Aerei e idrogeno matrimonio perfetto in Italia?
Aerei e idrogeno il futuro è a un passo, tra l’altro da casa, visto che Malpensa diventerà la Valle dell’idrogeno. Vediamo insieme il progetto nei dettagli.
Sea (società che gestisce il sistema aeroportuale milanese) e Airbus (costruttore multinazionale europeo di aeromobili con sede in Francia e primo produttore di aerei civili al mondo per numero di consegne a partire dall’anno 2019) hanno infatti firmato un accordo per lo sviluppo di un hub con l’obiettivo di produrre e distribuire idrogeno negli aeroporti milanesi, così Malpensa diventerà un polo per l’utilizzo dell’energia pulita, nel settore dell’aviazione, grazie al sopra citato memorandum d’intesa siglato per lo studio e l’implementazione di progetti atti alla distribuzione dell’idrogeno negli aeroporti di Milano. L’obiettivo per Sea e Airbus e riuscire a far decollare i primi aerei a impatto zero dalla Lombardia, con primo lift off nel 2035.
In seguito a tale firma sarà quindi avviata una serie di studi di fattibilità finalizzati, nel breve periodo, allo sviluppo di un hub per il rifornimento di idrogeno per uso non aeronautico, oltre allo sviluppo di infrastrutture per l’uso di idrogeno nell’aviazione.
Il progetto prevede che la produzione avrà come location la cosiddetta valle dell’idrogeno che Sea progetta di creare nell’area attorno a Malpensa, grazie alla disponibilità di spazio e alla rete sotterranea di tubature necessaria a far confluire l’idrogeno direttamente all’interno dello scalo.
A monte dell’accordo va segnalato come Airbus stia investendo, con il cosiddetto progetto ZEROe, grandi risorse per l’utilizzo dell’idrogeno liquido, che ha una densità energetica tripla rispetto a quella del kerosene usato attualmente, con un conseguente taglio dei consumi nell’ordine del 65-70%.
Ma non è tutto: la combustione dell’idrogeno genera anche un vantaggio ambientale dato che produce, come scarto finale, scie di vapore acqueo, alias acqua, indy Monossido di diidrogeno.
Diversa la questione per quanto riguarda l’altro scalo di Milano, ovvero Linate, dove invece si registrerà solamente la distribuzione del cosiddetto carburante green (o meglio sarebbe dire blu or blue?) e il conseguente rifornimento dei serbatoi degli aerei in transito.