Nave di Argo la storia continua: la prima impresa degli Argonauti si compì vicino al Bosforo, dove incontrarono il vecchio indovino Fineo che spiegò loro come affrontare le Rupi Simplegadi. Queste cozzanti rocce, poste all’entrata del Mar Nero, si chiudevano all’improvviso, distruggendo le navi, come la nostra Nave di Argo, che cercavano di attraversarle. Gli Argonauti, seguendo i suggerimenti di Fineo, liberarono una colomba che volò verso le rocce. Colomba che qualcuno ha ricollegato alla costellazione omonima.
Asterismo all’interno del quale, tra l’altro, si cela e/o brilla una stella dedicata all’illustre scienziato di origine comasca Alessandro Volta.
Quando il volatile le attraversò, queste si chiusero all’improvviso, tranciando le piume della sua coda. Il passaggio era momentaneamente libero, e, mentre le rupi retrocedevano, i cinquanta eroi, remando con forza, riuscirono ad attraversarle con la Nave di Argo, prima che si richiudessero. L’impresa riuscì, anche grazie alla possente spinta che la Dea Atena assestò alla nave di Argo.
Quando gli Argonauti e la Nave di Argo finalmente giunsero nella Colchide, Re Eeta, sovrano di quella terra, promise di portarli al Vello d’Oro, solo qualora Giasone avesse superato certe prove. Frattanto Medea, la figlia del re, si innamorò dell’eroe, e gli diede una pozione magica grazie alla quale in grado di fargli superare tutte le sfide che avrebbe dovuto affrontare. Tra queste, la più impegnativa consisteva nel portare via i denti a un drago. Una volta estratti, i denti generarono dei guerrieri, che Giasone sconfisse con l’aiuto della citata pozione. Portate a termine tutte le prove, Eeta, si rifiutò ancora di consegnare il Vello a Giasone. L’eroe, allora, si recò dal drago con Medea che lo fece addormentare con il suo sguardo ammagliatore. Così Giasone poté prendere il Vello, fuggì con Medea e riconquistò il trono di Iolco. La celebre nave di argo fu poi tirata a secco e dedicata a Nettuno (Poseidone), re del mare.
I Romani conobbero la nostra Nave di Argo come la nave argolica, la nave dei pirati e il carro del mare.
Ma c’è una porzione celeste dell’asterismo che si trasformò addirittura in una… bussola…
Leggere per credere…
(continua)
English version
The first enterprise of the Argonauts was accomplished near the Bosphorus, where they met the old fortune-teller Fineo who explained to them how to deal with the Simplegadi Rocks. These crashing rocks, placed at the entrance of the Black Sea, closed suddenly, destroying the ships that tried to cross them. The Argonauts, following Fineo’s suggestions, freed a dove that flew towards the rocks. When he crossed them, they suddenly closed, cutting off the feathers of his tail. The passage was momentarily free, and, as the cliffs receded, the fifty heroes, rowing hard, managed to cross them, before they closed again. The enterprise succeeded, also thanks to the powerful push that the Goddess Athena dealt to the ship of Argo.
When the Argonauts finally arrived in Colchis, King Eeta, ruler of that land, promised to take them to the Golden Fleece, only if Jason had passed certain tests. Meanwhile Medea, the king’s daughter, fell in love with the hero, and gave him a magic potion which enabled him to overcome all the challenges he would have to face. Among these, the most challenging was to take the teeth out of a dragon. Once extracted, the teeth generated warriors, which Jason defeated with the help of the aforementioned potion. Having completed all the evidence, Eeta, still refused to hand over the Fleece to Jason. The hero, then, went to the dragon with Medea who made him fall asleep with his ammagliatore look. So Jason was able to take the Fleece, he fled with Medea and regained the throne of Iolco. The famous ship was then “pulled dry” and dedicated to Neptune (Poseidon), king of the sea.
The Romans knew her as an “argolic ship”, “pirate ship” and “sea chariot”.
But there is a heavenly portion of asterism that even turned into a … compass …
(to be continued)
Latina (latinorum) versio
Primi factum Argonautarum apud Bosphorum, ibique senior vates et narravit illis quomodo Phinees rupibus Symplegades agere. Hae temeraria cautes, posita introitum Ponti, clausis repente consumpto navem eorum quaesivimus proficisci. Argonautae secundum consilium Phinees Soluta saxis columba. Cumque transissent subito clauso segregans cauda pennis. Quod angustus esset accessus ad tempus libero et in cavernas saxorum a obviam ibant, et quinquaginta heroes pertinaci remigio pertrahendam dura managed transire illos ante calusuram. De turba autem potes, gratias agens et potens eiicere navem Argo delectos heroas habitare ibi fecit Minervae, quae dea est.
Cum tandem pervenit in vehiculum Argonautarum e Colchos Pagasaeus iuvenes Aeeta rex, princeps in terra, promissa est illis ut vidit Jason tantum quaedam probat Velleris Aurei. Interea Medea, regis filia adamavit victa dedit potionem ei qui potest qui omnem faciem elit. Inter quae praecipua fere non esse difficile ut auferat a draconis dentium. Cum emisso ac dentibus generatae militibus, qui vicerunt Jason auxilium de praefatae capturam. Aeetes sunt omnes testimonio adducere, tamen noluit mutabit vellera luto manibus super Jason. Viri autem ad Draconem Medea somnum oculis maleficiis interficientium illum. Sic Jason poterat accipere omni magnificentia et aufugit Medeam de solio retro ad Iolcon classem. Et celebre factum est navis, extraxerunt aridam et Neptunia proles dicata (Neptunum), regem maris.
Notus iam a Romanis appellata fuit Argolica Navis, pirata navis et, tristique mare.
Sed non actualiter averterunt se a caelesti in parte asterismi … Pyxis…
(Continuat)