Chaturanga antenato degli scacchi

Chaturanga
Chaturanga antenato degli scacchi ma non solo…

Chaturanga, Caturaṅga o Catur, è un antico gioco di strategia indiano considerato l’antenato comune dei giochi da tavolo come gli Scacchi

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Qui presentiamo la traduzione (adattata e non automatica) della pagina in inglese di Wikipedia che potete trovare, in lingua originale, al seguente link https://en.wikipedia.org/wiki/Chaturanga

Chaturanga è citato per la prima volta all’epoca dell’Impero Gupta in India intorno al VI secolo d.C. Nel VII secolo, fu adottato con il nome di Chatrang (Shatranj), nella Persia sassanide, e da qui arrivò nell’Europa tardo-medievale.

Le regole esatte di Chaturanga sono sconosciute. Gli storici degli scacchi suppongono che il gioco avesse regole simili a quelle del suo successore, Shatranj. In particolare, c’è incertezza riguardo alle mosse del pezzo chiamto Gaja (elefante).

Origine

Le origini del Chaturanga sono state un enigma per secoli. Come detto sopra si fanno risalire all’Impero Gupta (VI secolo nord dell’India). Ma c’è chi sostiene che il Chaturanga sia molto più antico e la riprova sarebbe il fatto che il carro sia il pezzo più potente sul tabellone, anche se i carri non erano più usati in guerra da almeno cinque o sei secoli. La contro-argomentazione era che fossero ancora citati nella letteratura. Alcuni studiosi, in epoche più recenti, hanno proposto una graduale evoluzione del gioco nei secoli prima di Cristo nelle zone di confine nord o nord-occidentali dove la cultura indiana era in contatto con quella greca portata dall’esercito greco-macedone e dove alcuni sovrani emettevano monete con immagini indiane e greche. Myron Samsin sostiene che il Chaturanga ebbe origine nel regno di Bactria, (255–55 a.C. ca.), in una sorte di fusione fra i pezzi del gioco greco Petteia, o Poleis, con quelli di un gioco di origine indiana (forse Seega o Chaupur), usati sulla Ashtapada, plancia usata anche in un altro gioco. Gerhard Josten suggerisce che la fusione indo-graca sia avvenuta all’epoca dell’impero Kushan (50 a.C.- 200 d.C. ca) e non prenda le mosse solo da giochi indiani, ma anche dal gioco cinese Liubo e dalle tecniche di divinazione cinese e babilonese.

La storia

La parola sanscrita Chaturanga significa “avere quattro arti o parti” e nella poesia epica spesso significa “esercito”.
Il nome deriva da una formazione di battaglia menzionata nell’epopea indiana Mahabharata, che si riferisce alle quattro divisioni di un esercito, vale a dire elefanti, carri, cavalleria e fanteria. Un’antica formazione di battaglia, detta akshauhini , richiama l’impostazione del Chaturanga.

Chaturanga era giocato, come detto sopra, su una tavola 8 × 8 (senza distinzione fra case bianche e case nere), chiamata Ashtapada, che è anche il nome di un altro gioco. Il tabellone a volte presentava segni speciali, il cui significato è sconosciuto oggi. Questi segni non erano probabilmente collegati al Chaturanga, ma erano disegnati sul tabellone seguendo una vecchia tradizione. Lo storico degli scacchi HJR Murray ipotizzò che l’Ashtapada fosse stato usato anche per un vecchio gioco di dadi (che riproduceva una corsa) forse simile a Chowka Bhara, nel quale i suddetti segni avevano un significato.

Un primo riferimento a un antico gioco da tavolo indiano viene talvolta attribuito a Subandhu nella sua opera Vasavadatta, datata tra il V e il VII secolo d.C.:

“Il periodo delle piogge ha giocato un suo gioco con le rane per pezzi di colore giallo e verde, come se ricoperti di una sostanza scivolosa, potessero saltare sui quadrati neri del campo”.

I colori non sono quelli dei due campi, ma significano che le rane hanno due colori, giallo e verde.

Il gioco è stato introdotto in Occidente nel Thomas Hyde ‘s De ludis Orientalibus libri duo, pubblicato nel 1694.

In arabo , la maggior parte della terminologia degli scacchi deriva direttamente dal Chaturanga: gli scacchi moderni stessi sono chiamati Shatranj in arabo dove l’alfiere si chiama elefante.

Regole

La posizione iniziale è come mostrato nell’immagine sotto

Chaturanga

Il bianco muove per primo. L’obiettivo di Chaturanga, lo stesso degli scacchi moderni, è dare scacco matto al Raja (re) dell’avversario.

  • Raja (re) (anche scritto Rajah): muove un passo in qualsiasi direzione (verticale, orizzontale o diagonale), come il re negli scacchi. Non è previsto l’arrocco.
  • Mantri (ministro o consigliere); noto anche come Senapati (generale): muove un passo in diagonale in qualsiasi direzione, come il Fers nello Shatranj.
  • Ratha (biga) (nota anche come Ataakata): si muove come una torre negli scacchi, per cui in orizzontale o in verticale, nelle caselle non occupate.
  • Gaja (elefante) (noto anche come Hastin) ha tre diverse mosse:
    – Due quadrati in qualsiasi direzione diagonale, saltando sopra il primo quadrato
    – Un passo avanti o un passo in qualsiasi direzione diagonale.
    – Due quadrati in qualsiasi direzione ortogonale (verticale o orizzontale), saltando sul primo quadrato.
  • Ashva (cavallo) (scritto anche Ashwa o Asva): si muove a L come il cavallo negli scacchi.
  • Padàti o Bhata (soldato o fanteria) (scritto anche Pedati); noto anche come Sainik (guerriero), si muove e cattura allo stesso modo di pedone negli scacchi, ma senza un’opzione a doppio passo sulla prima mossa.

Chaturanga-game