Ladislao Kubala e le tre nazionali di calcio

Ladislao Kubala tre volte calciatore

Ladislao Kubala insieme ad Alfredo Di Stefano è stato il calciatore che ha vestito la casacca di tre nazionali diverse, nel suo caso Cecoslovacchia, Ungheria e Spagna: vediamo insieme la sua storia.

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Ladislao Kubala (László Kubala Stecz noto anche come Ladislav Kubala), giocatore e allenatore di calcio di ruolo attaccante, è considerato uno dei più forti attaccanti della storia del calcio e ha raggiunto i maggiori successi negli anni in cui militò nel Barcellona (1951-1961), nelle cui file si aggiudicò quattro campionati spagnoli (Liga), cinque Coppe di Spagna (Coppa del Re già Copa del Generalisimo) e due Coppe delle Fiere (antesignana prima della Coppa Uefa e poi dell’attuale Europa League): ungherese ma di origine slovacca nella primavera del 1946 lascia i magiari del Ferencváros passando allo Slovan Bratislava in Cecoslovacchia, nazione di cui i suoi genitori erano originari, pertanto godendo della possibilità di giocare in Nazionale come calciatore naturalizzato e collezionando 6 presenze (da segnalare al proposito in data 14 dicembre 1947 a Bari l’amichevole tra Italia e Cecoslovacchia finita 3-1 per gli azzurri); nel 1948 torna però in Ungheria, per giocare nel Vasas Budapest ma in seguito lascia il paese dopo aver peraltro vestito anche la maglia della Nazionale magiara (con uno score di 3 presenze per 0 reti).
Se la fuga gli costa la squalifica a vita da parte della Federazione Ungherese, per aver rotto il contratto con il Vasas di Budapest, lui nell’aprile del 1949 si si stabilisce con famiglia in Italia, per la precisione a Busto Arsizio (Provincia di Varese) con i due connazionali Viney e Turbeky e nella file della locale Pro Patria si allena e gioca delle amichevoli (oltre alle partite con la squadra amatoriale Hungaria da lui fondata per riunire gli esuli) andando comunque in rete 9 volte su 16 apparizioni totali.

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Ladislao Kubala, come il sopra citato Alfredo Di Stefano atterra, alla fine, nella penisola Iberica sull’altra sponda del Clasico però, quindi anziché al Real Madrid al Barcellona, dove l’ex giocatore Pepe Samiter, manager dei blaugrana, verso la fine di novembre del 1949 gli procura la nazionalità spagnola, mentre la squalifica viene ridotta a un anno; parte così la sua avventura con il Barça dove, oltre ai sopra citati trofei mette a segno 131 reti in 186 match; seguono esperienze all’Espanyol di Barcellona (la seconda squadra della capitale Catalana dove ha militato anche di Stefano dopo l’avventura al Real e dove scende in campo con il figlio Branislav, meglio conosciuto come Branko o ancora Kubala II) con uno score di 7 reti in 29 gare e a seguire 5 goal in 19 partite con i Toronto Falcons in Canada, oltre a una veloce comparsata con gli svizzeri dello Zurigo.

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Ladislao Kubala, grazie alla cittadinanza spagnola acquisita scende anche in campo con le Furie Rosse dove fa mette a segno 10 gol in 19 partite mettendo anche lui a segno il record della discesa in campo con tre selezioni (per Di Stefano ricordiamo Argentina e Colombia oltre alla Spagna, altro punto in comune con Kubala insieme alla sopra citata militanza nell’Espanyol); detto poi che allenerà proprio la selezione spagnola dal 1969 al 1980, portandola ai Mondiali argentini del 1978 e all’Europeo di Italia 1980 (dove arriva quarta nel girone di qualificazione dietro a Belgio, Italia e Inghilterra con unico punto conquistato nello 0-0 contro gli azzurri a Milano), tra le altre esperienze in panchina da segnalare, in una pausa dal calcio giocato, quella al Barcellona nella stagione 1962/63, ancora due stagioni sulla panchina del Barça (1980-82), con ultima rentrè nel 1992 e ultima esperienza, in qualità di coach/selezionatore nel 1995 con il Paraguay.

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