JFK e il suo secondo mandato

JFK
JFK bis sarebbe stata davvero gloria?

JFK e una cifra 12.11.22 per raccontarci che cosa sarebbe successo se non fosse stato assassinato: il 59° anniversario dall’assassinio del 35° presidente degli Stati Uniti, il 22 novembre per l’appunto, in attesa del sessantesimo, ci suggerisce una combinazione numerica che sicuramente appassionerà gli amanti di numerologia, numeri, parole e numeri ma anche tanto altro…
JFK, alias John Fitzgerald Kennedy, è stato uno dei personaggi più amati e carismatici del XX secolo, una vera icona (anche pop) il cui volo fu stoppato dall’assassinio in quel di Dallas, in data 23 novembre 1963, un avvenimento sul quale, a oggi, non è stata fatta luce fino in fondo.

JFK e la sua fine: tante le domande, i dubbi e ancora i perché e i percome su motivazioni, mandanti (comunisti, servizi segreti statunitensi o esteri, mafie etc), senza dimenticare come, secondo molti, un atto di una tale portata epocale non avrebbe potuto essere unicamente ascrivibile a un pesce piccolo quale Lee Harvey Oswald. Detto questo, quanto volte è risuonata la domanda: che cosa sarebbe successo se l’attentato non fosse andato a termine? Classica domanda modello Sliding Door dunque…

Materia questa, ovvero la risposta, per politologi, analisti, dietrologi ma anche… autori di fantascienza. Ed ecco spiattellata dunque una ucronia bella buona per penne d’autore e non.

Poteva a un tale assist resistere uno degli autori più prolifici del XX e XXI secolo? Ovviamente no ed ecco quindi comparire all’orizzonte Steven King il bestsellerer targato USA che, nel 2011, mandò alle stampe 22/11/’63 (11/22/63); il Maestro del Brivido, che condivide questo scettro insieme a Dean Koonz, si chiede e ci racconta, in perfetto stile fantascientifico, che cosa sarebbe successo se partendo, neanche a dirlo in una notte di Halloween
Nulla di buono, leggendo le pagine e accompagnando il protagonista che trovato un tunnel temporale del quale esistenza viene informato da una sorta di contrabbandiere di carne “cronico”, custodito da un guardiano in pieno stile Philip Kindred Dick; così torna indietro nel tempo per evitare che si compia l’avvenimento che sconvolse un’intera generazione (ma anche, en passant, per evitare la Guerra in Vietnam oltreché gli assassini del fratello Bob Kennedy e di Martin Luther King… ma guarda che cognome…); ma anche qui i guai non mancano (ovvio stiamo toccando la time line), tra amori trovati, persi e ritrovati in un futuro deviato, guai con la mala per una scommessa vinta inaspettatamente (facile sapendo il risultato dal futuro), perdite di memoria e quant’altro per ritornare in un futuro ovviamente ucronico…Sì perché la rielezione di JFK non è stata un grosso affare per l’Umanità, visti gli scenari sono a dir poco apocalittici (quasi in stile The Day After, altro che Chernobyl o Preghiera per Chernobyl che a confronto sono una passeggiata il che la dice lunga…) e il protagonista si trova allora a un bivio: tornare ancora indietro nel tempo o… no, magari a peggiorare ulteriormente la faccenda (a dir poco planetaria) perché il tempo è materia delicata…

In fondo il suo grande amore lo ha in qualche modo ritrovato, quindi…

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