Copernico e il 2023 anno copernicano

Copernico
Copernico e il sistema che cambiò il mondo

Copernico rectius Niklas Kopernik (Nicolò Copernico) nasce il 19 febbraio 1473 a Torun, in Polonia, e quindi nel 2023 cadono i 550 anni del papà della Rivoluzione Copernicana, locuzione oramai entrata nell’immaginario collettivo come sinonimo di avvenimento dalla portata più o meno epocale.
Copernico si iscrive all’università di Cracovia nel 1491 e nell’ateneo della città polacca segue corsi di grammatica, dialettica, retorica, aritmetica, geometria, musica e astronomia; instradato agli studi dallo zio Lucas, futuro vescovo e governatore di Ermlandia, l’attuale regione della Warmja in Polonia, nell’autunno del 1496 si reca all’università di Bologna, dove diviene aiutante di un noto astronomo che insegnava nell’ateneo felsineo, Domenico Maria da Novara. Questi aveva pubblicato uno scritto in cui, sulla base dello spostamento della latitudine delle città mediterranee dal tempo di Tolomeo, aveva dedotto il lento spostamento dell’asse di rotazione terrestre (e quindi del Polo Nord Celeste e Polo Sud Celeste ndr). Da questa opera Copernico trae la conclusione che, se l’asse di rotazione del nostro pianeta era soggetto a mutamenti, la Terra non avrebbe potuto essere immobile. Oltre a quella di Bologna, frequenta le università di Padova e Ferrara (dove conseguirà il dottorato in diritto canonico). E in quel periodo compie anche le prime osservazioni del cielo: il 9 marzo del 1497 l’occultazione della stella Aldebaran nel Toro, da parte della Luna, e il 6 novembre 1500 un’eclisse parziale del nostro satellite naturale.

Si tratta di dati molto importanti visto che, nel corso della propria carriera di astronomo, Copernico compirà soltanto 27 osservazioni visuali del cielo e , sul letto di morte, si lamenterà di non aver visto neppure una volta il pianeta Mercurio.
Nel 1506 ritorna in Polonia e si reca nel castello di Heiselberg, presso lo zio, che accompagna nelle sue missioni. Gli rimane, però, molto tempo libero che sfrutta per i propri studi astronomici, per effettuare i quali utilizzava strumenti molto rudimentali, quali una ballestriglia (strumento a forma di croce latina utilizzato per puntare le stelle e conosciuto anche come bastone di Giacobbe) e una meridiana.
Nel 1512, alla morte dello zio Lucas, assume le funzioni di canonico presso la cattedrale di Frauenburg, una carica che ricopre sino alla morte.
La sua prima opera di astronomia è il Commentariulus, risale ai primi anni in cui dimora a Frauenburg e dall’opera emergono sette postulati che, successivamente sviluppati nel De Revolutionibus Orbium Coelestium, cambieranno la storia dell’astronomia: tutti i corpi celesti non si spostavano attorno a un unico centro; la Terra non era al centro dell’universo, ma solo a quello dell’orbita della Luna; il Sole era al centro del sistema planetario e, quindi, dell’universo; paragonata a quella delle stelle fisse la distanza fra Terra e Sole era trascurabile; la rotazione diurna del cielo era dovuta al moto della Terra intorno al proprio asse; la rivoluzione annuale apparente del Sole era dovuta al fatto che la Terra (al pari degli altri pianeti) ruotasse intorno al Sole, un moto che era la causa delle stazioni e
regressioni del moto dei pianeti.
Sulla reale natura del cielo delle stelle fisse Copernico preferisce lasciare il campo ai filosofi ed alla loro speculazione.
Un grande impulso agli studi dell’astronomo polacco viene fornito dall’arrivo, nel 1539, del matematico Georg Joachim, che ne prosegue l’opera dopo la morte. Conosciuto con l’appellativo di detto Retico in quanto proveniva dal Tirolo, l’antica Rezia. Retico raggiunge Copernico quando questi ha già 66 anni e inizia a studiare il manoscritto del De revolutionibus orbium coelestium (I moti di rivoluzione dei corpi celesti). Ne redige immediatamente un summa da inviare
all’astronomo e matematico Johannes Schoener di Norimberga, conosciuta come narratio prima.
L’opera che rese celebre l’astronomo polacco viene pubblicata nel 1543, lo stesso anno della sua morte. Copernico aveva iniziato a effettuare i propri studi per pubblicare il libro nel 1503. Molti hanno affermato che tale ritardo fosse dovuto al timore che le sue teorie rivoluzionarie gli creassero dei problemi con le gerarchie ecclesiastiche della chiesa cattolica. Secondo altri studiosi, invece, il ritardo era dovuto all’incompletezza degli ultimi due libri della sua opera, il quinto ed il sesto.

  • Ecce index
    Nel libro I era contenuta la descrizione cosmologica generale del mondo e i fondamenti fisici sui quali l’astronomo polacco aveva basato le proprie ricerche.
  • Il libro II conteneva un trattato sull’astronomia sferica e il suo catalogo stellare.
  • Il libro III trattava il moto apparente del Sole.
  • Il IV la teoria della Luna e delle Eclissi, mentre gli ultimi due riguardavano i moti in longitudine e latitudine dei pianeti.

Il punto focale della ricerca copernicana è il seguente: una volta dimostrato che tutti corpi celesti hanno forma sferica ed un orbita circolare, perché non pensare che anche la Terra non avesse queste caratteristiche?
Le conseguenze di questa sua affermazioni furono naturalmente rivoluzionarie, anche perché, nel corso della sua opera Copernico traeva la conclusione che fosse la Terra ad orbitare intorno al Sole e non viceversa, come oramai consolidato da millenni. Il Sole diventava il centro del nostro Sistema Solare e dell’universo, e nasceva così la teoria eliocentrica. La via all’astronomia moderna era lanciata, preparata da un silenzioso e modesto studioso polacco, la cui fama divenne consolidata solo dopo la sua morte.

Grazie alla sua opera l’universo era diventato più facile da spiegare, era uscito dalle sabbie mobili del geocentrismo e di tutti i cervellotici marchingegni necessari per comprendere il moto dei corpi celesti.

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