Pirateria on line: tempi duri?

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Pirateria on line le novità normative

Pirateria on line come funziona la nuova legge: vediamo insieme le novità, la caccia ai segnali, rischi e trabocchetti della nuova normativa che, nata per contrastare la pirateria sportiva, ha finito per ampliarsi ai settori dell’audiovisivo, del cinema, della musica e dell’editoria.

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Pirateria achtung perché l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) potrà bloccare entro 30 minuti (anche avvalendosi di provvedimenti cautelari e urgenti, bypassando così quello che era forse il più grande bug dei provvedimenti applicati finora contro la pirateria online, ovvero la lentezza con cui venivano bloccate le pagine dalle quali partiva il segnale) i siti che trasmettono illegalmente le partite di calcio ma non solo, visto che il tracciamento dei pagamenti renderà più semplice risalire a chi trasmette l’input, anche se esiste il rischio di blocchi errati: ciò in quanto la nuova legge, recentemente approvata dal Senato all’unanimità, oltre a comminare fino a tre anni di reclusione e quindicimila euro di multa, prevede, tra le altre cose, il blocco immediato dell’indirizzo ip (alias Internet Protocol) dal quale parte il segnale pirata che finisce sui siti Web dai quali si accede agli streaming illegali di contenuti protetti dal diritto d’autore.

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Pirateria e una legge, soprannominata anche anti pezzotto, dal nome in gergo di uno degli strumenti utilizzati per diffondere in rete materiale protetto da proprietà intellettuale (ovvero un decoder particolare che consente agli utenti di accedere a vari contenuti delle tv a pagamento quali Sky, Netflix, Dazn etc), che era particolarmente attesa dalla Lega Calcio e dalle società pronte a partecipare alla gara per l’assegnazione dei diritti sulle prossime cinque stagioni del campionato di Serie A, visto sono stimati in oltre cinque milioni gli italiani che si servono di indirizzi pirata, per seguire le partite della squadra del cuore (impegnate nei campionati e nelle coppe europee) senza versare un centesimo ai titolari dei diritti stessi.

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Pirateria ma anche utenti illegali nel mirino perchè Agcom potrà comunicare subito con la magistratura competente, facendo partire un’informativa di reato e così i giudici, a quel punto, potranno facilmente risalire al titolare della pagina e, come detto, accedere alle sue informazioni personali tramite il tracciamento dei pagamenti; verrà quindi colpito non solo chi vende ma anche chi acquista, a prezzi irrisori, abbonamenti online a pagine che trasmettono contenuti piratati i danni dei quali, in termini di Pil, superano ampiamente i 700 milioni di euro, senza contare i mancati introiti fiscali (pari a 319 milioni di euro) e dimenticare le perdite anche in termini di occupazione (circa 10 mila posti di lavoro).

Pirateria on line con una novità (già annunciata sopra) fondamentale, ovvero il blocco dei siti pirata entro 30 minuti, mentre in precedenza la procedura poteva durare fino a tre giorni (ben oltre il triplice fischio finale nel caso delle partite di calcio…); si potrà così colpire in real time il sito illegale, proprio mentre si sta trasmettendo un evento live e questo sarà un deterrente molto forte a quanti pagano abbonamenti mensili a pochi euro alla criminalità organizzata; ma non è tutto, visto che rappresenta uno strumento di tutela nei confronti di chi ignora come navigando su determinati siti si consegnino a terzi (difficilmente ben intenzionati) i propri dati bancari, sanitari, anagrafici e persino il controllo delle apparecchiature domeniche, compresi i sistemi di antifurto.

Ma non è tutto: onde evitare avvisi fake, magari creati ad arte per danneggiare i concorrenti, è stata attivata una cosiddetta white list di segnalatori preferenziali nella quale compaiono i detentori dei diritti, ovvero Lega di Serie A, Lega di Serie B, Lega Pro, fino ai produttori di contenuti audiovisivi: il passaggio successivo, secondo gli esperti, sarà aggredire le società di cloud che permettono di mascherare alcuni indirizzi ip ma questa è un’altra storia…

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