei Giochi da tavolo oppure nelle versioni elettroniche (per desktop o su Internet) e/o app per smartphone e tablet.
Ma, una citazione doc è presente nella teoria dei Giochi a cura del premio nobel per l’economia John Nash (vedi anche il film A Beautiful Mind con il Gladiatore Russel Crowe).

Liberamente tratto da Wikipedia

Wiki English Version

Senat – How to play this ancient game