Fantascienza ieri, oggi e domani
Fantascienza ripartiamo dal citato Plutarco per dire che la Luna
luminosa compagna dell’umana esistenza, non colpì solo l’immaginazione dei greci ma si insinuò nei miti e le leggende che i diversi popoli narrarono in ogni epoca, facendo nascere il desiderio di raggiungerla, irrealizzabile con le tecniche del tempo ma fattibile con la fantasia;
Fantascienza, così con il trascorrere dei secoli vediamo “planare” sulla Luna, fra i tanti viaggiatori dell’immaginario, Astolfo che vi si reca sull’Ippogrifo alla ricerca del senno di Orlando, il Barone di Muenchhausen che la raggiunge con una pianta di fagiolo spagnolo dalla crescita prodigiosa, Keplero che immagina di giungervi sfruttando il cono d’ombra di un’eclisse, Cyrano di Bergerac che si serve di una scatola a reazione ed infine Giulio Verne
che medita di sfruttare la forza di un enorme cannone per coprire la distanza che ci separa dal nostro satellite naturale.
Fantascienza e con lo scrittore francese siamo giunti all’epoca moderna ed a questo punto una riflessione sorge spontanea: stiamo parlando di fantascienza o di favole?
La risposta va ricercata nel fatto che non è sempre facile discernere il filone letterario fantastico (o fantasy) dalla vera e propria fantascienza tecnologica (science fiction) e la linea sarà tanto più sottile, ovviamente, quanto meno saranno sviluppate le conoscenze tecnologiche; ed ecco che la fantascienza tecnologica si differenzia nettamente, come preciso filone letterario, a partire dall’ultimo dopoguerra e gli storiografi indicano nel romanzo di S.G. Weinbaum A Martian Odissey (Un’Odissea Marziana), ambientato sul pianeta rosso Marte
l’opera che ha iniziato il nuovo filone; oggi la fantascienza deve attenersi strettamente e fedelmente ai dati scientifici. Weinbaum aprirà la strada a scrittori da tutti conosciuti come Isaac Asimov
o Arthur Clarke, i quali hanno abbinato l’attività di scrittori di apprezzati romanzi a quella di divulgatori scientifici. E con la citazione di due fra i massimi maestri della fantascienza che nelle loro ricerche scientifiche si sono occupati dei misteri dell’Universo.
Lo stesso Clarke nella prefazione alla raccolta di racconti La sentinella
che prende il nome dall’omonimo racconto che lo ispirò a scrivere e sceneggiare per Kubrik il suo massimo capolavoro 2001 Odissea nello Spazio,
“La fantascienza è l’unica droga capace di dilatare davvero la nostra mente”.
(fine)