Poesia e Luna con Eclissi

Poesia e Luna con Eclissi

Poesia e Luna sono intimamente collegate. E il video sopra presentato con immagini catturate durante l’eclisse di Luna dello scorso 16 luglio lo conferma.
Il video rappresenta, per inciso, la rielaborazione del precedente, già pubblicato su You Tube e sul nostro blog.

Eclisse di Luna in penombra con smartphone

La Luna è un oggetto celeste che, per la sua vicinanza e grandezza (anche a occhio nudo) fa praticamente parte del paesaggio terrestre.
Le notti illuminate dalla Luna son pervase di magia (di poesia e Luna o di Luna in versi), di una luce che, magari riflessa dal mare, dalla neve o dalla sabbia del deserto, simula quasi la luce del giorno. Una luce così forte e magica che quasi (o anche) riesce a bucare (filtrare) attraverso le coltri di nubi o le foschie (nebbie) dell’estate (e dell’inverno), che la rendono quasi un fantasma.

Luna fantasma o Luna grigia?

Luna e Poesia e… che dire, invece, delle notti illuni, intorno e a cavallo della Luna Nuova o Novilunio, sembrano cadere le tenebre sulla terra. E poi, che dire di quella falcetta che timidamente (e sempre più imponente) compare al tramonto per estendersi e illuminarsi sempre di più, oppure del percorso contrario, con la nostra sorella Luna che, notte dopo notte, viene inghiottita dai bagliori dell’alba e dell’aurora, per diventare quasi una Luna rosa.

Luna rosa: arcobaleno lunare

E infine la magia della Luna Rossa, capace di ammantare l’eclisse lunare di un fascino capace di cavalcare l’ombra che piano piano avanza sul disco lunare, nell’unico giorno del mese in cui, quai per magia, scompare il Terminatore, ovvero quella linea sottile capace di dividere luce e ombra, che diviene maestosa quando si osserva la Luna al telescopio.

Luna e binocolo più telescopio

Per finire, ecco Luna e poesia (o racconti) interpretate nelle parole delle tre lingue del blog.

Alla Luna (Giacomo Leopardi)

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!

To the Moon By Percy Bysshe Shelley

I
Art thou pale for weariness
Of climbing heaven and gazing on the earth,
Wandering companionless
Among the stars that have a different birth, —
And ever changing, like a joyless eye
That finds no object worth its constancy?

II
Thou chosen sister of the Spirit,
That gazes on thee till in thee it pities …

Asinus et Luna

https://www.skuola.net

Antiquis temporibus Arcadiae incolae stultissimi omnium hominum erant. De illis finitimi multa narrabant. Haec porro audite. Primis horis noctis nonnulli Arcades, diurno labore fessi,quiescebant inter silvae arbores.Non procul lacus erat, in cuius claris aquis fulgebat lunae imago, tunc omnio plenae. Asinus, ut sitim sedaret, lentis passibus lacui appropinquaverat tranquilleque bibebat. Tunc magnus motus exagitavit illorum Arcadum animos. “Quid enim,eveniret,si asinus,aquam bibendo,lunam quoque sorberet?”. Eodem momento temporis nubes repente lunam celavit. Arcades statim putaverunt accidisse quod timuerant;asinus sine dubio lunam sorduerat. Eum igitur eomprehendunt,nullamque moram interponentes, necant. Magnis cultris ventrem eius aperiunt,ut luna inde evolet. Interim ventus nubem dissipavit lunaque interum in caelo et in lacu apparuit. Tunc omnes emiserunt laetos clamores.Eorum scilicet opera luna,quam asinus voraverat, in caelo iterum fulgebat lucemque praebebat hominibus.

Parecchi Arcadi riposavano dopo il tramonto del sole vicino ad un’ombrosa quercia: il lago era per niente lontano, le sue acque tranquille riflettevano la luna allora completamente piena. Per caso accadde che un asino venne al lago per bere. Ma gli Arcadi allontanarono il placido animale con grandi grida affinchè bevendo non ingoiasse la luna. Allora per caso le nubi oscurarono la luna e quelli attribuendo la causa di ciò all’asino, subito afferrarono l’asino e lo convocarono in tribunale. Uno stolto giudice ascoltò i testimoni e pronunciò la sentenza. Pertanto ordinò di uccidere l’asino e di estrarre la luna dal suo ventre. Gli Arcadi così fecero; poco dopo la luna per caso apparve in cielo. Quegli stolti, con gioia levando urla al cielo, bruciarono l’asino per celebrare con banchetti il ritorno della luna.

Nota al video

Eclisse Lunare di Penombra del giorno 16 luglio 2019.
Luna Rossa seconda versione elaborata per inserire lo sfondo.
Device utilizzati per fotografie alla Luna: Foto camera frontale Smartphone Huawei P8 Lite, Canocchiale Spotting Scope Konus 80 mm