Cigno e il mito dell’adultero alato (parte I)

Cigno

Cigno tra mito e cielo

Cigno e le numerose leggende che riguardano questa costellazione, questo superbo animale dal lungo e sinuoso collo. La prima e più conosciuta individuava in questo gruppo di astri il Dio Giove che così si trasformò per amare Leda, figlia di Euritemide e Testio, re di Laconia, e moglie di Tindareo re di Sparta.
Da quella storia d’amore nacquero quattro figli: Elena di Troia, Clitennestra, Castore e Polluce, i mitici Dioscuri (vedi omonima costellazione dei Gemelli).

Un secondo mito narra che un giorno il sommo padre degli dei si invaghì della bella Nemesi, dea della giustizia e della vendetta. Nemesi, per sfuggire alle attenzioni di Giove, che evidentemente non gradiva, si trasformò in vari animali, acquatici, terrestri e d’aria. Il re dell’Olimpo, però, la seguì in tutte queste trasformazioni, assumendo di volta in volta le sembianze di un animale più veloce di quello della sua preda. Quando la bella dea si trasformò in un oca selvatica Zeus divenne un cigno, così la raggiunse e si accoppiò con lei. Un’altra versione del mito narra che Giove, per sedurre Nemesi, finse di essere un cigno inseguito da un’aquila. La dea gli diede ospitalità e quando si addormentò col volatile in grembo, questi ne approfittò. Entrambi i miti narrano che da quelle avances forzate di Giove nacque un uovo (da cui nacque Elena di Troia), che Nemesi regalò a Leda, per dare inizio ad una delle tantissime variazioni sul tema legate alla nascita dei Dioscuri.

Secondo un’altra variante del mito, l’uovo fu trovato da un pastore dentro ad un bosco che poi lo donò alla regina di Sparta. Entrambe le trasformazioni del padre degli dei furono immortalate in cielo nella costellazione del Cigno. Un altro mito identificava nel Cigno, Orfeo, il più celebre musico dei tempi antichi, figlio di Apollo e Clio, o, secondo un’altra leggenda, di Eagro e Calliope. Il principale mito legato ad Orfeo si ricollega al celebre per l’episodio della sua discesa agli inferi per salvare la bella Euridice. Dopo la sua morte che avvenne, secondo taluni autori per una folgore lanciata da Zeus, o secondo altri fu provocata dalle Menadi, le terribili sacerdotesse di Bacco, il Dio del Vino, che lo sbranarono, fu posto in cielo vicino al suo strumento: la Lira, raffigurata nell’adiacente costellazione.
(Continua)

Giove e catastrofi cosmiche

Nemesis: sogno o realtà (parte I)

Nemesi la paura corre nello spazio? (II)

Giove e Saturno congiunzione di fine anno

Vino e Luna secondo gli almanacchi

Altri spunti e curiosità @