Fotovoltaico trasparente sogno o realtà?
Fotovoltaico, o meglio i pannelli fotovoltaici, rigorosamente all blak come i giocatori della nazionale di Rugby della Nuova Zelanda, o sono ammesse variazioni sul tema?
I Pannelli fotovoltaici sono nell’immaginario collettivo di colore nero, scuro o comunque opachi, onde poter raccogliere al meglio la radiazione del Sole proveniente dalla nostra stella del giorno per trasformarla in un’energia green e utilizzabile.
Nella galassia delle energie rinnovabili fa però ingresso (anche in Borsa ndr) il fotovoltaico trasparente e quello che sembra (o meglio sembrava) un ossimoro o una chimera, è diventato invece realtà grazie a Glass to Power, società nata come spin-off dell’Università Bicocca di Milano, specializzata nella realizzazione di moduli in vetro isolante fotovoltaico completamente trasparenti.
Fotovoltaico e i vantaggi legati a tale soluzione grazie alla quale i pannelli:
- possono essere montati in serie per la realizzazione di facciate continue in vetro;
- si integrano perfettamente nell’architettura degli edifici;
- non hanno impatto a livello architettonico, ambientale;
- rendono attive delle superfici che altrimenti inutilizzabili per la produzione di energia pulita.
Fotovoltaico modello “Specchio, specchio” come avrebbe detto una certa Alice (nel Paese delle Meraviglie), per un progetto che ha mosso i suoi primi passi nel 2017, con la raccolto 183mila euro attraverso l’equity crowdfunding, sulla piattaforma CrowdFundMe (una delle tante fra le quali, forse, la più conosciuta è Kickstarter), seguita, nel 2018, da una seconda campagna capace di arrivare a 2,2 milioni di euro (Crowdfunding alias ricerca di fondi, veicolati a un progetto, attraverso sottoscrizioni on line anche minime che, però, sommate possono portare a raccogliere cifre ragguardevoli).
Detto che il Crowdfunding può essere tradotto in italiano (scherzosamente ma fino a un certo punto) come colletta, vale la pena di ricordare come la cosiddetta società delle vetrate fotovoltaiche, appunto Glass to Power, sia atterrata addirittura in Borsa, in particolare quella di Parigi, mentre gli amministratori e i manager della società stanno lavorando all’internazionalizzazione dei progetti, in Europa, ma non solo: sono infatti in cantiere anche progetti per Asia e Stati Uniti, che potrebbero vedere la luce tra il 2023 e il 2024.
Fotovoltaico trasparente ok, ma come funziona?
I pannelli fotovoltaici trasparenti, sono strutture esterne realizzate in vetro o altri materiali sintetici, posizionati in modo tale da filtrare solamente i raggi solari (mentre i raggi ultravioletti e infrarossi, catturati dalle celle, fanno apparire il pannello trasparente, alleggerendo così l’intera struttura anche dal punto di vista estetico e dell’impatto ambientale.
I pannelli fotovoltaici trasparenti sono di tre tipologie.
- In gel di silicio: uno strato sottile di silicio amorfo (non cristallino ndr) viene posato o direttamente sulla lastra di vetro o inserendolo nell’intercapedine sotto forma di gel trasparente.
- A base organica: si tratta del cosiddetto OPV (acronimo di Organic PhotoVoltaics) ovvero una tecnologia che mira a sostituire il silicio cristallino che compone i classici pannelli solari con polimeri e altri componenti organici fotoattivi capaci di svolgere la stessa funzione cioè trasformare l’energia solare in elettrica.
- A base di grafene: detto che siamo ancora alla fase di sperimentazione, si tratta di una struttura resistente quanto un diamante.
Pannelli fotovoltaici trasparenti dove, quando, come e perché: come in parte già anticipato, possono essere usati su edifici privati (leggi villette e condomini), edifici adibiti ad uso pubblico e commerciale (vedi scuole, fabbriche, centri commerciali, centri congressi etc), come copertura di serre (ovviamente fotovoltaiche), frangisole, tettoie, lucernari, per dare vita ad ambienti luminosi (ma anche confortevoli), per ottimizzare le prestazioni della strutture, strizzando, al contempo, l’occhio al design (il che non guasta mai).