Crocifisso di Como storia e tradizione

Crocifisso di ComoCrocifisso di Como

Crocifisso di Como la storia di questa devozione peculiare della città lariana.

Le fonti risalgono all’anno 450, quando Sant’Abbondio, oggi patrono della città, trasferisce la sede episcopale presso la primitiva basilica dedicata ai Santi Pietro e Paolo.

Crocifisso di Como e il suo Santuario 
Sul terreno dove sorge l’attuale santuario, nel 1236 un pio sacerdote, Erasmo Campacci, fa edificare una chiesetta campestre dedicata all’Annunciata e istituisce nello stesso tempo l’omonima confraternita maschile che aveva come scopo la devozione alla Vergine e le opere di misericordia verso il prossimo. Il Santuario, giova ricordarlo, è uno dei luoghi di devozione più frequentati della Provincia di Como insieme alla Chiesa di Torno che ospita il Sacro Chiodo

Santo Chiodo da Torno alle Stelle

e il Santuario della Madonna del Ghisallo.

La Madonna del Ghisallo (III)

La confraternita, sopracitata, che opera ancora oggi, è stata protagonista del grande prodigio verificatosi il 25 marzo 1529, festa dell’Annunciazione di Maria. I confratelli dell’Annunciata si stavano recando in processione, come tutti gli anni, a visitare le sette chiese dove era esposto nel sepolcro il Santissimo Sacramento. All’imbrunire erano diretti alla chiesa di Santa Chiara, ma sul ponte di San Bartolomeo, che attraversava il torrente Cosia, affluente del lago, trovarono la strada sbarrata da due grosse catene, stese per impedire scorrerie nemiche in città. Il priore della Confraternita mandò a chiedere le chiavi al capitano delle guardie, il quale si rifiutò di consegnarle. Il confratello che reggeva il Crocifisso, cercò di passare per primo, facendolo passare sotto la catena. In quell’istante la catena si spezzò e fu strappata da un solido muro, trascinando con sé una grande quantità di pietre. La notizia del prodigio subito diffusasi fece accorrere le folle e alimentò la devozione al Cristo Crocifisso.

Crocifisso di Como la croce
La croce antica, alla quale la statua era appesa, venne successivamente sostituita da altro legno più resistente e nel 1700 rivestita da preziosi ornamenti d’argento. La sacra immagine, che si venera oggi sull’altare maggiore, è affiancata da due angeli che reggono le catene spezzate. Anche sotto l’aspetto artistico è il tesoro più prezioso del santuario. Il volto del Cristo, incorniciato fin dall’origine da capelli e barba color castano, così come tutto il corpo, in grandezza quasi naturale, riproducono con estremo realismo il colorito di un uomo morto.

Crocifisso di Como la statua
Anteriore al 1400, la scultura è stata creata per essere dipinta fin dall’origine. La tradizione vuole che il Crocifisso sia il dono di un gruppo di pellegrini che nel 1399 erano partiti da Parigi per recarsi a Roma in occasione del Giubileo. La comitiva fu costretta, a causa della peste, ad accamparsi alle porte di Firenze e, dopo una quarantena trascorsa con l’assistenza dei monaci discepoli di San Pietro Celestino, i pellegrini raggiunsero Bologna dove lasciarono alla chiesa di Santo Stefano l’immagine della Madonna ora venerata come Santa Maria delle Grazie.
Nel 1401, di passaggio per Como e il Lario

Lario e astronomia

i pellegrini romei lasciarono alla chiesa dell’Annunciata il Crocifisso che li aveva guidati nel loro lungo cammino, in ricordo dei frati Celestini e in ringraziamento per gli scampati pericoli.

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Image by Luigi Viazzo 

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