Vercelli Book nell’era degli e-book?

Vercelli BookVercelli Book, meglio dell’e-book?

Vercelli Book ovvero una storia legata a filo doppio con la città piemontese. Sin dall’antichità Vercelli è stata un nodo viario importante per le comunicazioni e gli scambi commerciali tra l’Italia ed il resto d’Europa. Già in epoca romana la città costituiva un significativo punto di riferimento per i viaggiatori e nel Medio Evo essa diventò una tappa fondamentale della Via Francigena. Da allora è rimasta un apprezzato crocevia di cultura, ove anticamente si incontravano pellegrini, viaggiatori ed artisti delle più svariate provenienze e dove oggi si organizzano eventi di importanza mondiale, quali le esposizioni in collaborazione con la Fondazione Guggenheim o il Concorso Viotti. In epoca medievale Vercelli costruì molti hospitalia per accogliere i forestieri. Molti visitatori venivano dalle Isole Britanniche, così fu fondato un istituto appositamente per loro, cui fu dato il nome di Ospedale Santa Brigida degli Scoti. Fu proprio lì che – a quanto pare – un pellegrino lasciò la sua copia del Vercelli Book, che tuttora rimane uno dei motivi d’orgoglio della città.

Si tratta di un manoscritto del tardo X secolo conosciuto anche come “Codex Vercellensis” o “Codex CXVII”. Redatto in uno scriptorium dell’Inghilterra meridionale, appartiene a un gruppo di quattro importanti antologie in Old English (700/1100), la lingua degli antichi Angli-Sassoni. Più precisamente, la lingua del manoscritto è il West Saxon. Il manoscritto contiene testi religiosi in poesia e in prosa: 23 omelie, un resoconto della vita di Saint Guthlac e 6 poesie. I testi dovevano svolgere una funzione eminentemente didattica. Le omelie riguardano le più importanti festività o tappe della vita di Cristo (Epifania, Natale, Purificazione, Passione di Cristo,) e altri temi religiosi (Giudizio Universale, caducità delle cose terrene, peccati mortali, virtù cristiane). Tutti i testi contenuti nel Vercelli Book sono anonimi, eccetto “Elene” e “I Destini degli Apostoli” che sono stati attribuiti a Cynewulf. Perché il Vercelli Book è così importante?
– perché il codice risale ad un’epoca molto lontana, il tardo X secolo
– perché il volume si presenta come uno dei pochissimi manoscritti contenenti letteratura anglo sassone
– perché è diventato uno strumento indispensabile per lo studio dello sviluppo della lingua inglese
– perché offre una testimonianza sulla spiritualità anglo sassone
– perché la sua presenza a Vercelli conferma l’enorme prestigio di cui la città doveva godere in epoca medievale

Quasi tutta la letteratura anglo sassone che ci è pervenuta è contenuta in quattro manoscritti, che sono del tutto unici:
– il Vercelli Book
– the Cotton Vitellius Manuscript, conservato al British Museum (importantissimo, poichè contiene il testo del Beowulf, il più antico poema epico in Old English
– The Junius Manuscript, conservato alla Bodleian Library di Oxford, il cui nome deriva da quello del suo antico proprietario, Junius, che era un bibliotecario presso Lord Arundel; il testo del manoscritto fu stampato per la prima volta nel 1655 e contiene le cosiddette “Caedmonian Poems”, cioè i componimenti poetici attribuiti alla scuola del poeta anglo-sassone Caedmon
– The Exeter Book, donato alla cattedrale di Exeter dal vescovo Leofric, contiene alcune elegie pagane, tra le quali le più notevoli sono The Ruined Burgh, The Wanderer, Widsith, Deor, The Seafarer, The Lover’s Message and The Maiden’s Complaint.

Sommando tra loro i testi contenuti nei quattro manoscritti otteniamo circa il 90 % dell’intera produzione poetica anglo-sassone.

By Gioco del Futuro

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