Rugby tutta la storia vera

RugbyRugby e l’inventore della palla ovale

Rugby e il mondo di ovalia: giorni di fibrillazione per gli appassionati di questo bellissimo sport perché entra nel vivo la nona edizione della (William) Webb Ellis Cup, il campionato mondiale della palla ovale.
Il nome del trofeo ci dà un indizio per risalire al presunto papà della disciplina, nata in Inghilterra, e da lì sviluppatasi in ogni angolo del Globo anche se le roccaforti sono le isole britanniche (Galles, Irlanda – unita – Scozia e Inghilterra) con l’appendice oltre Manica della Francia e le Big Three (made in Commonwealth) dell’emisfero australe (Nuova Zelanda – con i suoi Al Blacks, Australia – gli Wallabies e Sud Africa – gli Springbok) con la propaggine Sud Americana rappresentata dall’Argentina e i suoi Pumas, ultima arrivata, nel Four Nations (da non confondere con il quasi omonimo torneo di Rugby a 13) dove gioca con i sopra citati tre colossi dell’Emisfero Australe.
Nella terra di mezzo di Ovalia nazioni e team che sgomitando per trovare il proprio posto al sole; tra queste l’Italia (dal 2000 ammessa con alterne fortune al 5 divenuto per l’occasione Sei Nazioni), il Giappone (quest’anno organizzatore della massima rassegna iridata che si concluderà con la finalissima il prossimo 2 novembre), le “oceaniche” guidate da Figi (peraltro campioni olimpici nella versione a 7 giocatori a rio de Janeiro 2016), Tonga, Samoa Occidentali nel cuore delle imprese del Bounty.

Ammutinamenti Bounty, Botany e Bay

Senza dimenticare la Georgia (una costola di quell’Urss capace negli anni ’80 di impegnare l’Inghilterra sulla sacra erba di Twickenham), per atterrare infine in Nord America (fra Usa e Canada).
Il resto annaspa nelle retrovie con qualche comparsata, nella vetrina dei mondiali, che si tengono con cadenza quadriennale a partire a partire dal 1987.
Dicevamo che la coppa, il trofeo iridato, è dedicata al papà del Rugby. Ma chi era costui, per richiamare manzoniane memorie?
Qualche notizia si può sicuramente ricavare dalla pagina italiana di Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/William_Webb_Ellis

Ben più corposa, per evidenti motivi di storia, tradizione e bacino (rugbistico) è la pagina in inglese
https://en.wikipedia.org/wiki/William_Webb_Ellis

Vediamo qualche nota sul personaggio nato e vissuto per gran parte della sua vita nella patria di Flatlandia

Flatlandia ed antichi Egizi

William Webb Ellis era nato a Salford, nel Lancashire (1806):era figlio di James Ellis, ufficiale nel 7 ° reggimento della Guardia dei Dragoni e Ann, figlia di William Webb, un chirurgo, di Alton, Hampshire, che James sposò a Exeter nel 1804.
Dopo che suo padre fu ucciso in guerra, la signora Ellis decise trasferirsi a Rugby, nel Warwickshire, in modo che William e suo fratello maggiore, Thomas, ricevessero un’istruzione presso la Rugby School, senza alcun costo, essendo allievi che vivevano entro un raggio di 10 miglia dalla scuola. Frequentò l’istituto dal 1816 al 1825 ed era considerato un buon allievo e giocatore di cricket.

Dopo aver lasciato il Rugby nel 1826, andò al Brasenose College di Oxford. Giocò a cricket per il suo college e per l’Università di Oxford. Si laureò nel 1831. Entrò nella Chiesa e divenne cappellano della Cappella di San Giorgio, in Albemarle Street a Londra, fu poi rettore di San Clement Danes nella città di Westminster e di Magdalen Laver nell’Essex.

Non si sposò e morì nel sud della Francia nel 1872, lasciando un’eredità di £ 9.000, per la maggior parte da devolvere a organizzazioni benefiche. La sua tomba è sita dans “Le cimetière du vieux Château” a Mentone.

La prima fonte riguardante le gesta di Webb Ellis che raccoglie la palla risale a Matthew Bloxam, un antiquario ed ex allievo della Rugby School. Il 10 ottobre 1876, scrisse a The Meteor, la rivista della scuola, di aver appreso, da una fonte anonima, della transizione da un gioco, dove si prendeva a calcio un pallone, a uno  dove si  usavano le mani che “aveva avuto origine in città da ragazzo chiamato Webb Ellis”.

Il 22 dicembre 1880, in un’altra lettera al Meteor, Bloxam approfondisce la storia: “Un ragazzo di nome Ellis – William Webb Ellis – un ragazzo di Rugby, … nel 1823, mentre giocava a calcio a Bigside, prese la palla tra le sue braccia e, senza lasciarla, si diresse verso la porta avversaria.”.

Ma sin dal 1895 sono stati sollevati dubbi sulla storia, quando la Old Rugbeian Society se ne occupò per la prima volta. Il sottocomitato che conduceva le indagini non fu in grado di procurarsi alcuna prova diretta dell’evento.

Quel che è sicuro è che nel 1845 i ragazzi della scuola scrissero per la prima volta una serie di regole concordate per la versione del calcio, giocata alla Rugby School, che oggi è il Rugby, da molti definito come gli scacchi giocati in velocità…

Scacchi e leggende: in un regno lontano lontano… (parte I)

Non va dimenticato, inoltre, che lo stesso William Webb Ellis è anche al centro di una disputa territoriale sulle sue origini. Pare, infatti, che i suoi genitori fossero di origini irlandesi, il che, agli occhi degli abitanti dell’Isola Smeraldo, giustificherebbe la primogenitura sulla palla ovale che, come narrano appassionati giocatori ed ex giocatori, al quarto rimbalzo a terra spesso ha un guizzo che facilita la raccolta: leggenda o realtà?
Dall’altra sponda del mare d’Irlanda alcuni propendono per l’origine inglese (soprattutto del padre), emigrante di ritorno nella terra d’Albione.
Per aggiungere un po’ di pepe alla vicenda, basta aggiungere che il nonno paterno era originario di Pontyclun cittadina del Galles del Sud…

Comunque sia andato il travagliato parto, una targa, posata nel 1895, presso la scuola di Rugby, reca la seguente iscrizione:

QUESTA TARGA RICORDA IL GESTO DI WILLIAM WEBB ELLIS CHE,
ANDANDO CONTRO LE REGOLE DEL CALCIO DELL’EPOCA,
DAPPRIMA PRESE LA PALLA FRA LE SUE BRACCIA
E POI SI MISE A CORRERE, DANDO VITA AL GIOCO DEL RUGBY
AD 1823

Curiosità

Wiki versione Piemontese

Wiki versione Veneta

Quest’ ultima non casuale, visto che il Veneto è una delle roccaforti italiane del Rugby, in particolare nelle città pluriscudettate di Padova, Rovigo e Treviso.

William Webb Ellis, Are You Mad?