Halloween festa italiana?

Halloween festa italiana
Halloween festa italiana?

Halloween festa italiana! Affermativo. Sì certo, visto che in ogni angolo della Penisola, e zone limitrofe, il culto e il ricordo dei defunti è sempre stato vivo, in particolare alla vigilia della festa di Ognissanti e, ovviamente, del 2 novembre.
E l’arrivo da Oltreoceano di questa festa, nata in realtà in Irlanda, l’Isola Verde o l’Isola Smeraldo, non ha fatto altro che rivitalizzarle e/o farle tornare alla memoria, togliendole dai cassetti nei quali erano state spesso relegate nel corso degli anni.

Te lo do io Halloween quindi…

Halloween carta di identità

Questo post, dunque può rappresentare un’occasione per dare un’occhiata al mondo dei nostri Nonni e Prozii…
Dicevamo in ogni angolo d’Italia, isole comprese, ma anche zone italofane, quali Istria, Dalmazia, Canton Ticino, Costa Azzurra e Corsica, vanno (di nuovo e ancora) in scena queste manifestazioni che, da una parte sono folcloristiche, ma che dall’altra nascondono un grande rispetto per avi e antenati l’ombra dei quai in qualche modo si allunga fino a noi.

Si tratta quindi, di diverse tradizioni, che variano di regione in regione e non sono quindi omogenee a livello nazionale. Eccone un elenco tutt’altro che esaustivo:

  • Piemonte: tradizione di aggiungere un posto in più a tavola per il defunto
  • Val d’Aosta: rituale che ricorda la celebrazione celtica di Samhain (festa pagana di origine gaelica, che si celebra tra il 31 ottobre e il 1º novembre, conosciuta anche come Capodanno celtico); simboleggiala fine dell’estate (da qui probabilmente l’estate dei Santi o l’Estate dei Morti) nel senso che inizia la quiete della campagna e dei campi in vista della risurezzione che porterà ai nuovi raccolti (allegoria della Pasqua?).

Carnevale, Pasqua e Luna (parte I)

  • Toscana: tradizione contadina dello zozzo (in alcune zone noto come morte secca), cioé  dell’intaglio di occhi, naso e bocca in una zucca e poi porre una candela all’interno della cucurbitacea; la zucca veniva poi posta fuori casa o su un muretto e addobbata con stracci (che simulavano i vestiti)
  • Pianura Padana:si soleva utilizzare le zucche come lanterne per illuminare i borghi più bui (a Parma si chiamavano lümera). A Reggio Emilia, invece, si festeggia mangiando dolci chiamati favette o ossa dei morti: si tratta di biscotti di pasta alla mandorla e di zucchero aromatizzati e colorati a forma di ossa. 
  • Veneto: la candela posta all’interno della zucca simboleggia la resurrezione; era inoltre diffusa la tradizione di intagliare zucche con fattezze di teschio (conosciute come lumère, suche baruche o anche suche dei morti); era inoltre diffusa la credenza che nella notte dei morti questi potessero uscire dalle tombe, muoversi in processione, irretire i bambini, e addirittura far sì che gli animali nelle stalle potessero parlare.
  • Friuli: era diffusa una tradizione che ricorda quella  “dolcetto o scherzetto”, anche se poi spostata nelle festività natalizie o carnevalesche; 

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si tratta di feste che hanno pure origine come riti di passaggio d’anno, come per esempio il nostro Halloween. In queste ricorrenze i bambini, spesso travestiti da figure spaventose e mostruose, avevano il permesso di bussare di porta in porta recitando filastrocche il cui significato era di chiedere dolci, noci o piccoli regali. In cambio? Un augurio rivolto all’interlocutore di accedere al Paradiso.

  • Campania e Puglia: si usava apparecchiare a tavola anche per i defunti. In Puglia, a Orsara di Puglia, la notte tra l’1 e il 2 di novembre si celebra l’antichissima notte del “fucacost” (fuoco fianco a fianco). Ecco come viene organizzata: davanti a ogni casa vengono accesi dei falò per illuminare la strada di casa ai defunti che in quella notte tornino a far visita ai viventi. Sulla brace di questi falò, viene cucinata della carne che tutti mangiano in strada assieme ai passanti.
  • Nella Daunia (provincia di Foggia), durante le festività di Ognissanti e Tutti i morti si regalano delle calze ripiene di cioccolatini e caramelle ai bambini, che, appese vicino al letto, vengono benedette la notte tra l’1 e il 2 novembre dagli spiriti dei familiari morti; si tratta quindi di una santa Lucia e una Epifania anticipate.

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  • A San Nicandro Garganico (sempre Provincia di Foggia), il giorno dei santi si usa andare di porta in porta a chiedere un’offerta (soprattutto e ovviamente i bambini) recitando una filastrocca
    A Massafra (Provincia di Taranto), secondo la tradizione, il 31 ottobre le anime del purgatorio lasciano il cimitero e percorrono in processione le vie del centro storico usando il pollice a mo’ di candela, per  raggiungere le chiese e poi celebrare la messa dei morti.
  • Calabria: detto che in questa regione si usava banchettare direttamente sulle tombe, dopo le celebrazioni. A Serra San Bruno, in Calabria, è ancora in vita una tradizione secolare; i ragazzini, dopo aver intagliato una zucca riproducendo un teschio, girano per le vie del paese chiedendo una mancetta.
  • Abruzzo e Emilia: si bussava alle porte per chiedere offerte per in memoria – o per placare – i defunti. A Serramonacesca, in particolare (Provincia di Pescara), c’è una ricorrenza quasi identica ad Halloween, a base di zucche intagliate e richiesta di dolci.
  • Sicilia: qui la festa di Ognissanti è più simile al Natale, in quanto i bambini ricevono doni dai parenti defunti.

http://luigialfonsoviazzo.altervista.org/calendario-avvento-e-idee-per-il-natale/

  • Sardegna (particolarmente nella Gallura): si celebra la festa di Sant’Andrea, durante la quale gli adulti attraversano le vie dei paesi percuotendo graticole, coltelli e scuri per intimorire i ragazzi e i bambini che, frattanto, vagano per le strade con in mano zucche vuote intagliate a forma di teschio, illuminate da una candela. I giovani, da parte loro, vanno a bussare nelle case, battendo al contempo coperchi e mestoli e recitando una filastrocca. Obiettivo? Ricevere dolci e altre leccornie.
    Sia in Sardegna sia in Corsica è usanza che i bambini, il primo novembre, si rechino di casa in casa per chiedere di fare del bene per le anime dei morti attraverso richieste di doni usando frasi di rito.

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Photo by Luigi Viazzo with Huawei P 8 Lite

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Halloween

https://www.lavaldichiana.it/halloween-litalia-tradizione-antica/

FUCACOSTE e COCCE PRIATORJE a Orsara di Puglia – 1/11/2018 – Travels Telling