Lunedì di Pentecoste
Lunedì di Pentecoste ecco perché qualcuno festeggia un giorno in più. Secondo la tradizione, il primo a parlare di Pentecoste, in onore dello Spirito Santo fu Tertulliano (150-230 d.C.), uno dei più famosi apologisti cristiani (Padri della Chiesa che interpretarono il contenuto religioso del cristianesimo con concetti presi dalla filosofia greca). Alla sua epoca, infatti, la celebrazione di Pentecoste risultava un festa già ben definita; in tale occasione, tra l’altro, venivano battezzati i catecumeni che non avevano potuto ricevere il sacramento nel giorno della Pasqua.
In principio la ricorrenza durava una settima, lasso di tempo che nel corso del tempo è stato progressivamente ridotto, fino al 1911, quando papa Pio X abolì anche il nostro lunedì di Pentecoste, che tuttavia è ancora giornata festiva, in Francia, Svizzera, nei Paesi dove è prevalente la confessione protestante e, per quanto riguarda l’Italia, la città di Bolzano e l’Alto Adige (secondo taluni vista la vicinanza geografica ai paesi dell’Europa centrale e alle aree protestanti care a Martin Lutero).
Ma non c’è solo una mera questione geografica alla base di questa tradizione sud tirolese. Ci sono anche degli avvenimenti storici ben precisi che diedero il là ai festeggiamenti che si tenevano ogni anno in epoca pre Covid 19 alias Corona Virus.
La festa, infatti, risale all’anno 1796, quando la popolazione locale, per evitare l’invasione da parte delle truppe Napoleoniche guidate dal Generale corso,
fece un voto al Sacro Cuore di Gesù. Da quel giorno, per rinnovare la promessa fatta, si svolgevano ogni anno processioni a sfondo religioso, con la partecipazione di bande musicali, compagnie in costumi tradizionali e innumerevoli fedeli. Contemporaneamente, al calar delle tenebre, sulle cime dei monti venivano accesi fuochi per sottolineare la grande devozione della popolazione altoatesina o sud tirolese che dir si voglia.
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