Ippocrasso bianco la nemesi di quello con il vino rosso

Ippocrasso bianco

Ippocrasso bianco, la preparazione

Ippocrasso bianco missione possibile? Risposta affermativa perché, se da una parte si prepara tradizionalmente utilizzando un vino rosso molto corposo (come vedremo anche oltre), magari in estate lo si può preparare con un vino bianco come il Pinot Grigio e consumarlo fresco; in ogni caso i vini bianchi i consigliati nella preparazione dell’ippocrasso (detto anche vino all’assenzio) sono Vermuth, Trebbiano e Malvasia; sottolineata l’importanza di sceglierere un vino di ottima qualità, vediamo come prepare questo speciale elisir nella versione in bianco, la nemesis o nemesi della versione più conosciuta e prodotta con il vino rosso.

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Ippocrasso bianco via alle danze (questa naturalmente è una versione rispetto alla quale ci sono varie declinazioni e varianti delle varianti) e, dopo aver portato in una casseruola a ebollizione una bottiglia da 0,75 litri di vino bianco secco, aggiungere:

  • 2 cucchiai di miele;
  • 3 cm di zenzero fresco pelato e tritato;
  • 12 bacche di pepe Cubebe (detto anche pepe di Giava);
  • 8 bacche di pepe lungo (varietà indiana più intensa del pepe nero);
  • 8 chiodi di garofano;
  • 1/2 noce moscata;
  • 1 stecca di cannella.

A seguire:

  • lasciar bollire a fuoco molto basso per circa 5 minuti;
  • al termine filtrate et voilà ecce vinum…

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Ippocrasso bianco perché… c’è chi, anche con il bianco, dice no o meglio lo declina in altro modo; tra le tante varienti sul tema, abbiamo scelto chi lo fa così, ovvero con aggiunta fiori di ibisco, che, insieme alle spezie, come i come i sopra citati cannella e zenzero, oltre alla galanga (nome scientifico Alpinia officinarum, pianta originaria dell’Asia orientale, che cresce generalmente in zone umide e con terreno ben drenato, simile al sopra citato zenzero, di cui condivide l’appartenenza alla stessa famiglia, per il sapore pungente) gli donano un sapore dolce e fresco, ottimo accompagnamento per piatti di pesce, aperitivi o delizioso fine pasto.

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Ma le varienti sono numerose, basta dare un occhio su Internet e dintorni ma intanto ecce una ricetta de l’Ippocrasso (o Ipocrasso) con vino rosso e C

Ingredienti

  • 1 litro di vino rosso o rosè (quindi una terza via è possibile…) di ottima qualità non eccessivamente tannico
  • 100 gr di miele
  • 3 bastoncini di cannella
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere
  • 5 capsule di cardamomo schiacciate
  • 3 o 4 chiodi di garofano
  • 1 pizzico di noce moscata

Preparazione

Pestare le spezie intere in un mortaio, versare il vino , il miele e tutte le spezie in un recipiente a chiusura ermetica, lasciare riposare 24 ore, filtrare con garza due volte per ottenere un prodotto limpido e gustate fresco.

Ippocrasso alias antica bevanda di origine greca a base di vino rosso, chiamata anche vino ippocratico, visto che diverse fonti ne attribuiscono l’invenzione a Ippocrate di Coo (medico, geografo e aforista, considerato il padre della medicina). Sulla base di alcune ricerche pare che nel V secolo a.C. sia stato proprio lui il primo a far macerare nel vino rosso greco, corposo e ricco di zuccheri, i fiori di artemisia absinthium e dittamo per ottenere una bevanda digestiva e tonificante. Ippocrasso che, come tanti altri beni, servizi e saperi furono importati dai Romani, che ne arricchirono la preparazione con timo, rosmarino e foglie di mirto (la bevanda fu citata nientepopodimeno che da Cicerone e Plinio il Vecchio in Naturalis Historia) oltreché dall’immancabile miele.

Ippocrasso bevanda capace di resistere anche alle invasioni barbariche e ai regno romano barbarici per arrivare all’Alto Medioevo, quando viene classificato fra i rimedi farmacologici, mentre con la diffusione della distillazione migliora sua la qualità, grazie al potere solvente dell’alcol che consentiva di utilizzare anche cortecce e radici.
Ippocrasso e Basso Medioevo: quivi con il proliferare dei traffici commerciali, nella ricetta entrano le nuove spezie, importate in particolare in quel di Venezia (patria del Carnevale) quali i già in parte sopra citati cannella, chiodi di garofano, rabarbaro, mirra, china e cardamomo (Amomum Elettaria, spezia che deriva da una pianta appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, di cui fa parte anche lo zenzero, originario dell’India dal sapore fresco e pungente).

 

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